Catania, il congresso su scompenso cardiaco e ipertensione polmonare

Catania, il congresso su scompenso cardiaco e ipertensione polmonare

Il vertice nazionale si svolgerà in due giorni nella città etnea

CATANIA – Catania diventa il cuore della medicina globale con il congresso nazionale “Heart Failure Care 2025. Il paziente al centro“, in programma il 29 e 30 maggio all’Hotel Nettuno. Una due giorni ad altissima densità scientifica, interamente dedicata alle nuove frontiere nella cura dello scompenso cardiaco e dell’ipertensione polmonare. L’evento, organizzato dall’U.O.C. Cardiologia del Policlinico di Catania, riunirà i massimi esperti italiani e ospiti internazionali.

Dalla genetica dei centenari alle nuove tecnologie diagnostiche

Il congresso si focalizzerà su innovazioni terapeutiche, genetica applicata, modelli di gestione integrata e sostenibilità economica delle cure. Un aspetto di grande interesse sarà l’applicazione della genetica nella diagnosi e nella prognosi delle cardiomiopatie.

Nel corso dell’evento, sarà annunciato l’imminente avvio di uno studio clinico promosso dall’Istituto di Cardiologia del Policlinico. L’obiettivo è la rilevazione precoce dei segnali predittivi di embolia polmonare nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, un progetto che potrebbe avere importanti ricadute nella gestione di una delle complicanze più gravi associate a questa condizione.

Come spiegano il professor Davide Capodanno, direttore dell’UOC di Cardiologia del Policlinico di Catania, e il dottor Giuseppe Leonardi, responsabile dell’ambulatorio per lo scompenso cardiaco dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Catania, “l’Università di San Diego sta conducendo studi sulla genetica dei centenari del Cilento, utilizzando un metodo comparativo recentemente sviluppato presso il Policlinico di Catania in collaborazione con l’Università di Bologna. Questo approccio consente di confrontare soggetti affetti da cardiomiopatie con individui ultracentenari geneticamente selezionati, allo scopo di individuare varianti protettive o predisponenti”.

Un parterre di esperti internazionali e un confronto multidisciplinare

I lavori inizieranno alle ore 9 di giovedì 29 maggio e proseguiranno venerdì 30 con inizio alle ore 8:30. Il comitato scientifico vanta nomi di spicco come il dottor Giuseppe Leonardi, il professor Edoardo Gronda (Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore di Milano) e il professor Carlo Vancheri (Università di Catania). Presidenti onorari del congresso sono il professor David A. Brenner (rettore della University of San Diego), il professor Davide Capodanno e il professor Salvatore Di Somma (Università La Sapienza di Roma).

Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei Paesi industrializzati, e il congresso affronterà aspetti emergenti per contrastare questo fenomeno. Il programma scientifico prevede otto sessioni dedicate a temi cruciali quali l’ipertensione polmonare, l’insufficienza respiratoria, le implicazioni genetiche nello scompenso, le malattie rare, le aritmie, la gestione cardio-nefrologica, la cardiologia strutturale e le prospettive terapeutiche legate all’ossido nitrico e all’assistenza meccanica al circolo. Tra le letture magistrali più attese figurano interventi sull’impiego dell’intelligenza artificiale in medicina e su un’analisi comparativa tra ereditarietà genetica e stile di vita nei centenari del Cilento.

Il convegno ospiterà relatori di rilievo internazionale, tra cui Louis Ignarro, premio Nobel per la Medicina, David A. Brenner, Roberto Badagliacca e Claudio Russo. Sono attesi oltre 200 partecipanti provenienti da tutta Italia, tra cardiologi, internisti, nefrologi, anestesisti, biologi, tecnici, infermieri e farmacisti. L’obiettivo è favorire un confronto multidisciplinare su uno dei principali problemi di salute pubblica, contribuendo alla diffusione di strumenti aggiornati per la pratica clinica e alla promozione di un modello sostenibile di gestione del paziente con scompenso cardiaco.


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