Beni culturali, in arrivo | gli esiti dei primi bandi - Live Sicilia

Beni culturali, in arrivo | gli esiti dei primi bandi

Saranno Palermo, Siracusa e Messina le prime province a conoscere l'assegnazione delle gare dei bandi per la gestione dei beni culturali. empi più lunghi per le altre gare, con Agrigento e Trapani in alto mare.

dopo lo scandalo 'novamusa'
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PALERMO – Tra una decina di giorni la Regione aggiudicherà le gare dei bandi per la gestione dei beni culturali nelle province di Palermo, Messina e Siracusa. Tempi più lunghi per le altre gare, con Agrigento e Trapani in alto mare. Dopo lo scandalo ‘Novamusa’ e l’arresto dell’imprenditore Gaetano Mercadante accusato di non avere versato alla Regione 40 milioni d’incassi per la vendita dei biglietti, stamattina la commissione Cultura dell’Ars ha scoltato in audizione i dirigenti dell’assessorato ai Beni culturali, guidato da Antonio Zichichi. Ai commissari, il dirigente del dipartimento, Sergio Gelardi, ha spiegato che i bandi per le tre province sono a un passo dall’aggiudicazione. Per il resto, invece si va a rilento. La commissione, guidata da Marcello Greco (Mpt), ha deciso di approvare una risoluzione, sollecitando il governo Crocetta a trovare una soluzione i tempi brevi e a salvaguardare il personale ‘Novamusa’ e ‘Luoghi dell’Arcadià. Il piano della commissione prevede che nelle more delle gare, la Regione affidi la gestione dei servizi nelle province ancora scoperte alle società in house, tra cui la Beni culturali Spa. Scopo prioritario è la tutela dei lavoratori, oltre alla prosecuzione delle attività. In totale di si tratta di 85 persone. “Chiediamo l’immediata revoca delle procedure di mobilità”, dice Mariella Maggio (Pd), vice presidente della commissione. “Questo personale – aggiunge il presidente Greco – deve essere assorbito dalle società in house, con contratti a termine ovviamente e senza alcuna aspettativa di stabilizzazione”. “Per noi l’aspetto prioritario è di garantire i lavoratori, non c’é solo gente che stacca biglietti ma personale altamente qualificato – prosegue Mariella Maggio – Il blocco dei servizi danneggerebbe l’intero sistema dei beni culturali, allargando i problemi anche alle imprese e ai lavoratori dell’indotto”.


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