così muore l'agricoltura e l'economia della Piana, per pochi spiccioli al Comune di Catania e grandi guadagni all'impresa privata
Cassa integrazione in deroga | In Sicilia manca un accordo
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Non esiste vergogna né carità per L'Oda . Se a gennaio gli stipendi da pagare erano 2 , ad oggi siamo arrivati a quattro stipendi non corrisposti : ciò vuol dire che per i solerti amministratori di quest'ente caritatevole il 2024 non è neanche iniziato visto che l'ultimo stipendio corrisposto è quello di dicembre 2023 . Le conseguenze sono facilmente immaginabili . Lavoratori stremati , indebitati e impossibilitati a raggiungere la sede di servizio per mancanza di fondi . Eppure la Regione paga L'Oda , ma i soldi che fine fanno ?
Nessuno parla della responsabilità dei tifosi. Se è vero che aiutiamo la squadra, sarà pure vero che possiamo danneggiarla, lo stesso vale per i giornalisti colpevoli di avere aizzato la gente.
Talmente se ne fregano del lavoro che quando raccolgono la plastica caricano i furgoni cominciano a correre facendo volare dal mezzo tutti i sacchi che si trovano ogni 20 mt delle strade che loro percorrono. Lavoratori da medaglia.
In tutto c'e' sempre del marcio. Gia' stanno montando i lidi, la capitaneria di porto nemmeno controlla le distanze previste per legge, nessuno paga.
Fate presto INCAPACI!
E mi sembra giusto…le aziende non in regola, che a detta dell’assessore in Sicilia sono la maggioranza, avranno comunque diritto alla cig! Alla faccia di chi ha sempre pagato i contributi con sforzi e sacrifici!
Devono trovare un modo per obbligare i datori di lavoro a pagare i contributi senza penalizzare i dipendenti.
Non possiamo sempre giocare a fare i furbetti e poi piangono miseria! È vergognoso!
A leggere il decreto non pare ci sia alcun obbligo di sottoscrivere un accordo quadro regionale e ciò diversamente dalla precedente esperianza pluriennali di cassa in deroga successiva alla crisi del 2008.
Per l’accesso alla cassa integrazione in deroga non è prevista acuna regolarizzazione ai fondi di solidarietà bilaterale né agli Enti Bilaterali. E’ previsto soltanto un accordo sindacale aziendale nel quale sia specificato che la sospensione è conseguenza, diretta o indiretta, della vicenda “coronavirus”.
Gli imprenditori non in regola con i versamenti ai fondi di solidarietà bilaterale, in ogni caso, non possono accedere ai benefici concessi per quei fondi che hanno il vincolo al pareggio di bilancio (è previsto dalla legge e dai decreti istitutivi) ma ciò che riguarda le prestazioni ordinarie per quanti, nel rispetto del d.lgs. 148/2015, vi aderisce non ha nulla a che vedere con la cassa integrazione in deroga.
Incapaci soltanto??
Caro Presidente Ragusa, mi auguro che la bozza che sta girando in questi giorni, venga ripensata, altrimenti sarà un disastro. Dalla lettura del decreto legge 18/2020, tutte le misure previste per le imprese a quanto pare sembrano escludere le aziende che rientrano nei requisiti della CIGS ( immaginate tutte le società commerciali con più di 50 dipendenti ed altre). L’art 19 del decreto parla solamente di CIGO e FIS. quindi fondamentale un chiarimento. Se si vuole dare una risposta concreta alle aziende Siciliane suggerisco di attuare quello che prevede l’art 22 del decreto legge con questo emendamento:
POSSONO ACCEDERE TUTTI I DATORI DI LAVORO DEI VARI SETTORI DESTINATARI, QUALE TRATTAMENTO SOCIALE ORDINARIO, ESCLUSIVAMENTE DELLA ” CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA”; NONCHE I DATORI DI LAVORO CHE NON HANNO ADERITO O CONTRIBUITO AI FONDI DI CUI ALL’ART 27 DEL D.LGS 148/2015. In questo modo abbiamo aiutato tutte le imprese Siciliane. Inoltre in relazione alla regolarizzazione, ci sono imprese che hanno deciso di dare i soldi in busta paga ai loro dipendenti anzichè versarli ai vari fondi di solidarietà. Per cui non si comprendono le ragioni di una possibile esclusione, se vogliamo aprire contenziosi e bloccare tutto auguri. Certamente questi fondi aiuteranno solamente le imprese aderenti. Stiamo vivendo un’emergenza epocale e le imprese vanno sostenute ed aiutate assieme ai propri lavoratori.