CATANIA – Sta per esplodere la “bomba istituzionale” chiamata Teatro Bellini. La mancata nomina dei membri del Cda da parte del presidente Crocetta, che ha prorogato il commissariamento dell’Ente, fa infuriare il sindaco di Catania che, per la prima volta, forse, ha usato parole dure nei confronti dell’elleato. “Sono passati 9 mesi e non mi permettono di insediarmi nel mio ruolo di presidente del Teatro Massimo Bellini” – dichiara Bianco. Siamo già alla nona nomina o proroga – prosegue – e trovo incredibile e mostruoso quello che sta avvenendo al nostro Teatro. Se a Milano il sindaco appena insediato è automaticamente diventato presidente della Scala, a Catania non lo permettono. Senza il riconoscimento del mio ruolo – aggiunge – non posso intervenire come vorrei per salvare il nostro prezioso teatro dell’opera”.
Una polemica già innescata stamattina dal vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Sebastiano Arcidiacono, che aveva parlato di “sgarbo” da parte del presidente della Regione. “La proroga del Commissario del Teatro Bellini – afferma Arcidiacono – sta sempre più assumendo il senso di un grave sgarbo istituzionale del Presidente della Regione nei confronti della città e del sindaco Enzo Bianco, a cui spetta per legge presiedere il Cda dell’Ente lirico. Dopo tante scuse circa la presunta inconferibilità/incompatibilità sciolte definitivamente qualche settimana fa – conclude – ci si attendeva la nomina dei componenti del Cda di competenza della Regione, consentendo così al Teatro di avere, come prevede la legge, la guida autorevole del sindaco della città. Invece ancora rinvii”.
Assenza di azioni da parte di Crocetta che starebbe danneggiando ulteriormente l’Ente lirico, già provato da vicende politiche e giudiziarie. “E’ necessaria una presa di posizione collegiale di tutto il Consiglio comunale sulla vicenda – conclude il vicepresidente dell’assemblera e perciò presenterò, insieme ad altri colleghi un ordine del giorno affinché si metta fine a questo affronto alla città”.
Complimenti davvero per la scelta di Dragotto!? Uno che fino a ieri ho letto non ha neanche pagato le multe (credo 50000€) che gli è stata fatta dallantistrust. Uno sempre pronto a criticare gli amministratori della città , con le sue famose pagine intere acquistate . Uno che ha provato mille volte ad entrare in politica , ma il consenso popolare non lo ha mai avuto. Ma soprattutto uno al quale ho scritto una raccomandata AR – in cui gli confidavo la mi situazione drammatica di disoccupato cronico. Naturalmente gli ho scritto perché ho un diverto curriculum vitae manageriale, Ina l vitò automotive, quello che credo lui si vanta di conoscere. Bene non si è mai degnato di darmi una risposta, che naturalmente non ho mai pensato fosse una assunzione , sia ben chiaro, ma una risposta umana . Questo solo perché la mia era una lettera dai contenuti personali e “umani” in primis e solo successivamente chiedeva ove possibile una mano di aiuto per migliorare la mia situazione drammatica a livello personale. Mi sarei aspettato due parole , lo ha fatto anche Mattarella, lui no. Perché i palermitani siamo così , sempre pronti alla critica , mai disponibili a tendere la mano. Troppi a superbia.