Catania, mafia: l'espansione del clan mazzei - Live Sicilia

Mazzei, dal Traforo ad Adrano: l’espansione mafiosa del clan

I "carcagnusi" hanno creato nuove cellule fuori dal loro quartier generale catanese.
DAL MENSILE S
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CATANIA – Il sequestro di quasi 200 chili di droga tra hashish, marijuana e cocaina ha creato momenti di fibrillazioni al ‘Traforo’ di Catania. A metà maggio la polizia di Catania ha fatto irruzione in un garage  tra la zona di Cibali e Nesima e hanno trovato una poderosa riserva di stupefacenti che avrebbe fruttato un milione di euro. Da fonti di S pare che quella droga potrebbe essere collegata ai Mazzei che hanno il quartier generale in via Belfiore a San Cristoforo.

Cioè al Traforo. È quello il regno dei ‘carcagnusi’, dove vive Rosa Morace, la moglie del killer e capomafia Santo Mazzei catturato ormai 30 anni fa. Lady Mazzei sta affrontando un processo per mafia. E in appello (bis) è arrivata la condanna. Ma le contestazioni risalgono a diversi anni fa, prima ancora della cattura del figlio Nuccio in una villetta a Ragalna dopo quasi due anni di latitanza.

Per uno strano scherzo del destino il luogo della sua cattura – nel 2015 – non distava molto dalle curve dell’Etna dove fu arrestato il padre Santo, uomo d’onore per volontà di Leoluca Bagarella. Dal giorno della sua ‘pungiuta’ a Catania – alcuni raccontano che è arrivato in ritardo alla cerimonia perché occupato in un omicidio – la famiglia mafiosa Mazzei fa parte di Cosa nostra.

Così come i Santapaola-Ercolano. Dietro quel ‘battesimo criminale’ ci sarebbe stato il progetto di spodestare Nitto Santapaola dal trono di Catania, ma il ‘fato’ e le ‘manette’ sono arrivate prima. Poi ci fu un altro tentativo, ma grazie a una ‘soffiata’ il piano fallì e Massimiliano Vinciguerra (delfino di Santo ‘u carcagnusu) fu attratto in una trappola e ucciso. Siamo negli anni Novanta.

L’epoca della mattanza a Catania. Della guerra di mafia. Il figlio Nuccio ha messo un po’ da parte la lupara. Quando i poliziotti lo hanno trovato aveva un corso bianco, dal nome Michael, a fare la guardia. Nessuna pistola sotto il cuscino, solo un’ascia. Mazzei jr ha scelto di fare affari seguendo il filo delle estorsioni e delle infiltrazioni economiche. Una mafia più diplomatica e affaristica, ma con una base ‘militare’ che assicuri i soldi facili. E cioè quelli della droga.

Da quando è al 41bis chi sarebbe il ‘suo vice’ operativo? L’ultimo blitz che ha disarcionato la cupola dei Mazzei è stato Vento di Scirocco di carabinieri e fiamme gialle che ha portato in galera Angelo Privitera, detto ‘Scirocco’. Sono passati due anni e mezzo. Nel frattempo ne è passata acqua sotto i ponti. E ci sono state anche scarcerazioni di ‘rilievo’ che non possono certamente passare sotto gamba. A piede libero ci sono Maurizio Motta, fratello di Giambattista ucciso nella faida di mafia e condannato nel processo Target, Gioacchino Intravaia, cognato del boss Nuccio Mazzei (è sposato con la sorella Simona) e Gaetano Pellegrino ‘u funciutu’, fratello dell’ex consigliere comunale di Catania Riccardo che è sotto processo per corruzione elettorale (ma non c’è l’aggravante mafiosa. Anzi ogni indagine su voto di scambio politico-mafiosa è finita con un’archiviazione).

I Mazzei hanno allargato il raggio criminale, includendo i Tuppi di Misterbianco ‘in famiglia’ grazie a un accordo che sarebbe stato siglato in carcere addirittura da Gaetano Nicotra (senior) e Santo Mazzei in persona. Ma ultimamente ad Adrano i ‘carcagnusi’ hanno una cellula mafiosa molto pericolosa che avrebbe avuto come punto di riferimento Cristian Lo Cicero, indagato chiave del blitz ‘Third Family’ che avrebbe come ‘patrozzo’ mafioso Santo Di Benedetto ,’u pannitteri.


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