"Caro Silvio, se parlo io..." - Live Sicilia

“Caro Silvio, se parlo io…”

Su "S" la lettera segreta di Ciancimino
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C’è una seconda lettera che chiede a Silvio Berlusconi di “mettere a disposizione una delle sue reti televisive” e aggiunge una minaccia: “Se passa molto tempo ed ancora non sarò indiziato del reato di ingiuria, sarò costretto ad uscire dal mio riserbo che dura da anni…”. Il messaggio, che prova come le pressioni siano proseguite dopo la prima missiva attribuita all’ambiente dei Corleonesi e resa pubblica questa estate, è stato pubblicato su “S”, il magazine che guarda dentro la cronaca, in edicola lo scorso 24 ottobre: il documento, trovato nell’archivio di don Vito Ciancimino, è indirizzato per conoscenza al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e ribadisce la richiesta di cessione di una tv alludendo a un “evento” che si sarebbe potuto verificare “sia in sede giudiziaria che altrove”.

“S” ha chiesto una perizia grafologica sul testo. Da una prima analisi la grafia utilizzata risulta compatibile con quella dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino: una differenza sostanziale con l’altra lettera, acquisita agli atti del processo d’appello contro Massimo Ciancimino, per la cui paternità sono stati esclusi sia don Vito che il figlio. A differenza del messaggio precedente, inoltre, quello attribuibile al sindaco del Sacco di Palermo riporta un’indicazione precisa sulla collocazione temporale: Berlusconi viene definito “presidente del Consiglio dei Ministri”, una condizione nella quale – se si fa eccezione per gli ultimi mesi di vita di Vito Ciancimino – Berlusconi si trovò per 252 giorni, fra la primavera del 1994 e l’inverno successivo.

La copertina nazionale di S

La copertina nazionale di "S"

Vito Ciancimino, dunque, si pose come intermediario, ribadendo la minaccia che altri, e non lui, avevano rivolto al premier, ma aggiungendone una nuova. Più velata, sottile, ma non meno pericolosa. Adesso toccherà ai magistrati analizzare il testo, cercando di capire chi sia il destinatario diretto del messaggio, che non compare nella fotocopia trovata fra i documenti dell’ex sindaco, e a cosa si riferisse la minaccia di “uscire dal riserbo”.


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