Boss fuori, Fi contro Bonafede | Antigone difende i magistrati - Live Sicilia

Boss fuori, Fi contro Bonafede | Antigone difende i magistrati

Giusy Bartolozzi

Il caso dei mafiosi mandati dai giudici ai domiciliari per problemi di salute.

Coronavirus
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“Sulla scarcerazioni dei boss, tempi lunghi per il Guardasigilli. Apprendiamo da notizia Ansa di ieri sera, non senza imbarazzo, che il Ministro è ancora perplesso se inserire una norma ad hoc nel c.d. dl Aprile o piuttosto pensare ad un diverso provvedimento”. Così Giusi Bartolozzi, segretario della commissione giustizia e componente della commissione antimafia. “E nel mentre il Ministro Bonafede cogita, i boss mafiosi escono dalle carceri italiane e ritornano a scontare i domiciliari, a spese dei cittadini, nei loro territori. Tutto questo è inaccettabile da parte di chi avrebbe dovuto, sin da gennaio, prevedere gli esiti della emergenza sanitaria sul sistema carcerario e conseguentemente predisporre una adeguata progettualità. Siamo al 28 di aprile ed attendiamo di conoscere ancora le tardive iniziative del Guardasigilli. Se il Ministro non sa come agire, apra – per il bene del Paese – al confronto costruttivo che da tempo gli chiediamo e raccolga i nostri suggerimenti volti a garantire le esigenze sanitarie dei condannati ma senza trascurare, al tempo stesso, le esigenze di sicurezza della collettivita’“ conclude.

Secondo La Stampa, traballerebbe la poltrona di Francesco Basentini, responsabile delle carceri italiane, fin qui difeso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede Le tante proteste per una serie di scarcerazioni eccellenti di mafiosi, pur anziani e malandati in salute, decise in piena autonomia dalla magistratura di sorveglianza secondo la legge, stanno facendo precipitare le quotazioni del capo Dap, secondo il quotidiano torinese. L’ondata legalitaria, con sfumature a volte di populismo giudiziario, potrebbe avere nel capo del Dap il suo capro espiatorio. Ma le scarcerazioni con la disposizione dei domiciliari sono provvedimenti assunti dalla magistratura. E al riguardo, sul Fatto quotidiano Susanna Marietti, coordinatrice dell’associazione Antigone che si occupa dei diritti dei detenuti, scrive: “E’ un bivio dal quale non si scappa: si ritiene che i giudici che hanno preso questa decisione siano in malafede o si ritiene che siano in buona fede? Si ritiene che siano persone oneste o si pensa che siano collusi con la mafia? Questo vorrei sapere da chiunque abbia criticato quelle ordinanze”. (Sa. T.)

 


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