Catania, appello per la chiesa di Santa Marta: "Riapritela" VIDEO

Catania, appello per la chiesa di Santa Marta: “Riapritela” VIDEO

Una cappella depredata nel corso degli anni e che meriterebbe un destino migliore

CATANIA – Il 29 luglio è la giornata di Santa Marta: “Ma quando riaprirà la chiesa?”. È la domanda che Milena storica “perpetua”, dalla fine del 1950 fino al 2019, ripete in questi ultimi giorni agli organi competenti per fare riaprire la storica Cappella di Santa Marta situata nella via Monte Vergine, unica in città dedicata alla Santa e legata a doppia mandata con la storia dell’ex ospedale Villaermosa/Santa Marta. 

Le vicissitudini

Una storia già raccontata, era il 2016, dalle pagine del nostro giornale, quella della Cappella di Santa Marta che come tante passa nel dimenticatoio, in una storia cittadina quasi sottaciuta. “Una grande “chiesa” e unica in città dedicata alla Santa – continua Milena –. Questa chiesa è stata derubata e poi ha preso fuoco al suo interno”. Dalla chiesa è stata portata via, dopo essere stata tolta dalla sua cornice, la tela di Gramignani dal titolo “La Resurrezione di Lazzaro”. “Portando via la tela hanno dimenticato le luci interne accese – precisa Melina – creando un cortocircuito che ha provocato l’incendio. Ho chiamato io stessa i Vigili del Fuoco appena abbiamo notato il fumo che usciva dalla chiesetta e sono intervenuti prontamente insieme alla polizia”. 

Dalla chiesa è stata asportata solo quella tela tutto il resto è rimasto lì. La chiesa, Cappella di Santa Marta fa parte dell’ospedale Villaermosa eretto nel 1755 nella strada dei Quattro Cantoni, adesso via Antonino di Sangiuliano: un’istituzione fondata per curare tutte le malattie e che operò in maniera importante durante il periodo del Vaiolo. La Cappella di Santa Marta fu eretta nel 1774 come dono votivo da una Villaermosa. 

La statua di Santa Marta sul fronte lavico

“La chiesetta si può ristrutturare – precisa Milena – riportate alla luce la sua bellezza”. La Cappella di Santa Marte è di proprietà dell’Asp. Al suo interno è rimasta la statua di Santa Marta che, durante l’eruzione del 1972 coinvolse il Rifugio Sapienza, restò miracolosamente salva dalla colata lavica che distrusse tutto. Il resto è stato portato via dalla stessa ASP. La Sovrintendenza ha invece preso in carico circa 115 dipinti ex voto che erano stati messi sotto vincolo storico già nel 2013. La Cappella insiste nella parte storica di Collina Monte Vergine e dove in questo momento si sono svolti i lavori per l’abbattimento dell’Ospedale Santa Marta.

Area archeologica di rilievo

Una zona che, dopo i ritrovamenti in piazza Cardinale Pappalardo ex piazza Duca di Genova, potrebbe riservare sorprese. “Un’area, questa, dove insisteva l’Acropoli – dice Giusy Belfiore presidente delle Guide Turistiche – e dove potrebbero essere situati alcuni templi secondo tradizione archeologica”. Chissà se ci ritroveremo davanti ad altre scoperte storiche rilevanti. Per adesso residenti e commercianti in zona hanno solo notato che in una estremità dei lavori che hanno interessato l’abbattimento dell’Ospedale Santa Marta è sorta una impalcatura di cemento, che abbiamo fotografato, si dice siano le fondamenta di una fontana, ma qualcuno storce già il naso.


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