Catania, la 13enne stuprata: per l’interrogatorio task force di esperti

La 13enne stuprata, per l’interrogatorio c’è una task force

La data è quella del 19 marzo

CATANIA – Una neuropsichiatra infantile e una psicologa saranno gli “ausiliari tecnici” del Gip. Un perito fonico dovrà occuparsi della registrazione e poi della trascrizione delle testimonianze. E un interprete dovrà tradurre in arabo per gli indagati le domande presentate alle vittime e le loro risposte. Il tutto in una sede scelta con accuratezza, ovvero un’aula attrezzata presso il Tribunale per i minorenni. Infine, non ultima, la presenza delle forze dell’ordine e degli agenti della Penitenziaria. In questo modo si potrà evitare qualunque contatto tra le vittime e gli indagati.

In questo modo la vittima, la 13enne catanese che ha subito abusi sessuali nei bagni della Villa Bellini di Catania, il 30 gennaio scorso, potrà testimoniare. Potrà riferire ciò che ha subito. E così il suo ragazzo, anch’egli minorenne e anch’egli vittima del reato di “violenza privata”, perché trattenuto con la forza, costretto con le minacce e la violenza a non potersi muovere – a non poter difendere la sua ragazza, a non potere chiedere aiuto – potrà deporre a sua volta.

In questo modo, insomma, saranno seguiti tutti i protocolli per proteggere le vittime e per evitare, così ha scritto la Procura, il rischio che “sia sottoposto a eventuali intimidazioni che potrebbero influire sulla genuinità del suo racconto”.

Gli indagati

Il ragazzino è stato costretto a non poter reagire dallo stesso branco di presunti stupratori. L’accusa di violenza sessuale ai danni della 13enne, va specificato, non è contestata solo ai due accusati di essere i violentatori, ma anche agli altri cinque arrestati. Oltre a trattenere con violenza il fidanzato, a turno, secondo l’accusa, si sarebbero introdotti nel bagno accanto per assistere alla violenza. Sarebbero complici.

Si svolgerà a partire dalle 9,30 del 19 marzo prossimo l’incidente probatorio disposto da due giudici per le indagini preliminari. Lo hanno deciso la gip presso il Tribunale per i minorenni Anna Aurora Russo e il gip presso il tribunale ordinario, Carlo Cannella. All’interrogatorio potranno assistere tutti gli indagati. Coloro che si trovano ristretti, saranno tradotti in aula. L’unico agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, invece, dovrà essere accompagnato in Tribunale da un rappresentante della struttura in cui si trova.

Lo svolgimento “congiunto”

L’incidente probatorio è stato chiesto dalla pm Anna Trinchillo e dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita. E notificato anche ai magistrati della Procura minorile Carla Santocono e Orazio Longo; oltre che alla Gip presso il Tribunale minorile. Questo “per il necessario coordinamento al fine dello svolgimento congiunto dell’incidente probatorio”. I sette indagati sono difesi dagli avvocati Alessandro Fidone, Salvatore Gangi e Gian Marco Gulizia. Il fidanzatino della vittima è assistito dall’avvocato Eleonora Baratta.


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