Caltanissetta, condannato e subito libero: non è un capomafia - Live Sicilia

Caltanissetta, condannato e subito libero: non è un capomafia

Altri tre imputati colpevoli di reati legati alla droga

CALTANISSETTA – Cade l’accusa di essere stato il capomafia di Campofranco. Secondo i giudici di Caltanissetta, Lillo Modica era un membro di Cosa Nostra. È stato così condannato a 6 anni di carcere contro i 18 chiesti dalla Procura.

L’ottantenne Modica era l’imputato principale del procedimento nato dal blitz denominato “Gallodoro”. Contro di lui c’erano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Ciro Vara, Maurizio Di Gati e Maurizio Carrubba. Era anche imputato per una tentata estorsione a un imprenditore.

Il Tribunale di Caltanissetta, presieduto da Francesco D’Arrigo (giudici a latere Giuseppina Chianetta e Lorena Santacroce) dopo quasi 5 ore di camera di consiglio ha accolto in gran parte la tesi difensiva degli avvocati Giovanni Castronovo del foro di Palermo e Walter Tesauro del foro di nisseno.

Sono anche escluse, oltre all’aggravante prevista per il capo e promotore, anche quella prevista per la banda armata e il reimpiego di proventi illeciti. Modica è stato scarcerato dopo la letture del verdetto. Da 4 anni si trovava agli arresti domiciliari.

Il Tribunale ha condannato per reati legati agli stupefacenti gli imputati Salvuccio Favata a 8 anni e 2 mesi di reclusione, Salvatore Puma a 6 anni di reclusione e Giuseppe Gioacchino Puma a 6 anni e 6 mesi. Gli è stata riconosciuta la continuazione con altre precedenti condanne.

Assolto Carmelo Conti, accusato di detenzione ai fini spaccio di droga.


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