Catania, pace sociale a rischio |Cooperative pronte alla protesta - Live Sicilia

Catania, pace sociale a rischio |Cooperative pronte alla protesta

Niente soldi da mesi. Alcune strutture non possono pagare le bollette, altre hanno già chiuso.

CATANIA – Grandissima sofferenza. È la situazione in cui si trovano le cooperative sociali di Catania, schiacciate dal mancato pagamento di spettanze e stipendi che, di fatto, starebbero compromettendo l’intero comparto. Dopo l’allarme lanciato dal Consorzio Il Glicine, ai cui dipendenti non viene corrisposto lo stipendio da sette mesi, sono i lavoratori delle cooperative che si occupano di anziani, disabili, disagio psichico, minori a gridare il proprio disagio per i gravi ritardi nei pagamenti che starebbero mettendo in ginocchio parecchie strutture.

“Molte cooperative hanno chiuso e altre sopravvivono a stento – afferma Anna Gilletti, presidente di una  di queste coop che si occupa di disagio psichico e anziani nella tipologia di comunità alloggio. Il sociale sembra non interessare più, eppure queste strutture svolgono servizi essenziali per l’intera comunità”. Dieci i mesi di arretrati nel pagamento degli stipendi per le due cooperative, situazione simile a molte altre strutture. “I pagamenti sono fermi all’ottobre 2017 – continua – e noi possiamo resistere ancora per poco solo con le nostre forze, per dare un servizio necessario. Il danno non è solo per i lavoratori – prosegue Gilletti, ma soprattutto per l’utenza. Per essere pagati dobbiamo essere in regola con i contributi – aggiunge – ma il Comune deve saldare ancora il 2017 e così aumenta il nostro debito”.

Disagi non solo i circa mille dipendenti del settore, ma anche per oltre tremila gli assistiti nella città di Catania, che potrebbero dunque presto trovarsi senza assistenza. Insomma, l’intero comparto del sociale sembra poggiare sulle sabbie mobili, per via, come ha spiegato l’assessore al Welfare, Giuseppe Lombardo, dell’assenza di liquidità. “Per questo – continua Gilletti – chiediamo un po’ di ossigeno, un acconto per poter andare avanti, sopravvivere, pagare utenze e canoni d’affitto”. Alcune strutture avrebbero già ricevuto lo sfratto, proprio per mancato pagamento della pigione, alcune hanno problemi a presentare il Durc, necessario per ottenere i fondi.

Attendono una risposta, un cenno: altrimenti alzeranno i toni di una protesta che sembra solo alle origini.


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