CATANIA – Quella di cavalli che lungo le strade di Catania, o del territorio etneo, finiscono con l’imbizzarrirsi o causare indirettamente incidenti non è storia nuova. Allacciati ad un calesse l’asfalto diventa l’arena d’allenamento per eventuali gare fuorilegge alle quali sottoporre i quadrupedi. E nemmeno questa è storia inedita. Tanto che, appena lo scorso luglio, la Commissione bicamerale d’inchiesta ecomafie proprio alle corse clandestine di cavalli legate alla criminalità organizzata alle falde dell’Etna ha dedicato un capitolo corposo.
Nel specifico, il fatto di ieri – con un cavallo morto d’infarto lungo la Circonvallazione di Catania all’altezza della rotonda di viale Odorico da Pordenone – è finito inevitabilmente sotto la lente d’ingrandimento della Questura etnea. Le indagini sono attualmente in corso. Il cavallo, va detto, era regolarmente microchippato.
La denuncia
Sulla vicenda è intervenuto il Partito Animalista Italiano. Che ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania.
“Quello che è successo a Catania ci lascia basiti – ha dichiarato Patrick Battipaglia, Coordinatore regionale del Partito Animalista Italiano –. Si tratta dell’ennesimo caso di un cavallo morto su una strada pubblica. Animali sottoposti a stress continui e condizioni di vita che non rispettano la loro etologia.
Negli ultimi mesi abbiamo denunciato numerosi episodi di violenza e maltrattamento ai danni di cavalli nella città di Catania, spesso impiegati per corse clandestine o destinati alla macellazione abusiva. Ci chiediamo come sia possibile che un cavallo e un calesse siano stati abbandonati sul selciato. Ci auguriamo che le autorità facciano piena luce su quanto accaduto e che vengano accertate eventuali responsabilità”.
L’episodio del maggio scorso

L’ultimo caso analogo portò a una denuncia nei confronti di un 53 catanese. Un cavallo del quale, dopo essersi infortunato gravemente, venne fatto sparire del tutto: sarebbe morto o, in alternativa, soppresso e destinato alla macellazione in quanto inutilizzabile per le corse clandestine. Proprio dallo svolgimento delle corse illegali sono partite le indagini della polizia del capoluogo etneo.
lo scorso 25 maggio il quadrupede – sempre ulla Circonvallazione ma in quel caso in coincidenza del torna indietro dell’area Gioeni – si ferisce gravamente. Stramazza a terra e comincia a perdere molto sangue.
I due uomini che erano a bordo del calesse e un terzo soggetto che li seguiva a bordo di uno scooter, incitando il cavallo a correre sempre più veloce, a quel punto chiamano i rinforzi. Ovvero, un veicolo per il trasporto animali: e caricano a bordo il cavallo che zoppicava vistosamente e continuava a perdere parecchio sangue. Si sarebbero poi allontanati dal luogo dell’incidente per eludere qualunque controllo.
Ma l’inchiesta della polizia etnea riuscì a ricostruire l’esatto svolgimento dei fatti.
Intanto, proprio nella giornata di ieri, sono scattati ulteriori controlli nelle stalle della città. Un 52enne è stato denunciato.

