CATANIA – Arriva puntuale, come da scaletta. Alle 22 Franco Battiato sale sul palco di Catania EvViva e canta. Cuffie alle orecchie, asta e microfono davanti a sé e quando parte la musica le sue braccia ondeggiano: inconfondibile. Inneres Auge è il suo primo regalo a Catania, a Piazza Università, al pubblico, ai consiglieri comunali presenti, ai politici, agli assessori designati e a Enzo Bianco, seduto in prima fila. “Uno dice – intona Battiato – che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello stato? non ci siamo capiti e perché mai dovremmo pagare anche gli extra – sospira il maestro e poi scandendo ogni sillaba – a dei rincoglioniti?” E scatta l’applauso. “Canta per Catania Franco” urla uno spettatore, Battiato sorride ed è il tempo di Bandiera Bianca, anche se prima di far partire la base, nel suo stile diretto, mormora: “Acustica tremenda”.
Punta il dito verso Bianco appena intona l’ultima nota e poi scende dal palco. Un assaggio. Troppo poco per dei catanesi affamati di magia. Il sindaco si alza e va nel backstage, un veloce abbraccio e poi Battiato lascia Piazza Università, non prima però di aver dedicato tempo ai suoi fan, tra foto, autografi e strette di mano. Gioviale e attento con il suo pubblico, silenzioso con i giornalisti. Generoso di sorrisi con la macchina fotografica, ma avaro al microfono. “La sindacatura di Bianco la vedo benissimo per il futuro di questa città – afferma a LiveSiciliaCatania – Sarà una rivoluzione per Catania? Penso proprio di si, sicuramente porterà un cambiamento positivo”.
Uno show Catania EvViva: voluto dai Giovani Democratici per ricominciare. Una nuova pagina per la città da scrivere insieme a Battiato e i tanti artisti, l’attore Vincenzo Perrotta, i Crabs, i Caftua, Puccio Castrogiovanni e Pablo Rabito, che hanno voluto celebrare l’elezione di Enzo Bianco.
Ed è proprio lui, il sindaco, alle 22.30, a essere chiamato sul palco dall’attrice Tiziana Lodato, trasformata in conduttrice per una sera. Blocco in mano ed Enzo Bianco parla ai suoi cittadini, ai suoi elettori: “Oggi sono qui per dirvi grazie, un grazie a voi e un grazie ai tanti artisti che hanno deciso di esibirsi qui gratuitamente. Provo una grande emozione a ricominciare da una piazza e soprattutto da questa piazza dove insieme abbiamo condiviso tanti momenti in passato”. Il sindaco ricorda in particolare un capodanno: e mette a confronto piazza Università con le piazze delle grandi città: Roma e New York. “Questa è una città ferita e umiliata e – continua Bianco quasi citando un testo di Battiato – io voglio prendermene cura, voglio che torni ad essere una città felice, dove i ragazzi possono trovare un posto di lavoro, una città con migliaia di turisti, immagino una città in cui i giovani possano mettere a frutto il loro talento, penso al ritorno della movida catanese, che si svolga però in un ambiente sicuro. Noi abbiamo ottenuto un successo incredibile, questa è l’unica grande città in cui un sindaco ha vinto al primo turno, e questo – aggiunge il primo cittadino – mi da una grande forza che userò fino in fondo per fare rialzare Catania”.
Per chiudere Bianco sceglie di raccontare una storia. “Io sono del segno dei pesci – racconta – e alla voce del mio segno zodiacale ho trovato questa indicazione: da più di 30 anni un uomo di Assam in India lavora per costruire una foresta, quando Jadaf Mohai ha cominciato a piantare semi e a prendersi cura delle piante aveva 16 anni e le rive del fiume Badamapruta erano spoglie, oggi, grazie a lui, sono coperti da 5000 km quadrati di foresta, abitata da cervi, tigri, rinoceronti e elefanti”. Dall’analisi le “stelle” per Bianco prevedono nei prossimi dodici mesi un grande progetto creativo a servizio della sua città. “Non vi preoccupate anche se sono il sindaco dei fiori, non voglio riempire Catania di un migliaio di fiori, oppure far passeggiare rinoceronti e elefanti. Noi il nostro elefante, il Liotru – afferma – ce lo abbiamo e ci basta. Questa storia vuole essere solo una vicenda simbolica, perchè possiamo vedere spuntare una foresta dove prima c’era una landa desolata. Insieme possiamo riuscirci”
E prima di lasciare il microfono Bianco si rivolge all’ospite d’onore della serata: “Battiato nel 2005 durante un concerto disse che se non avessi vinto avrebbe lasciato Catania, lui quella promessa la mantenne, ma ora che sono tornato chiedo a lui e a tutti quelli che vivono fuori di tornare e di dare – conclude il sindaco – un nuovo impulso a questa città”.
La promessa di Bianco per Catania si potrebbe sintetizzare rubando uno dei versi de La Cura di Battiato: “E guarirai… perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te”.