BRONTE (CATANIA) – Avrebbero picchiato e violentato una donna moldava in Italia per cercare lavoro, riprendendo le violenze con un cellulare.
Con queste accuse lunedì 29 aprile la Squadra mobile di Catania ha arrestato una donna di 39 anni e un uomo di 41 anni entrambi di origine rumena. La donna è stata sottoposta ad arresti domiciliari, mentre l’uomo è stato condotto in carcere.
Gli arresti sono avvenuti su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania dopo una segnalazione del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, ricevuta dalla Mobile lo scorso 4 aprile. In seguito alle indagini la 39enne e il 41enne sono stati accusati dei reati di maltrattamento, lesioni personali e violenza sessuale di gruppo.
Violenza a Bronte
Il giorno dopo la segnalazione il personale della Terza Sezione Investigativa “Reati contro la persona” della locale Mobile, dopo avere fatto degli approfondimenti è intervenuto nel luogo segnalato, nel Comune di Bronte, rintracciando i due presunti autori dei reati e la cittadina moldava. I poliziotti hanno sentito la donna straniera e dal suo racconto hanno potuto ricostruire i maltrattamenti.
Gli investigatori hanno scoperto un episodio di violenza sessuale effettuato dai due rumeni. Nel corso della violenza la 39enne avrebbe fatto riprese con il suo cellulare, nella cui memoria sono stati rinvenuti tre brevi video relativi al reato e che per questo è stato messo sotto sequestro.
Nell’indagine sono emerse anche delle lesioni personali subite dalla donna, che ha riportato, come si legge in un comunicato della Questura, una “frattura scomposta, pluriframmentaria estremità acromiale della clavicola sinistra”, ricevendo una prognosi di 30 giorni.
Gli arresti
In seguito alle indagini, la donna moldava è stata subito ospitata in una struttura. Nella mattina di lunedì 29 aprile i due rumeni sono stati prelevati a Bronte e dopo gli accertamenti sono stati arrestati.
La donna è stata sottoposta ai domiciliari a causa della presenza di un figlio di 6 anni, mentre l’uomo è stato portato nel carcere di piazza Lanza, a Catania.