E' braccio di ferro tra | Leanza e Sammartino - Live Sicilia

E’ braccio di ferro tra | Leanza e Sammartino

La politica corre veloce tra le due “capitali” di Sicilia, da Palermo a Catania e ritorno, e gli echi dell’ennesimo rimpasto a Palazzo dei Normanni potrebbero raggiungere presto quello degli Elefanti.

CATANIA – Da Palermo a Catania la strada è breve. Molto più breve di quella che potrebbe sembrare – soprattutto se si percorre l’autostrada. La politica corre infatti veloce tra le due “capitali” di Sicilia, da Palermo a Catania e ritorno, e gli echi dell’ennesimo rimpasto a Palazzo dei Normanni potrebbero raggiungere presto quello degli Elefanti. Non è affatto da escludere che la frattura in Articolo 4 tra la vecchia guardia, capitanata da Lino Leanza, e la nuova, il gruppo ribattezzato dei “catanesi” – il presidente del movimento, Luca Sammartino, Valeria Sudano e Pippo Nicotra, insieme ad Alice Anselmo, Paolo Ruggirello – dal capoluogo raggiunga la città etnea. Coinvolgendo la Giunta targata Enzo Bianco e, nello specifico, i due assessori di Articolo 4: Angela Mazzola e Salvo Di Salvo.

La prima, che ha la delega alle Attività produttive e al Centro storico, è espressione di Luca Sammartino. C’è chi dice che avrebbe dovuto fare già un passo indietro qualche mese fa, passo indietro non fatto, però, in attesa del rimpasto di Crocetta. Che, come ormai noto a tutti, non solo ha finalmente rotto gli indugi ma, nominando Caleca, gradito a quanto pare a Leanza, ha scontentato e di molto la fazione capitanata proprio da Sammartino.

In caso di frattura definitiva – al momento ipotesi remota – dell’area Sammartino con il presidente Crocetta, il sindaco Bianco potrebbe trovarsi in Giunta un rappresentante di quella parte di Articolo 4 in rotta con la presidenza della Regione. A Misterbianco, in realtà, i due gruppi “civici” di Area Articolo 4, sono già scissi: i leanziani in maggioranza e i sammartiniani, compatti, all’opposizione di Di Guardo.

Ma potrebbe capitare anche che, proprio Sammartino spinga verso la sostituzione della Mazzola con un altro dei suoi “uomini”, uno dei quali potrebbe essere l’ex consigliere comunale, Alessandro Corradi.

Dalla rottura in seno ad Articolo 4, poi, potrebbe subire contraccolpi anche l’assessore Salvo Di Salvo, con delega all’Urbanistica. Proprio l’ex capogruppo del Mpa in Consiglio comunale, infatti, sarebbe collocato a metà strada tra le due correnti articoliste. Fedelissimo di Lino Leanza, sembra che però la poltrona come delegato per l’Urbanistica sia stata frutto del lavoro di mediazione dei deputati Luca Sammartino e Valeria Sudano. Tra i due litiganti, dunque, potrebbe avere la peggio chi sta in mezzo, Di Salvo appunto.

Mere ipotesi, comunque, che potrebbero non concretizzarsi a breve. Difficile che il sindaco Bianco si faccia investire, nell’immediato, dai mal di pancia palermitani. Farlo non solo significherebbe mostrare un fianco, cosa che il primo cittadino etneo difficilmente fa. Cambiare uno o due assessori, per quanto non sia un atto immediatamente traducibile con il termine di rimpasto, potrebbe scatenare una reazione a catena tra le varie anime della maggioranza che, a quel punto, potrebbero chiedere un assessore anche loro.

Ad esempio il neonato gruppo in Consiglio, Catania Futura, espressione del movimento politico che fa capo al deputato Nicola D’Agostino e, dunque, all’ex assessore regionale Nico Torrisi. Senza considerare il fatto che i consiglieri di Articolo 4 sono 10, e sembrano essere perfettamente divisi tra le due fazioni del partito. Una condizione di quasi equilibrio che forse, al sindaco, converrebbe mantenere.

 


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