CATANIA. Riccardo Tomasello ha annunciato sabato scorso la sua candidatura a Sindaco del capoluogo etneo con un messaggio pubblicato sulla sua pagina social con l’istituzione del movimento civico “È l’ora del popolo”.
Riccardo Tomasello, 44 anni originario di Paternò, si è trasferito a Catania all’età di 18 anni, il padre carabiniere e la mamma insegnante. “Da, quasi diciottenne, ho vissuto a Catania, la mia vita si è svolta qui e sento questa città fino al midollo. La mia attività, il mio entusiasmo, fin dall’inizio, sono stati rivolti alle battaglie civili – racconta Tomasello – e la prima attività, nella mia vita, è stata dedicata a tutela dell’ambiente. Ho militato nelle fila del WWF e di altre associazioni ambientaliste. Da lì parte il mio sogno con la creazione di una cooperativa sociale che si occupava dei più svantaggiati”.
Oggi, Tomasello, è consulente per le “imprese sociali” che si occupano di soggetti svantaggiati che favoriscono il loro reinserimento nel tessuto sociale. “Nel sud, da noi, queste realtà hanno bisogno di essere valorizzate e diventa determinante anche in una strategia politica rivolta sul territorio”. Nel 2019 Riccardo Tomasello viene nominato Presidente del Comitato della festa di Sant’Agata. “Questo ruolo ha cambiato la mia vita mi ha fatto conoscere la Catania vera quella che, sicuramente, non viene ascoltata. Abbiamo cercato di abbattere un muro tra il Comitato e la città stessa”. Nel 2020 per Tomasello arriva una tegola giudiziaria, con l’accusa di peculato il suo nome appare in una inchiesta che coinvolge la direzione delle attività produttive del comune etneo. Le accuse sono di turbativa d’asta e corruzione e coinvolge i nomi di dirigenti e imprenditori legati alla Fiera dei Morti e a quella di Sant’Agata risalenti ai periodi 2018 e 2020. “Metto da parte l’amarezza e il dolore, immenso, che mi ha invaso – dice Tomasello – e soprattutto lo sguardo di mio papà, un carabiniere. Una vicenda giudiziaria che mi ha colpito soprattutto per l’accanimento nei modi. Un calderone, nel quale sono stato coinvolto, con persone che non ho nemmeno mai incontrato, tranne Adonia. Una inchiesta, ripeto calderone, dove l’accusa rivolta a me è quella di peculato”. Il peculato viene quantificato in 2400 euro da dividere tra Tomasello e Adonia. “Faccio una premessa – precisa Tomasello – il comitato per la festa di Sant’Agata gestisce fondi per circa 540.000 euro e le spese per gli incontri con personale di sicurezza, plane organizzativi e trasferte ci sono stati e sono previsti, importo? 1200 euro”. Il processo avrà la sua udienza finale a marzo del 2023 “già la Cassazione- precisa Tomasello – si è pronunciata con la parola “congetture”. In pratica una persecuzione giudiziaria per delle congetture – continua Tomasello – come se due delinquenti si riuniscono per dividersi 2400 euro – rincara Tomasello – tra una gastronomia e una colazione da offrire, incontro di lavoro, agli uomini che si occupavano della organizzazione della festa di Sant’Agata”. Una vicenda che troverà la sua fine a marzo del 2023.
“Sarò il Sindaco di tutti, che compie la volontà di tutti e difende un solo interesse, quello del Popolo etneo. Sono stati loro a salvarmi da quell’accusa, non so come avrei reagito se fossi rimasto da solo, mi sono sentito morire… loro, i cittadini catanesi, sono stati la mia forza”. Il movimento, civico, che rappresenterà la candidatura di Tomasello sarà “È l’ora del Popolo” con una collocazione politica di “centro moderato”. “Catania è, in questo momento, una città smarrita con uno scollamento fortissimo tra la popolazione e chi ha amministrato – continua Tomasello – la mia candidatura si prefigge il dialogo e una democrazia partecipativa. Dobbiamo ritrovarci tutti dentro quel palazzo un piazza Duomo. Un uomo solo non può fare nulla senza ascoltare tutti”. Sul rapporto con l’ex sindaco, Salvo Pogliese, Tomasello ribadisce “resta un’amicizia consolidata” precisando che “essere stato allontanato dalla carica di Presidente del comitato per la festa di Sant’Agata mi ha lasciato una profonda amarezza”. Periferie, turismo e dispersione scolastica sono altri punti “zero” nel capoluogo etneo.
“Sulle periferie mi ha aiutato molto la presidenza del comitato della festa di Sant’Agata e penso che i Municipi di quartiere non siano a se stanti, ma bisogna ascoltare le loro esigenze e problematiche cercando di trovare, sempre, soluzioni – ribadisce Tomasello – sul turismo dobbiamo riuscire ad evitare il “salta Catania”. Il “salta Catania” che sembra il nome di un gioco è purtroppo una realtà “non possiamo, non dobbiamo, fare fuggire, a esempio, tutti i turisti che arrivano in aeroporto e che non passano nemmeno dal capoluogo etneo – continua Tomasello – pulizia, offerta culturale e vivibilità sono le soluzioni immediate. Sulla dispersione scolastica sono dell’idea di rafforzare gli oratori, presidi importanti contro la dispersione e le devianze giovanili. I fondi legati al PNRR sono l’ultimo treno dove agganciare questa città – continua Tomasello – sulla questione rifiuti bisogna gridare in Regione per un piano di gestione che nessuno, a oggi, ha spiegato o realizzato. Un dramma, siciliano, che prescinde da amicizie o vicinanze più o meno politiche”.
La campagna elettorale per la poltrona di Sindaco in città è appena all’inizio.