Caso Montante, il M5s attacca | Musumeci: "Non capiamo" - Live Sicilia

Caso Montante, il M5s attacca | Musumeci: “Non capiamo”

Lo scontro dopo la notizia che la Regione è rimasta fuori dalle partici civili del processo.

IL PROCESSO
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PALERMO – “Che la Regione siciliana non sia parte civile nel processo sul cosiddetto ‘sistema Montante’ è un fatto politico grave. Vogliamo conoscere le motivazioni che hanno generato questo inammissibile ritardo nella presentazione della richiesta di costituzione di parte civile”. Lo dicono in una nota la capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana e i componenti della commissione regionale Antimafia Antonio De Luca e Roberta Schillaci. Più duro il vicepresidente pentastellato dell’Ars Giancarlo Cancelleri aggiunge: “Negligenza o, peggio, ricerca voluta del rigetto da parte del Gup. In ogni caso un fatto gravissimo”. E il presidente della Regione Nello Musumeci: “Rispettiamo la scelta del giudice, ma non la condividiamo”.

“Nell’atto di costituzione dell’Avvocatura dello Stato – prosegue Cancelleri – non emerge, secondo quanto scrive lo stesso Gup, la volontà di costituzione da parte delle Regione. Pertanto, delle due l’una: o la Regione, e per essa il governo Musumeci, è stata colpevole di negligenza, non essendosi accertata, come avrebbe potuto, del reale contenuto dell’atto dell’Avvocatura dello Stato, o, peggio, Musumeci ha operato scientemente per farsi escludere. Ed entrambe le ipotesi sono a dir poco inaccettabili”.

“Chiederò – dice De Luca – l’avvio di un’indagine interna per comprendere le ragioni che hanno causato questa situazione che non attiene solo alla sfera giuridica ma a quella politica. Che la Regione siciliana non sia parte civile nel processo lede la dignità di tanti siciliani onesti. Vogliamo capire perché si è perso tutto questo tempo e perché la Giunta regionale non abbia deliberato la richiesta con ampio anticipo”. “La mancata costituzione di parte civile contribuisce a non far conoscere – aggiunge – ai siciliani quel sistema ‘occulto’ che sembrerebbe aver ‘gestito’ finora la Sicilia”.

“Le audizioni condotte finora in commissione Antimafia – prosegue Schillaci – sembrerebbero indicare come il cosiddetto sistema Montante avrebbe ‘condizionato’ le scelte politiche dei governi regionali delle precedenti legislature: da Lombardo a Crocetta. Saremmo lieti di scoprire che quel sistema non abbia più refluenze in Sicilia, anche se i segnali che arrivano a chi vuole far luce su questa vicenda, esponendosi in prima persona, appesantiscono il clima e non sono da sottovalutare”.

“La Regione Siciliana – ha scritto Musumeci in una nota – pur non essendo stata individuata quale parte offesa del procedimento a carico di Antonello Montante e non avendo, quindi, la disponibilità del fascicolo processuale, si è comunque attivata per la richiesta di costituzione quale parte civile. L’Avvocatura dello Stato ha dato il proprio parere favorevole e il governo regionale ha deliberato all’unanimità la costituzione di parte civile nel processo che si è aperto ed è ancora in fase di udienza preliminare. Non comprendiamo, quindi, la scelta di escludere la Regione e per questo abbiamo richiesto all’Avvocatura di riproporre la nostra istanza. Il codice di procedura penale consente la costituzione fino all’apertura del dibattimento e, pertanto, ci sarà modo per far valere il diritto della Regione a partecipare al processo”.


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