Muore in carcere detenuto catanese, arrestato nel blitz Consolazione

Catania, detenuto muore in carcere: arrestato nel blitz Consolazione

I funerali di Angelo Magni si sono svolti senza alcun controllo particolare.
Il GRUPPO BORGO
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CATANIA – È deceduto in carcere. Infarto fulminante. Angelo Magni, arrestato nel blitz Consolazione della Squadra Mobile scattata lo scorso gennaio, è morto. Avrebbe compiuto 58 anni a settembre. La notizia è riportata stamattina sul quotidiano La Sicilia. I funerali – come ha approfondito LiveSicilia – si sono svolti qualche giorno fa a Catania senza particolari ‘servizi di controllo’ da parte delle forze dell’ordine. Il detenuto ha dietro di sé un lungo curriculum criminale. Il pentito Salvatore Messina ‘manicomio’, vecchio soldato dei Pillera, ha fatto una breve bio dell’uomo: “Angelo Magni è un appartenente al clan Pillera il quale per un periodo era transitato con i Carcagnusi con Mario La Mari e Filippo Termini, negli anni dal 1996-2006 circa e poi è ritornato nel clan Piliera insieme a Filippo Termini. Ho incontrato il Magni sino al 2015 ma è a tutt’oggi un appartenente”.

Nel 2013, Magni si era reso protagonista di una brutta vicenda avvenuta al parcheggio del casello di San Gregorio di Catania. Magni assieme a un’altra persona – poi arrestati da alcuni allievi carabinieri di passaggio (per fortuna) – hanno ingaggiato una violenta lite nei confronti di una donna e un uomo. È partito anche un colpo di pistola, finito contro l’auto. Già all’epoca i militari nella nota stampa indicavano Magni come ‘appartenente al clan Pillera-Puntina’. Il blitz Consolazione riguarda soprattutto il 2015, quando le telecamere della polizia sono state piazzate nei luoghi strategici di incontro del gruppo. E l’obiettivo ha immortalato la presenza di Angelo Magni assieme a coloro che sono ritenuti i vertici del clan mafioso. Ci sono riprese “sintomatiche della sua affiliazione” – scrive il gip citando un episodio immortalato l’8 settembre 2015 quando “viene ritratto salutare con un bacio sulle labbra Vittorio Puglisi (altro affiliato, ndr”. Ma poi c’è un intercettazione che non lascia dubbi per gli inquirenti. La solenne dichiarazione di appartenenza al sodalizio: “u Burgu io la ritengo la mia piazza”.


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