Chiude il Punto nascite di Bronte, la Cisl: "Intervengano le istituzioni"

Chiude il Punto nascite di Bronte, Cisl: “Intervengano le istituzioni”

"Non è possibile lasciare soli i cittadini", spiega Danilo Sottile.

CATANIA – Grande preoccupazione per la chiusura del punto nascita di Bronte: è quanto esprime la CISL FP Catania dopo la conferma che dal primo luglio l’attività del Punto presso il Presidio Ospedaliero brontese sarà temporaneamente sospesa a causa della mancanza di personale medico che possa garantire il servizio.
Una vicenda che LiveSicilia continua a seguire sulla scorta dei contributi forniti da più fronti.

“Occorre intervenire”

“Il nostro appello è all’unità di tutte le istituzioni interessate, da quelle politiche alla pubblica amministrazione – dice Danilo Sottile, segretario generale CISL FP Catania, insieme ai dirigenti sindacali del P.O. di Bronte Nuccio Rizzo, Antonio Gulino, Ignazio Meli e Carmelo Venia – coinvolgendo fin da subito anche la Regione. Non è possibile lasciare soli i cittadini di un territorio come Bronte, che risulterà sguarnito di un servizio essenziale come il Punto nascite, e vanno prese da subito tutte le misure necessarie per scongiurare una chiusura definitiva del Punto nascite.

“Il nostro primo pensiero in queste ore – continua Sottile – va al personale che dal primo luglio sarà in servizio sull’ambulanza, con un’ostetrica a bordo su tutte le 24 ore, per il trasporto protetto delle partorienti presso l’Ospedale di Biancavilla. Come sempre il lavoratori della sanità sono al lavoro con abnegazione per garantire alla comunità l’erogazione di servizi essenziali”.

Un problema strutturale

“Dalla Asp apprendiamo – dice ancora Danilo Sottile – che a fronte di 13 posti messi a concorso con la procedura definita lo scorso 20 giugno, solamente 2 ginecologi hanno sottoscritto il contratto, e che la grave carenza di personale si è acuita in seguito alle dimissioni di 5 dirigenti medici di ginecologia, vincitori di concorso presso altra Azienda Ospedaliera. Questa dinamica, diventata troppo frequente nella sanità pubblica, è la spia di un problema strutturale per le istituzioni sanitarie del territorio, che non riescono più ad attrarre nuove forze. Il nostro auspicio è dunque – conclude Sottile – che oltre a garantire la continuità di servizi essenziali tutte le istituzioni che hanno potere decisionale sulla sanità pubblica, dalle pubbliche amministrazioni ai decisori politici, lavorino in sinergia per rendere di nuovo attraente e competitivo il sistema sanitario regionale. In questo momento è necessaria l’unità di intenti di tutte le forze sociali e politiche, per non fare mancare ai cittadini servizi essenziali”.


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