Rosario 18 anni, Salvatore 54, Salvatore 56: incidente e tragedia

Rosario 18 anni e i due Salvatore, 59: l’incidente e la tragedia

La morte dei tre braccianti agricoli: il dolore della comunità adranita
IL GIORNO DOPO
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CATANIA – Tre vite spezzate per sempre. Tre storie che raccontano legami inscindibili con i propri cari e con una comunità adranita incredula dalla perdita di suoi tre figli. Sono le storie di Rosario Lucchese, 18 anni compiuti appena il mese scorso e con il sogno di diventare padre. Del 54enne Salvatore Lanza, un uomo apprezzato da tutti per la sua gentilezza. E di Salvatore Pellegriti, 56 anni, sempre pieno di vita e sorridente.

L’inferno sulla Statale

Hanno trovato la morte a bordo di un furgone. Un van che è divenuto una trappola mortale mentre percorrevano assieme ad altri colleghi braccianti agricoli la famigerata Strada Statale 194. Rientravano verso casa, ad Adrano, da Francofonte. Al termine di una intensa mattinata nel corso della quale non si erano risparmiati, come sempre, nella raccolta delle arance. Sveglia all’alba e poi, nella maggior parte dei casi, chilometri di spostamenti per mettere assieme (ma quando va bene) cinquanta o sessanta euro. 

Per Rosario ed i due Salvatore non c’è stato scampo. Lo scontro violento con un mezzo pesante che procedeva nella direzione opposta lungo un rettilineo della Statale. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata straziante. Inenarrabile per chiunque disponga di un briciolo di umanità. C’erano pezzi di carrozzeria ovunque disseminati in un perimetro, tutt’attorno, di decine di metri. Del van è rimasto solo lo scheletro.

I rilievi e l’indagine

Sul posto, l’arrivo delle ambulanze del 118 ed il tentativo, purtroppo vano, di salvare la vita dei tre operai. Nel corso del pomeriggio, sono giunti anche i familiari delle vittime in una narrazione del dolore che va lasciato fuori da ogni contesto legato alla cronaca.

E poi le corse disperate verso gli ospedali con l’arrivo di due eliambulanze. I feriti, sette in tutto di cui quattro subito apparsi in condizioni critiche, sono stati trasportati verso gli ospedali San Marco e Cannizzaro a Catania: ed in quelli di Lentini e Caltagirone.

I rilievi sono stati condotti dai carabinieri della Compagnia di Augusta: sull’incidente è stato aperto un fascicolo d’indagine. Le salme sono state restituite. 

Il cordoglio

“Per un pezzo di pane e poi non si torna più a casa”. “Lavoro duro, malpagato, mattinate, a volte costretti a lavorare sotto la pioggia, è in un attimo il destino li spazza via in modo atroce”. “È appena passata una settimana dalla morte della ragazza di Belpasso, altro sangue sulle nostre strade, altro orrore. Mi dispiace moltissimo”.

Ed ancora: “Auguro una pronta guarigione ai feriti e tanta forza ai famigliari delle vittime per andare avanti, ammesso che sia possibile”. “Queste notizie non si possono sentire povere famiglie padri di famiglia che escono di casa per andare a lavorare dopo una faticosa giornata non fare più rientro a casa non è giusto”. 

Sono solo alcuni dei messaggi che affollano in queste ore i social. Quasi un tentativo istintivo e benevolo di alleviare una sofferenza che non smette di interrogare e porre questioni tutt’altro che scontate.

Un minuto di silenzio

Ed oggi alle 12 il Sindaco di Adrano Fabio Mancuso e il Presidente del Consiglio comunale Carmelo Pellegriti hanno invitato nell’Aula consiliare gli Assessori, i Consiglieri comunali comunali, gli impiegati comunali, i rappresentanti delle Associazioni e le autorità civili e religiose per osservare un minuto di silenzio a ricordo delle vittime.

In quella che è una tragedia senza precedenti per la città di Adrano.


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