"Cessione del quinto sparito?| Nessuno ha trattenuto un euro" - Live Sicilia

“Cessione del quinto sparito?| Nessuno ha trattenuto un euro”

L'ex commissario liquidatore della Gesip, Massimo Primavera, rigetta ogni accusa sulla sparizione dei soldi per la cessione del quinto. "Nessuno ha trattenuto nulla, piuttosto il Comune paghi quanto deve all'azienda".

GESIP, PARLA L'EX LIQUIDATORE PRIMAVERA
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L’accusa è di quelle pesanti: non aver pagato per otto mesi la cessione del quinto dello stipendio dei dipendenti Gesip alle varie finanziarie, mettendo nei guai i lavoratori e creando un buco nei conti dell’azienda. A lanciarla è stato ieri il sindaco Leoluca Orlando, che ha anche rivelato di aver sporto denuncia contro i precedenti amministratori della Gesip. Ma Massimo Primavera, ex liquidatore della società, non ci sta e si difende: “Nessuno ha trattenuto somme, semmai è il Comune che dovrebbe pagare alla società tutti i suoi arretrati”.

L’accusa del sindaco Leoluca Orlando è molto pesante e riguarda gli ex amministratori della società, tra cui figura anche lei. Cosa risponde al primo cittadino?
“Che nessuno ha trattenuto nulla. L’azienda perdeva 800mila euro al mese, quello che entrava mensilmente veniva impiegato per pagare le spese obbligatorie, tra cui gli stipendi. Io ero li liquidatore, non il direttorre amministrativo, ma è evidente che alcune spese non possono essere omesse, come i versamenti all’inps. Può essere che ci sia stato qualche ritardo, ma nessuno ha trattenuto nulla”.

Ma l’attuale commissario liquidatore dice di aver scoperto che per otto mesi la cesisone del quinto non era stata versata…
“Forse è il caso di chiarire alcune cose sul funzionamento della Gesip. Ogni mese, l’azienda incassa la fattura di quello precedente: se il commissario voleva chiudere la questione, poteva farlo utilizzando la fattura relativa all’ultimo mese della mia gestione. Ma vorrei far presente che il Comune deve alla Gesip ben 10 milioni di euro, e che quando me ne sono andato ho lasciato tre decreti ingiuntivi indirizzati a Palazzo delle Aquile, spero che nessuno li abbia bloccati. Se il Comune avesse pagato il dovuto avremmo risolto il problema, e invece si è arrivati al contenzioso. L’amministrazione deve ancora soldi per il carburante del forno crematorio e per tante altre cose. Pagando stipendi e Inps, non restava granché ma stavamo pagando tutto piano piano”.

Le risulta di essere uno dei denunciati?
“Non ho notizie in tal senso, ma se fossero vero mi difenderò. Ma se il sindaco ha sporto denuncia, sono sicuro l’abbia fatto anche contro chi ha amministrato l’azienda negli 11 anni precedenti creando i buchi. Se avesse denunciato me e il collegio sindacale, in parte ancora in carica, sarebbe assurdo”.

La Gesip è ormai sull’orlo del baratro. Lei è stato uno degli amministratori dell’azienda: come vive questo momento?
“Io sono molto triste per quanto sta succedendo, mi auguro che Orlando trovi una soluzione. Sono andato via perché avevo compreso che il disegno era quello di chiudere e di disfarsi dei lavoratori. In più, il commissario Latella mi ha fatto perdere un mese e mezzo per accettare le mie dimissioni, mi sono dovuto rivolgere al tribunale. Ho assunto l’incarico perché il sindaco mi aveva chiesto di salvare i lavoratori, abbiamo fatto decine di riunioni per rivedere il contratto ma è stata tutta aria fritta”.

 


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