PALERMO – “Se ci penso, mi viene da ridere. Sono venuto qui per spararmi un colpo in testa e mi ritrovo a fare il turista”. In effetti, Charles Green era andato a Barcellona per farla finita. Una scelta seria, meditata e – a suo modo – romantica. Lo scopo è quello di raggiungere dall’altra parte la moglie Sondra, morta per un male incurabile. Una donna intelligente, vittima tuttavia di fin troppi tradimenti. Charles è pronto a premere il grilletto. Ma avviene qualcosa di inaspettato e la sua storia cambia totalmente direzione. “Ho paura di essermi innamorato sul serio. Cazzo. Ho sessantadue anni. Alla mia età si dovrebbe pensare alla guida tv, altro che queste cose… Mi sa che non crescerò mai, grazie a Dio”. Insomma, in scena entra un’altra donna. Nina. Una figura al limite: un po’ farmaco, un po’ malattia. In mezzo c’è tanto di sotterraneo. Una dinamica tutta da esplorare spulciando “Charlie” (Spazio Cultura, Palermo), romanzo di Davide Mannelli, una giovane penna raffinata che milita tra la poesia, il giornalismo e la narrativa.
Charlie: tra morte, amore e sottosuolo
Il romanzo di Davide Mannelli.
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