Caccia a perdite e allacci abusivi, Amap adesso usa anche internet - Live Sicilia

Caccia a perdite e allacci abusivi, Amap adesso usa anche internet

Tre i progetti pilota: Borgo Vecchio, Scillato e Santa Cristina Gela

PALERMO – L’utilizzo di infrastrutture di rete di ultima generazione legate alla cosiddetta “Internet delle cose”, recentemente autorizzate dal Ministero dello Sviluppo Economico, per il monitoraggio dei consumi e dell’efficienza delle rete idrica da parte dell’AMAP. Grazie agli strumenti di rilevazione automatica dei dati e la loro trasmissione su speciali radiofrequenze, l’azienda mira ad abbattere i costi e rendere più efficiente la gestione dei servizi, combattendo anche perdite ed allacci illegali.

Si tratta di tre progetti pilota, realizzati in città, nel quartiere di Borgo Vecchio, e in provincia nel Comune di Santa Cristina Gela e lungo il Canale di Scillato, lo storico acquedotto realizzato alla fine dell’800, che grazie ad innovativi sistemi di controllo della rete idrica connessi ad Internet, hanno già permesso all’azienda di aumentare il fatturato e individuare in modo tempestivo eventuali perdite idriche.

Nel quartiere del centro di Palermo, sono stati installati 300 contatori “smart” dotati di uno speciale rilevatore di rumore che attraverso un software dedicato riescono a riconoscere le anomalie del flusso d’acqua nelle tubazioni, individuando in modo tempestivo eventuali perdite o allacci abusivi. Il tutto è collegato in tempo reale con la piattaforma web dell’AMAP fornendo quindi i dati in tempo reale. “Un sistema – spiega l’Amministratore dell’azienda Alessandro Di Martino – che non solo dà ai cittadini certezza dei dati rilevati sul reale consumo, ma permette all’azienda di intervenire in modo tempestivo quando si verificano perdite, riducendo danni e costi di intervento.”

Gli altri due progetti, realizzati di recente, riguardano circa 350 utenze del Comune di Santa Cristina Gela e circa 200 utenze che si trovano lungo il Canale di Scillato, su un’area di parecchi chilometri con contatori spesso isolati in aree rurali o situati in pozzi di presa anche a parecchi metri sotto terra, dove era difficile se non impossibile la verifica costante dei consumi e quindi si procedeva unicamente alla fatturazione su base forfettaria.

“In quest’area – spiega Di Martino – ci siamo avvalsi di due tecnologie particolarmente innovative: le reti di comunicazione a basso consumo e la cosiddetta “banda stretta”. Si tratta di una infrastruttura di rete per la trasmissione di piccole quantità di dati, come appunto la lettura di un contatore idrico, con consumi energetici bassissimi. Sostanzialmente ogni contatore è dotato di un modulo radio a bassissimo consumo che trasmette i dati di rilevazione a grandi distanze tramite alcune antenne radio di nostra proprietà alimentate da pannelli solari e quindi indipendenti dalla rete elettrica. Basti pensare che la batteria di questi contatori “smart” va sostituita ogni 12-15 anni per comprendere come tutta la gestione del servizio diventi più facile.”

Grazie a queste rilevazioni puntuali e costanti, l’Amap è ora in grado di registrare in modo corretto i consumi di ciascun utente e procedere alla fatturazione. “Per l’azienda anche in questo caso – afferma Di Martino – si è realizzato un grosso guadagno perché lì dove vi era una fatturazione media di appena 0,5 metri cubi al giorno, si è passati a circa 4 metri cubi. In sostanza abbiamo scoperto che una buona parte di quelle che per anni erano considerate perdite della rete, non erano altro che consumi effettivi da parte degli utenti. In più, anche in questo caso, abbiamo un sistema di controllo diffuso sul territorio, che all’incirca ogni 6 ore ci fornisce dati sul funzionamento della rete permettendo di registrare eventuali anomalie.”


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