CATANIA – “Catania è sempre più sporca, caotica, con una percentuale di povertà che supera i livelli standard delle altre città italiane”. Carmelo De Caudo è con LiveSicilia mentre gli scrutatori stanno definendo i risultati del 17simo congresso della Cgil Catanese. E i numeri dicono che la riconferma alla segreteria arriva con 94 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti. Si torna subito a lavorare, dunque.
“Alla politica chiediamo più concertazione – ci spiega – La fase del parliamoci-tra-di-noi è finita, bisogna cominciare a parlare non solo con i corpi intermedi, ma anche con i cittadini. Come sindacato, abbiamo tante proposte su Catania”. Mentre è in corso il congresso, arriva la notizia che il commissario del Comune e della Città Metropolitana, Federico Portoghese, non avrebbe i requisiti per gestire i due enti.
Un fatto che scuote il sindacato e lo stesso segretario. Tant’è che, appena proclamato, annuncia la prossima iniziativa: un evento dedicato alla questione appalti, insieme a nuove attività di analisi e di contrasto a quel “lavoro povero” che in città aumenta senza sosta, ma soprattutto “una rinnovata attenzione alle potenzialità dell’industria”.
“La Cgil – ha aggiunto De Caudo – ha sempre dato valore alla centralità della Zona industriale nel territorio e all’alto livello di cultura digitale ed elettronica dei nostri giovani e delle nostre Università”. Durante la seconda giornata del congresso, Ignazio Giudice, segretario per l’organizzazione di Cgil Sicilia, che ha posto l’attenzione sulle “insufficienze della legge contro lo stalking e del diritto alla salute”.
Il congresso
Un lungo applauso ha accompagnato l’esito del congresso. Nel pomeriggio era intervenuta Lara Ghiglione, della Cgil nazionale, che – tra i temi trattati (contrattazione, cultura della solidarietà, l’attenzione alle donne, le pensioni future dei giovani di oggi) – ha sottolineato il pericolo delle “letture strumentali” della realtà da parte del nuovo governo nazionale, a cominciare dalla retorica contro le fasce povere “laddove sembra che i poveri scelgano di essere tali”.
“La nuova narrazione della Destra – ha continuato – preferisce dipingerli come coloro che scelgono di non lavorare, ignorando volutamente che sono in tanti a non possedere gli strumenti o le opportunità per trovare un lavoro. Dall ‘altro lato, viene oscurato un dato fondamentale: il reddito di cittadinanza serve anche a sostenere il nucleo familiare che nella maggior parte dei casi è composto da minori”.
Il dibattito ha toccato “punti caldi” del presente e del futuro della Camera del Lavoro e della città stessa. Tra i temi più dibattuti, l’attenzione ai più fragili e alle differenze, la necessità di rilanciare la contrattazione sociale, di mantenere sempre alta l’attenzione sui rischi dell’autonomia differenziata, e sulla violenza contro le donne, anche le più anziane; l’importanza di confrontarsi maggiormente con il volontariato cittadino, con i giovani e sempre di più con gli iscritti sin dentro i luoghi del lavoro.