"Malessere ma non complotti: la Lega è nel centrodestra" - Live Sicilia

“Malessere ma non complotti: la Lega è nel centrodestra”

Il segretario regionale Minardo dice la sua dopo gli effetti a catena del voto d'aula

PALERMO – Assicura che “la Lega è saldamente ancorata alla coalizione di centrodestra in Sicilia come a Roma”, si dice perplesso su “azzeramenti, rimpasti o rimpastini”, garantisce “coerenza e lealtà al governo Musumeci”. Rimanda ogni questione, prima fra tutte la  ricandidatura del presidente della Regione uscente e la scelta eventuale di altro nome – anche lui nell’autunno scorso è stato schierato in lizza da Matteo Salvini – per tenere Palazzo d’Orléans. Per finire, Nino Minardo, segretario regionale leghista, bolla come “fantapolitica qualsiasi congettura che riconduca il voto d’Aula che ha determinato la terza posizione di Nello Musumeci fra i grandi elettori per il Quirinale, anche a manovre interne e messaggi trasversali dentro gli stessi partiti, almeno dentro il nostro, che parla a una sola voce”.

La rabbia, l’orgoglio. Poi la precaria quiete di un Musumeci obiettivamente attaccato da dentro la propria stessa coalizione. Che ruolo dà al suo partito nella vicenda?

“Siamo saldamente ancorati nel centrodestra e nella coalizione che sostiene Musumeci in Sicilia. Continueremo a farlo con coerenza in questi mesi che ci separano dalla fine della legislatura. Come tutti, abbiamo appreso della reazione del presidente dalla sua diretta facebook. A parte il mancato entusiasmo, tutto personale, per il mezzo scelto, quello che importa è che l’azzeramento della giunta non è stato formalizzato: l’auspicio è a questo punto che si prosegua nell’affrontare le emergenze, tutte le emergenze, fino alla fine del mandato”.

Ma resta la ferita di una parte della maggioranza che ha colpito con il voto segreto il presidente della Regione. O no?

“Io dico: lasciamo buona parte delle considerazioni sul voto d’Aula agli addetti ai lavori, ciò che interessa ai siciliani è che si resti compatti davanti alle emergenze, pressanti in questo tempo di pandemia. Parlo di turismo, di rifiuti, dei problemi legati al mondo della scuola. Su tutto questo noi ci siamo stati e ci saremo”.

Addetti ai lavori o semplici cittadini, a molti interessa capire ciò che è successo: ci aiuta a spiegarlo?

“Che esista un malessere diffuso, è evidente. Ma niente complotti, li escludo con decisione: i partiti sono rimasti fedeli alla consuetudine parlamentare, a eleggere il presidente della Repubblica vanno il presidente della Regione, quello dell’Ars e un rappresentante dell’opposizione. Se mi chiede se mi aspettassi lo scarto fra Di Paola e Musumeci, le rispondo di no. E anche Musumeci in qualcosa ha sbagliato”.

Dove e quando?

“Non ho assolutamente condiviso l’attacco frontale ad alcuni deputati e neppure quello al voto segreto del quale si sarebbero serviti per danneggiarlo. Se il voto segreto è prerogativa dei deputati, lo è e basta. Lo ripeto: dobbiamo accompagnare, con la squadra che c’è, questo governo alla fine della legislatura. Lasciamoli lavorare”.

Potrebbe suonare come un termine preciso: cosa cambia in ordine alla possibile ricandidatura di Musumeci e più in generale nell’indicazione del candidato per tentare di riconquistare Palazzo d’Orléans? Il suo leader nazionale Salvini ha fatto pure il suo nome. 

“Dopo l’elezione del Capo dello Stato, faremo insieme una riflessione. Siamo una coalizione, è la cosa più naturale del mondo che se ne discuta”.

La storia recente racconta anche di sintonie particolari, o quantomeno di forti compatibilità su molti temi, fra il presidente Musumeci e la Lega. Si è rotto qualcosa?

“La Lega sostiene Musumeci da oltre quattro anni. Continuerà coerentemente e convintamente a farlo. Se poi accade che ci siano critiche costruttive, è un fatto positivo, non incide sul rapporto di lealtà”.

Dunque, per esempio, non sarebbe impensabile, qualora Musumeci optasse, come in molti vociferano, per una nuova sfida nel Parlamento di Roma, una candidatura nelle vostre liste?

“Francamente non se ne è mai parlato, tutto a suo tempo. Ora si tratta di accompagnare questa giunta a finire la legislatura bene e con i fatti dalla propria parte. E in questo, me lo lasci dire, la Lega parla con una voce sola”.

Quindi sono sciocchezze, i rumours che chiamano in causa anche voi, sul fatto che l’attacco parlamentare a Musumeci sia stato rivolto non soltanto a lui ma pure in seno agli stessi partiti di appartenenza? Un esempio su tanti, sulle naturali differenze, e senza che vengano tirati in causa: l’assessore Samonà ha storia e visione diversa rispetto ad altri leghisti, tipo Sammartino.

“Fantapolitica. Se preferisce, caccia alle streghe. Non esiste un rischio del genere; se – e dico per fortuna – le storie sono diverse, queste agiscono sempre dentro un partito serio e organizzato. Non esiste la possibilità né la ragione di alcuna resa dei conti del genere. Colgo l’occasione, anzi, per dire qualcosa sull’onorevole Sammartino:  da quando, ad agosto, ci siamo incontrati politicamente, è stato costruito un rapporto di collaborazione leale, che continua”.


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