CATANIA – Cortocircuito sui diritti civili: il consigliere Bottino chiama a raccolta i cristiani evangelici. “La grande battaglia portata avanti è stata quella contro l’approvazione del registro delle unioni civili (voluta con forza dal governo nazionale e regionale) che ha dato ai Pastori delle città l’opportunità di partecipare alle commissioni consiliari per potere dichiarare ed influenzare le istituzioni secondo i principi della parola di Dio”. A scriverlo non è un candidato al consiglio comunale di centrodestra, ma il consigliere di maggioranza Daniele Bottino (ex Megafono) che ritenta l’elezione con la lista “Con Bianco per Catania”.
La lettera di propaganda elettorale stride, non poco, con i provvedimenti di una delle giunte più arcobaleno d’Italia. Il registro comunale delle unioni civili (poi superato a livello nazionale dalla legge Cirinnà), la costante presenza del sindaco Bianco al corteo cittadino del Gay Pride, la trascrizione all’anagrafe del figlio di una coppia di uomini sono atti sufficienti per confermarlo. Del resto, il consigliere Bottino, membro di spicco della Chiesa Cristiana Evangelica, è stato sempre conflittuale su questi temi e non ha fatto sconti. I toni della lettera sembrano un amarcord delle polemiche legate alla votazione del registro comunale delle coppie di fatto in consiglio, una “crociata” che non andò a buon fine per Bottino e che invece è considerata dalla maggioranza un fiore all’occhiello della giunta Bianco. Riportando indietro il nastro della storia si ricorderà che Bottino non era in aula quando il registro, uno dei primi in Italia, ottenne il via libera dal voto del consiglio comunale e che nelle settimane precedenti polemizzò non poco con i sostenitori del provvedimento.
Ma i rapporti con la comunità religiosa pare non si siano deteriorati più di tanto. Nella lettera inviata ai fratelli e alle sorelle di credo, il consigliere ricorda che “Catania è stato il primo comune d’Italia a firmare un protocollo d’intesa tra l’amministrazione e la Chiesa Evangelica”. Una sinergia che è definita nella missiva come un patto “che permetterà di potere influenzare le istituzioni a dire la propria tutte le volte che sarà necessario sulle problematiche di carattere sociale, morale e culturale”. Tra i risultati ottenuti nel corso di questi cinque anni il consigliere annovera “una conferenza stampa nella sala più importante di Palazzo degli Elefanti spiegando l’importanza della famiglia proprio come Cristo la intende”. Ma anche il fatto di “essere stato l’unico delegato in Italia nell’autenticare le firme delle Chiese Evangeliche che si opponevano all’eventuale possibilità delle teoria o ideologia gender come educazione per i nostri bambini”. Il tema comunque scalda gli animi ed è spesso al centro del dibattito sul voto amministrativo come dimostra l’iniziativa di Arcigay Sicilia.
L’associazione, attirandosi le critiche di pezzi del mondo dell’estrema destra, ha sottoposto un questionario sui seguenti temi ai candidati alle prossime amministrative: unioni civili, lotta al bullismo omofobico nelle scuole, azioni che mirano al contrasto alle infezioni sessualmente trasmissibili, patrocinio al Pride e incentivi al sostegno del turismo lgbt.
Tra i candidati favorevoli ai quesiti c’è anche il sindaco Bianco che come riportato su Facebook dall’associazione “risponde al questionario affermativamente su tutti i temi propostigli e specifica di averne già realizzato diversi progetti durante la sua sindacatura assicurando di portare a compimento gli altri non appena rieletto”. Che dire del caso Bottino? Forse che una rondine non fa primavera. O forse che i minestroni (di idee) in campagna elettorale non sono indigesti per nessuno.