Catania, addio a Santo: "Scusa se non ti abbiamo protetto" VIDEO

Catania, l’addio a Santo Re: “Scusa se non ti abbiamo protetto” VIDEO

Renna: "Una morte ingiusta, non dobbiamo avere paura di dirlo"

CATANIA – Sulla bara di Santo Re ci sono una foto e la divisa da pasticcere. Nel giorno dell’ultimo saluto, anche i compagni di lavoro hanno deciso di omaggiarlo indossando quella veste quotidiana che li accomunava tutti. Chi con gli abiti da cucina. Chi, invece, con la camicia bianca, i pantaloni neri e il grembiule da sala.

Addio a Santo Re

Re è stato accoltellato a pochi metri dalla pasticceria Quaranta e proprio lì dentro ha tentato di ripararsi dopo i colpi inferti da un posteggiatore abusivo di 37 anni proveniente dallo Zimbabwe e conosciuto nella borgata di Ognina con il nome di John Obama (si chiama Akhabue Innocent).

I funerali

I funerali sono stati celebrati questo pomeriggio all’interno della basilica cattedrale di Catania. Prima di presiedere la funzione, l’arcivescovo, monsignor Luigi Renna, si è avvicinato ai primi banchi per esprimere le condoglianze ai familiari. Per un abbraccio. I parenti di Santo Re erano fuori dai cancelli ben prima dell’arrivo del carro funebre. Tante le lacrime. Troppa l’incredulità per una vita spezzata troppo in fretta, mentre non è ancora chiaro perché Re sia stato colpito mortalmente.

Le parole dell’arcivescovo

“Catania, oggi, non vuole perdere la speranza. Tutta Catania soffre con chi soffre, cara moglie di Santo, cari genitori”, ha detto Renna durante l’omelia. “Soffre la gente di Ognina, un borgo laborioso, che è stato ferito. Non è una morte come le altre. È una morte ingiusta e non dobbiamo avere paura di dirlo. Dobbiamo avere fiducia nella Giustizia, affinché faccia il suo corso, affinché un atto simile non si ripeta più”, ha sottolineato l’arcivescovo.

“Ogni persona che muore di morte violenta – ha aggiunto l’arcivescovo – è una persona a cui Cristo si è unito. È la morte di Salvo è la morte di un uomo che lavorava e che tornava a casa dalla sua famiglia dopo avere faticato. Santo era un uomo disarmato in una città che spesso delle armi ne fa idolo”.

Renna ha dedicato un pensiero anche a chi, in questo momento, è agli arresti con l’accusa di omicidio. “Il nostro sguardo va anche a chi lo ha ucciso, uno dei tanti che vivono di espedienti. Il degrado produce altro degrado. Noi vogliamo essere quel popolo che continua a sperare. Catania vuole risorgere e credere nella legalità. Catania vuole risorgere nella misura in cui non vuole che ci siano persone che vivono di espedienti. Il sacrificio di Santo, ne sono sicuro, non cadrà nel vuoto“.

“Chiediamo giustizia”

Parole commosse, ma anche pregne di dignità, quelle pronunciate dalla sorella di Re a conclusione delle esequie. “A nome di Santo – ha detto – chiediamo alle istituzioni giustizia, certezza della pena e azioni immediate per la sicurezza di tutti i cittadini, che non ha colore né zone politiche”.

Tra le lacrime ha inoltre detto: “Scusa perché non siamo riusciti a proteggerti, eri il piccolo di casa. Quel giorno sei venuto da me sanguinante, chiedendomi aiuto. Scusa, se non sono riuscita a salvarti. Scusa, perché tu eri troppo buono e non sei riuscito a difenderti. Scusa, perché non potrai vedere crescere tua figlia e cantare le tue canzoni preferite. Oggi siamo qui tutti insieme a te – ha aggiunto – siamo dalla tua amata Sant’Agata con il tuo ‘sacco’ e la tua ‘medaglietta’ e siamo certi che lei ti accoglierà e proteggerà”.

Prima di concludere il suo messaggio, la sorella di Santo Re ha “ringraziato i medici e tutto il personale dell’ospedale Cannizzaro accorsi numerosi nel disperato tentativo di salvare Santo, le forze dell’ordine e chi, con un messaggio o un gesto, c’è stato vicino in questi dolorosi giorni”.

Le istituzioni presenti

Tra i primi banchi c’erano Vincenzo Magra, primo cittadino di Mascalucia, città dove risiedeva Re, e il vicesindaco di Catania, Paolo La Greca. Tra le navate anche esponenti del mondo sindacale. Francesco Sorbello ha portato il cordoglio di Confcommercio, organizzazione di categoria che lanciato una raccolta fondi a favore della famiglia. Maurizio Attanasio, segretario della Cisl di Catania, ha parlato con LiveSicilia della necessità di riunire istituzioni e società civile “per contrastare il diffondersi crescente della microcriminalità”.

Stamani in prefettura si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza. A margine dell’incontro, il sindaco Enrico Trantino si è espresso sul fenomeno dei parcheggiatori abusivi.


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