Catania, ancora un passo indietro | L'arbitro non può essere un alibi - Live Sicilia

Catania, ancora un passo indietro | L’arbitro non può essere un alibi

I rossoazzurri, contro il Crotone, non sono stati capaci di rimontare dall'iniziale svantaggio se non al 90', per giunta sugli sviluppi di un calcio piazzato. Si è vista un'involuzione nel gioco e nella personalità, la gara di Pescara può essere decisiva anche per fare punti-chiave per evitare la Lega Pro.

CATANIA – Quattordici conclusioni verso la porta, due traverse colpite da Sciaudone nel primo tempo e da Maniero nella ripresa, eppure il Catania esce dal campo del “Massimino” con un solo punto dopo la sfida contro il Crotone. Doveva essere l’occasione per proseguire la scalata della classifica, dopo la doppia e convincente vittoria contro Pro Vercelli e Perugia, invece è stato un modo per tirare nuovamente fuori i limiti di una squadra, che ha giocato sull’onda dell’entusiasmo per i tanti cambiamenti apportati durante il mercato invernale, ma tuttora fragile e incapace di imporsi sugli avversari, tanto sul piano del gioco quanto a livello psicologico e dell’aggressività. I rossoazzurri sono riusciti solo al 90′ ad evitare un’altra sconfitta in casa e soprattutto l’umiliazione dell’ultimo posto in classifica, seppur condiviso, oltre che con lo stesso Crotone, anche con Latina e Varese.

Una prestazione per nulla convincente contro una squadra che ha avuto il merito di sbloccare subito il punteggio, sfruttando proprio questa condizione di risultato favorevole per impostare il proseguio dell’incontro con un atteggiamento difensivo. Tutto ciò non ha certamente giovato agli uomini di mister Marcolin, i quali sono stati certamente sfortunati nelle due situazioni in cui i legni della porta difesa da Cordaz hanno strozzato in gola la gioia del gol, prima all’ex barese e poi al capocannoniere del campionato. Il gioco che ha entusiasmato l’ambiente etneo nelle due precedenti uscite si è visto solo a sprazzi, gran parte delle occasioni avute da Calaiò e compagni sono arrivate dai calci piazzati, e da uno di questi è arrivata la zuccata di Castro, entrato dalla panchina e subito decisivo per evitare un altro ko. Proprio l’argentino, assieme all’altro recuperato Martinho, potrebbe rappresentare l’arma in più del Catania per il rush finale della stagione.

Non è passata inosservata la sfuriata, nell’immediato post-partita, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino, presentatosi in sala stampa al fianco di Marcolin per denunciare gli errori commessi dall’arbitro Sacchi. Sia chiaro che il dirigente etneo non ha tutti i torti, ma è necessario non passi un messaggio tale da far pensare che il Catania limiti alle topiche del direttore di gara le responsabilità per una vittoria annunciata, forse con troppo ottimismo e poca concentrazione sul campo, e sfumata a causa di una prestazione al di sotto degli standard ai quali i rossoazzurri erano attesi. Nel prossimo weekend è prevista la complicata trasferta di Pescara, con il ritorno da grande ex di Riccardo Maniero e la sfida contro una squadra che non vince dalla fortunata trasferta di Trapani di un mese fa e che quindi vuole invertire la rotta per riagganciare il treno che porta ai playoff.


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