Sicilia, centrodestra ancora sotto all'Ars: bocciato ddl a voto segreto

Centrodestra ancora sotto all’Ars, la maggioranza manca all’appello

Bocciata col voto segreto la legge sulle politiche abitative di iniziativa parlamentare
IL PARLAMENTO REGIONALE
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3 min di lettura

PALERMO – La crisi di rapporti interna al centrodestra si manifesta ancora una volta all’Ars. Sala d’Ercole ha bocciato un intero disegno di legge, quello sulle Politiche abitative, di natura parlamentare.

Il voto segreto dell’Ars

Dopo la richiesta di voto segreto avanzata da Pd e Movimento cinque stelle, l’esito è stato impietoso: appena 18 voti favorevoli e 31 i contrari. Il centrodestra, al momento del voto, era presente in Aula con 26 deputati.

Savarino: “Ddl era di natura parlamentare”

“Il ddl bocciato dall’aula era di natura parlamentare e non del governo”, ha precisato in aula l’assessora al territorio e ambiente Giusi Savarino. Resta comunque il dato di una spaccatura profonda nei rapporti tra i partiti del centrodestra, figlia delle tensioni nate con il voto nei Liberi consorzi. Un clima che si riflette sull’andamento dei lavori a Palazzo dei Normanni, dove la coalizione segna il passo.

Nuvole nere sulle variazioni di bilancio

Un primo segnale era arrivato nella seduta di martedì 6 maggio, con la bocciatura dell’articolo 1 dello stesso ddl. Il clima nella coalizione di governo è pesantissimo, tra richieste di rimpasto e accuse incrociate sul mancato rispetto delle intese pre-elettorali nei sei Liberi consorzi andati al voto. In questo contesto, si prevede un percorso complesso per la manovrina da 50 milioni di euro, ora all’esame delle commissioni dell’Ars e la cui approvazione in Aula è attesa per la fine del mese.

Il M5s: “Maggioranza inesistente”

“La nuova sonora batosta in aula del governo, pesantemente battuto oggi in aula sul ddl stralcio della quarta commissione sulle politiche abitative, dimostra, ove ce ne fosse ancora bisogno, che la maggioranza di Schifani è ormai inesistente – dice il capogruppo del M5s Antonio De Luca -. Lo confermano le ormai ricorrenti bocciature dell’esecutivo che arrivano puntualmente col contributo di grandi frange dei partiti che sostengono Schifani, pronte a togliersi numerosi sassolini dalle scarpe con la copertura del voto segreto”.

De Luca poi aggiunge: “Ci chiediamo a questo punto come immagina, questo governo, di portare a casa le importanti riforme che la Sicilia attende da tempo in un clima di vendette trasversali alimentato dalla bramosia di poltrone, manifestatasi in occasione della nomina dei manager della sanità e ancora più recentemente in occasione delle elezioni di secondo livello per le Province”.

FI: “Nessuno sgambetto al governo”

Diversa la lettura data dal capogruppo di Forza Italia, Stefano Pellegrino: “Il comportamento dell’opposizione oggi in Aula ha dell’incredibile, visto che la legge che hanno bocciato era stata condivisa dal Pd, con l’articolo 1, dal Movimento 5 Stelle, con l’articolo 3, e dall’Anci in collaborazione con gli Iacp (articolo 2) – afferma -. Non si comprende quindi dove starebbe lo ‘sgambetto al governo’ in questo voto, visto anche che l’assessore Savarino, dimostrando grande sensibilità e accortezza istituzionale, si era rimessa al voto dell’Aula in considerazione della natura parlamentare del Ddl”.

“Di fatto – prosegue Pellegrino – hanno ‘suicidato’ una loro legge ed una legge richiesta dai Comuni che vivono situazioni di grave emergenza abitativa, pur di far apparire una presunta debolezza del governo. Una politica vergognosa, che ignora e anzi disprezza i bisogni dei cittadini. Evidentemente – conclude Pellegrino – il fatto di perdere una elezione dopo l’altra non ha insegnato alcunché a questa opposizione, destinata a rimanere sempre minoranza”.


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