CATANIA – Tra la città di Paternò e quella di Catania c’è un filo da sempre. Alleate di Siracusa, entrambe chiamate Aitna, in tempi diversi. Unite da una strada millenaria hanno condiviso storie, personaggi, eventi. Vicine all’acqua – il mar Jonio e il fiume Simeto –, vicine al fuoco – l’Etna e le Salinelle. Entrambe colorate di azzurro e di rosso.
Il Kiwanis, con le sedi di Paternò e Catania Est, ha ricostruito questo legame attraverso un lavoro prezioso di svelamento, grazie anche agli studi di Cristina Soraci e di Vittorio Rizzone e all’impegno dell’Archeoclub d’Italia, sezione Ibla Major.
Come già l’anno scorso a cura del Kiwanis Paternò è stata donata la copia della lapide nella chiesa di Santa Maria dell’Alto sull’acropoli di Hybla a Paternò, il prossimo sabato 27 gennaio al Museo Diocesano di Catania sarà restituita alla collettività la storia e le copia della lapide di Iulia Florentina, bambina morta a Hybla (Paternò) e sepolta a Katane (Catania) dopo la conversione al cristianesimo nel 320 a.C., stavolta realizzata a cura e spese del Kiwanis Catania Est.
Un nuovo filo che unisce le due città, un legame di cultura e cristianità. Un esempio di conversione familiare che oggi pare più che mai attuale. Con la benedizione dell’Arcivescovo Metropolitano di Catania, Mons. Luigi Renna, ritroviamo Agata, una testimone di santità che ha curvato questa terra di fuoco e di acqua. Barbara ed Agata sono le icone della santità, quasi mitologiche, Iulia è una di noi, umana e spirituale. Un messaggio nuovo, un legame rinnovato.
A questo progetto hanno lavorato in tanti: Angelo Corsaro, allora presidente del Kiwanis Paternò, ed Angelo Perri della sezione Hybla Major (Archeoclub d’Italia) di Paternò, mentre a Catania tutto è stato affidato all’attenta regia di Elio Garozzo, Vicepresidente europeo del Kiwanis e notoriamente devoto della Santa Patrona, e del presidente del Kiwanis Catania Est Lorenzo Asero, grazie alla piena collaborazione della direttrice del Museo diocesano Grazia Spampinato e al lavoro delle maestranze – fabbri, marmisti, tipografi e architetti – che hanno reso possibile questo progetto culturale. Francesco Finocchiaro, della direzione nazionale dell’Archeoclub Italia, è stato infine il “trait d’union” dei due eventi.
Entrambe le città esporranno le copie della lapide (l’originale si trova nei depositi del Louvre di Parigi) con gli stessi pannelli esplicativi per ricordare la storia, i legami, le affinità. E sono in tanti a condividere questo pendolarismo culturale che trova corpo nei tanti personaggi che vivono entrambe le città come proprie.
Appuntamento quindi sabato 27 gennaio alle 15.30 al Museo diocesano di Catania dove avrà luogo un incontro sul tema “Il Cristianesimo al tempo di Agata e le necropoli di Catania: l’importanza dell’epigrafe di Iulia Florentina”, relatori Rosanna Barcellona, docente di Storia del cristianesimo e delle chiese – Università di Catania; Giuseppe Guliti, studioso e ricercatore di Storia patria – Vice Cancelliere arcivescovile; e Cristina Soraci, docente di Storia Romana – Università di Catania.
L’incontro ha il patrocinio della prestigiosa Società di Storia patria per la Sicilia orientale. Nell’occasione il Kiwanis Catania Est donerà al Museo la copia dell’epigrafe di Iulia Florentina al Museo Diocesano di Catania, alla presenza di S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo Metropolita di Catania. Si compie così il sogno di Mons. Gaetano Zito, che credeva fermamente nella necessità che la lapide originaria conservata a Parigi ritornasse a casa.