CATANIA. “Occhio, malocchio…” Potrebbe essere il titolo di un film, ma non lo è. Tutto vero e tutto in presa diretta. Protagonista è Franco Parasiliti Parracello, classe 1952 e sindaco di Maniace, piccolo centro del versante nord dell’Etna. Eletto lo scorso 12 giugno, ancora non si era accorto dell’oscura presenza. La litografia, cioè, di una piramide egizia collocata all’interno del palazzo comunale, nel corridoio che separa gli uffici delle più alte cariche comunali, sindaco, vicesindaco e assessori. “Ora noi lo togliamo, lo buttiamo e lo bruciamo”, ha detto guardando dentro la telecamera. Detto, fatto!
“Occhio, malocchio…”
Sembra un film, invece è tutto vero. Con tanto di rogo finale. Bonifica avvenuta. Ma perché tanto accanimento? È lo stesso sindaco a spiegarlo negli attimi che precedono il breve esorcismo in salsa amministrativa. “Questa è un’opera della Massoneria, sicuramente all’interno di questo Comune c’era qualcuno affiliato alla Massoneria. Vedete là il Diavolo? Quello è il Diavolo. La Massoneria è il Diavolo”, spiega il sindaco.
Il racconto non finisce lì. Continua il primo cittadino: “Come lo abbiamo scoperto? L’ho scoperto oggi grazie a un amico che mi ha fatto visita. Non ci avevo neanche fatto caso. Lui mi pone un quesito: ‘Franco, sei registrato nella Massoneria?’ ‘Neanche so di che si tratta…’ ‘Di solito questi dedicano il lavoro al Diavolo, fanno il patto con il Diavolo’. Ora noi lo togliamo, lo buttiamo e lo bruciamo. E dobbiamo fare benedire questo stabile”.
Detto, fatto!
“Occhio, malocchio…” Tutto bene quel che finisce bene? Vedremo. Anzi, verificherà chi di dovere. Intanto il sindaco esulta: “San Sebastiano ci ha fatto il miracolo, perché è stato lui a farci trovare questo disegno”.