'Capitana' della Sea Watch libera | "Ingiusto, lo Stato è sovrano" - Live Sicilia

‘Capitana’ della Sea Watch libera | “Ingiusto, lo Stato è sovrano”

Commenti

    PER ME è STATA UNA SFIDA ALLE NS ISTITUZIONI, IN 17 GIORNI ARRIVAVA 3 VOLTE IN OLANDA

    …… ma non si mette in discussione l’integrità del giudice, conclude l’Avvocato. Anche se non se ne parla quasi più, esiste un caso Palamara, un caso CSM e altri che francamente allontanano dalle conclusioni inerenti l’integrità delle toghe, senza naturalmente generalizzare.

    Un gip non può sostituirsi alla corte costituzionale. Deve applicare la legge, cosa che non ha fatto, e contestualmente impugnarla.

    In quella situazione la motovedetta non aveva la funzione di nave da guerra, all’ avvocato è sfuggita questa precisazione? Si informi meglio prima di sparare le sue bordate

    Da lungo tempo questo Paese non è più la culla del diritto. Questo, come plastilina, viene allungato o accorciato, in ogni caso manipolato a uso e consumo. In questa ottica chiedere la prigione per la Sig.ra Carola finisce per essere una offesa al principio di tolleranza. Particolarmente poi se la richiesta parte dal sig. Salvini che, da ministro dell’interno si fa vedere allo stadio a braccetto con un pregiudicato e da segretario della Lega ottiene di potere restituire, senza interessi, in 80 anni la somma di 49 milioni di euro frutto di una truffa ai danni dello Stato, che da ministro dovrebbe rappresentare. Che tristezz

    Infatti la Gip di Agrigento ha interpretato la legge in modo da trovare delle attenuanti per la Rackete, segno che la stessa legge non è stata applicata come si doveva

    Qualcuno si rifiuta di capire che più se ne accolgono, più ne partono e più ne muoiono.
    Peraltro lo STATO DEVE FARE LO STATO E DIFENDERE I CONFINI.

    Nell’ordinanza del GIP c’è un errore di fondo, la non applicazione di una norma perché ritenuta dal magistrato incostituzionale. Il magistrato non può non applicare una norma positiva perchè a suo giudizio non corrisponde al dettato costituzionale, può semplicemente , qualora ritenga esistere un fumus di incostituzionalità sollevare la questione di costituzionalità rinviando alla Corte.

    La motovedetta issava anche la bandiera della marina militare. Chi sa capisce.

    Con le assicurazioni, hanno fato il CID e hanno fatto la pace

    Secondo me questa giudice dovrebbe essere indagata dal CSM!

    Ma il GIP mica ha estinto il reato. Non ha ravvisato le condizioni che giustificavano la custodia cautelare della capitana,peraltro incensurato. È di pochi giorni fa la vicenda di un tizio colto in fragranza di reato,(i cassava una tangente) e il giudice lo ha lasciato libero. Non mi pare che qualcuno abbia gridato allo scandalo. Le condanne si scontano quando vengono sancire e passate in giudicato. Tutto il resto è solo voglia forcaiola.

    Sintesi ineccepibile ma se un giudice sbaglia allora è giusto che si avvii un procedimento disciplinare a suo carico, come per un qualsiasi altro funzionario di questo Stato. Da questo punto di vista è necessario introdurre la responsabilità civile per i PM e Giudici perché in più occasioni hanno assunto decisioni soggettive e politicizzate, travaricando i poteri costituzionali

    la Vella ha completamente ignorato sentenze della Cassazione e della Consulta;
    Partiamo dalla Consulta. Chiamata a esprimersi sulla ammissibilità della richiesta di referendum popolare per l’abrogazione della legge 189 del 23 aprile 1953 sull’Ordinamento del Corpo della Guardia di Finanza’, nella sentenza del 3 febbraio del 2000, la Corte Costituzionale richiama le stesse ragioni che già nel 1997 avevano portato a dichiarare inammissibile una analoga richiesta di referendum sull’abolizione del carattere militare della Gdf: «Questa Corte non può che ribadire la convinzione che il carattere militare della Guardia di Finanza è talmente compenetrato nella struttura, nell’organizzazione, nello ‘status’ del personale, nelle funzioni e nelle modalità di esercizio dei compiti istituzionali del Corpo, che lo strumento referendario si presenta inidoneo a raggiungere
    l’obiettivo della sua ‘smilitarizzazione».
    Anche la Cassazione, con la sentenza 31403 del 14 giugno 2006, ha sostenuto la natura di navi militari per le motovedette della Finanza. Il caso preso in esame riguardava lo speronamento di un’imbarcazione della Gdf da parte di una barca privata, che, nel corso di un’operazione di controllo delle Fiamme gialle sulla pesca abusiva di molluschi, non si era fermata all’alt e, per opporsi al conseguente inseguimento e abbordaggio, aveva speronato la
    motovedetta, provocandone la rottura dell’elica. Nel caso di specie la Suprema Corte ha sottolineato come sia «indubbia la qualifica di ‘nave da guerra’ attribuita alla motovedetta non solo perché essa era nell’esercizio di funzioni di polizia marittima e risultava comandata ed equipaggiata da personale militare, ma soprattutto perché è lo stesso legislatore che indirettamente iscrive il naviglio della Gdf in questa categoria, quando nell’art. 6 della legge 1409 del 1956 (norme per la vigilanza marittima ai fini della repressione del contrabbando dei tabacchi) punisce gli atti di resistenza o di violenza contro tale naviglio con le stesse pene stabilite dall’articolo 1100 codice della navigazione per la resistenza e la violenza contro una nave da guerra».
    In particolare, l’articolo del Codice della Navigazione a cui la Cassazione fa riferimento prevede che «il comandante o l’ufficiale della nave, che commette atti di resistenza o di violenza contro una nave da guerra nazionale, è punito con la reclusione da tre a dieci anni. La pena per coloro che sono concorsi nel reato è ridotta da un terzo alla metà»(quindi, anche i nostri cinque “magici parlamentari eroi” andavano condannati).
    Renzo Poles! mi sa che la persona disinformata sei tu.

    DA SEMPRE LE RIVOLUZIONI ,CHE HANNO PRODOTTO NUOVE LIBERTA’, SONO PARTITE DA SFIDE CONTRO LE ASSURDE LEGGI PROMULGATE DA ISTITUZIONI COMANDATE DA RAZZISTI ED INCOMPETENTI.

    l’essere o meno nave da guerra non dipende dalla situazione ma nel riconoscimento giuridico, come lei è cittadino di una nazione anche quando dorme, passeggia o delinque.

    Quindi, quando un giudice sbaglia nessuno deve dire niente e, a questo chi lo punisce per lo sbaglio fatto? Mio nonno?

    Bisogna arrivare a fare chiarezza sullo scopo che c’è dietro le ONG. Con i tanti milioni di euro che questi “benefattori” mettono a disposizione per le traversate nel Mediterraneo si potrebbero fare tante belle cose in Africa…. ma in questo probabilmente non c’è tornaconto: meglio portarli in Europa dove oltre a non dare prospettive ai nuovi arrivati si porta all’esasperazione un sistema sociale già critico e sicuramente in questa seconda ipotesi a qualcuno ha grossi interessi. E poi il resto è tanta propaganda!

    Renzo Lei che conoscenza ha del codice della Navigazione ?? Non parli a sproposito o senza sapere….

    Le manca un dettaglio….l’ammissione di colpa della capitana. iL GIUDICE o gip ha messo in pratica una propria idea e convinzione “politica”cercando nel diritto elementi utili alla propria tesi tralasciando sentenze che dicono proprio l’opposto.

    Art. 29 Definizione di nave da guerra
    Ai fini della presente Convenzione, per «nave da guerra» si intende una nave che
    appartenga alle Forze Armate di uno Stato, che porti i segni distintivi esteriori delle
    navi militari della sua nazionalità e sia posta sotto il comando di un Ufficiale di
    Marina al servizio dello stato e iscritto nell’apposito ruolo degli Ufficiali o in documento equipollente, il cui equipaggio sia sottoposto alle regole della disciplina
    militare. convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

    Quest’anno non pago le tasse. Qualcosa contro? In Italia si fa quello che si vuole o no?

    Ma finitela con questo tran tran, un po’ di serietà e raziocinio. Se la pilotina, perchè di pilotina si trattava, priva persino di un idrante per “sparare” acqua, è una nave da guerra, allora anche le casette del monopoli sono costruzioni in cemento. Se poi siete con Salvino per la chiusura dei porti, allora si chiudano i porti da cui partono le armi italiane che contribuiscono ad alimentare e supportare le guerre che producono morti, profughi e migranti. Queste si che sono le vere navi da guerra e di morte, per cui quando si tratta di vendere morte tutto va bene tant’è che sulla stampa ne viene data scarsa notizia, quando invece si tratta di accogliere chi per sua fortuna è scampato alla morte, allora ci si sbizzarisce nella più becera retorica della difesa degli stessi confini (da cui sono partiti gli strumenti di morte).

    Il giudice Vella ha applicato la legge correttamente e l’avvocato si contraddice. Prima afferma che la vedetta della Finanza deve considerarsi nave da guerra, poi cita, a sostegno, l’articolo della Convenzione di Montego Bay che lo smentisce: il corpo della Guardia di finanza è inquadrato nell’Esercito, non nella Marina Militare. Inoltra, la motovedetta di Lampedusa non era al comando di un ufficiale. Ci sarebbero anche argomenti più complessi, legati all’esigenza di far valere la sovranità dello Stato in alto mare, o nei porti esteri,nei confronti del naviglio nazionale. Ripeto: nazionale. Ed il porto di Lampedusa non fa parte dell’alto mare né è un porto estero. In definitiva, la fattispecie di cui all’art. 200 del Codice del Navigazione non ha nulla a che fare con quanto accaduto a Lampedusa, e l’ordinanza del giudice Vella è perfettamente aderente alla più corretta ricostruzione giuridica dell’accaduto. E questo vale anche per @Antoine

    Ma lei l’ha letta l’ordinanza? Se sì, mi indica il rigo in cui il GIP decide di non applicare la norma ritenendola incostituzionale?

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