CATANIA – Ha aperto agli agenti della Squadra Mobile in pigiama. La sua casa, in uno dei palazzi di via Ustica, è un’imitazione del set di Gomorra. Mobili supponenti, accessori kitsch, quadri dal gusto molto discutibile. Tutto tra il bianco e il dorato. E tra i tanti oggetti, fa bella mostra accanto a un orologio con due cavalli e la statuetta di un puma la riproduzione di una pistola tutta placcata in oro. Vito Claudio Ganci, detto Nino poverammore, tra gli indagati del blitz Mezzaluna scattato all’alba, è il protagonista di uno dei video diffusi alla stampa dagli inquirenti.
Insomma i ‘signori dello spaccio’ non sono da meno dei boss della mafia catanese – impossibile dimenticare gli interni delle case dei fratelli Nizza, ras del narcotraffico del clan Santapaola – che adorano trasformare i loro appartamenti nella riproduzione della serie cult ambientata a Napoli. E questo ponte criminale tra l’Etna e il Vesuvio si accorcia sempre più. E non riguarda solo lo stile di ‘arredare’ la casa, ma anche nel modo di agire. Sempre più violento. Questi ragazzi della malavita catanese girano armati. Poche settimane fa un giovane è stato gambizzato proprio a pochi metri da via Ustica.