CATANIA – Una piccola realtà quella di D1channel ma presente nel panorama dell’informazione catanese già dal 1980. Una storia trentennale che domani scriverà la parola fine: il 30 giugno infatti è la data prefissata per la chiusura della redazione giornalistica. L’effetto è 12 persone che perdono il posto di lavoro tra giornalisti e tecnici. Una scelta sofferta che il direttore Francesco Di Fazio, come più volte ha spiegato, dovuta alla “crisi del settore dell’editoria, all’assenza di una normativa in Sicilia a sostegno del settore e a tutto questo si aggiunge – ha evidenziato – il mancato recepimento del bando per le emittenze televisive.”
Tutto il mondo politico e sindacale si è stretto attorno alla redazione giornalistica: una pioggia di comunicati stampa per chiedere alla Regione un intervento mirato che possa scongiurare la chiusura. Il sindaco Enzo Bianco ha dichiarato: “La chiusura di una testata giornalistica è sempre una sconfitta per la democrazia e lo è ancora di più per una testata come D-News, che ha dimostrato in tanti anni di attività un alto grado di imparzialità e competenza. Sono vicino a tutta la Redazione e all’Azienda e farò quanto in mio potere perché le dodici professionalità, che oggi rischiano il posto di lavoro, continuino a rendere un servizio che è fondamentale per la città e il territorio. Mi farò portavoce – ha promoesso – della grave situazione presso il governo della regione, nella imminente riunione congiunta delle giunte regionale e comunale che si svolgerà a Catania. E’ giusto che l’emittenza televisiva siciliana trovi valido sostegno nelle istituzioni soprattutto in un periodo di difficoltà dovuto al passaggio dall’analogico al digitale e alla riduzione delle entrate pubblicitarie”.
Lino Leanza, deputato regionale Articolo 4, prende posizione: “La redazione del circuito D-Network non può e non deve chiudere: se ciò accadesse significherebbe spegnere una delle voci più libere dell’informazione siciliana, sempre attenta alle problematiche del territorio, pronta a seguire i principali fatti della vita regionale. Per questo noi esponenti della classe politica – aggiunge il deputato regionale – dobbiamo impegnarci affinché ciò non avvenga né per Tele D né per altre emittenti televisive che da anni aspettano risposte concrete proprio dalla politica e nello specifico dal governo regionale”. Leanza ha presentato un disegno di legge a sostegno dell’editoria siciliana in tutte le sue piattaforme, per il quale martedì prossimo è prevista la presentazione degli emendamenti e che potrebbe andare in aula entro la fine di luglio. “La Sicilia – ha spiegato Leanza – ha perso una grande occasione quando è iniziata l’era del digitale terrestre: in Veneto c’é già il secondo bando che mette a disposizione fondi comunitari, nell’isola ci sono 110 televisioni private, con circa 2.500 dipendenti fra giornalisti e tecnici, che sono state abbandonate al loro destino. Un destino amaro che potrebbe toccare anche alla redazione del circuito D-Network contro il quale – ha concluso il deputato regionale – bisogna combattere affinché la storia dell’emittente non vengano affossata e affinché 12 lavoratori non si ritrovino senza lavoro e senza futuro”.
Non resta in silenzio la parlamentare regionale del Partito democratico Concetta Raia. “Come primo passo la Regione potrebbe sbloccare e pubblicare il bando del digitale terrestre – aggiunge l’esponente del Pd – che darebbe immediato ristoro alle imprese che nel passaggio dall’analogico al digitale hanno investito centinaia di migliaia di euro”. “Chiederò, poi, al presidente della Terza Commissione all’Ars – annuncia Concetta Raia – di mettere all’ordine del giorno la discussione sul mio ddl e di tutti gli altri presentati da altri colleghi deputati, perché si possa produrre un documento unico e condiviso che metta la parola fine alla vicenda una volta per tutte”.
Il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta: “Non è mai una buona notizia quando una redazione giornalistica è costretta a chiudere i battenti. Non lo è, ancora di più, l’imminente chiusura del gruppo editoriale Dnews che a Catania ha contribuito negli ultimi anni a garantire pluralismo e correttezza dell’informazione locale. Esprimo la mia solidarietà a tutti i lavoratori della redazione giornalistica di Tele D – aggiunge il sottosegretario – e mi auguro che l’imprenditore Di Fazio, che da tanti anni offre grazie al contributo di giornalisti e tecnici un prezioso servizio di informazione, possa proseguire ancora la sua attività – conclude Berretta, che sottolinea – Sin da adesso voglio manifestare il mio impegno e sostegno per tutte le iniziative che potranno essere messe in campo per superare le attuali difficoltà”.
Il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione chiede al governo regionale di “intervenire a sostegno dell’editoria e dell’informazione locale e di utilizzare, ad esempio, i fondi previsti nel capitolo della rubrica Presidenza, destinati alla pubblicità istituzionale, per aiutare le emittenti in stato di crisi”. “Queste realtà in Sicilia stanno soffrendo particolarmente – aggiunge – dato il ritardo della nostra Regione nel recepire il bando europeo per il digitale terrestre e i notevoli investimenti affrontati per il passaggio”.
Vicinanza anche dal vice presidente dell’Ars Salvo Pogliese, che ha presentato sulla situazione dell’editoria e dell’informazione siciliana un’interrogazione parlamentare finalizzata a ottenere un immediato intervento del Governo regionale. “La crisi che ha colpito Tele D – osserva – è un ulteriore preoccupante campanello d’allarme della cattiva salute dell’informazione e dell’emittenza siciliana che pagano a grave prezzo l’inerzia della Regione nell’adottare una politica a sostegno dell’editoria isolana”. “E’ ora che il Governo Crocetta alle numerose promesse – conclude Pogliese – faccia seguire i fatti emanando finalmente i bandi a sostegno dell’emittenza locale come hanno già provveduto a fare la stragrande maggioranza delle regioni italiane, con alcune di esse come il Veneto, che sono giunte addirittura alla seconda emissione”.
Il presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen chiede alla Regione di “attivare quelle iniziative di sostegno indispensabili per la categoria, tanto più in un momento che ha richiesto particolari investimenti per il passaggio al digitale terrestre: interventi che altre regioni hanno già attuato e che vedono, purtroppo, ancora una volta la Sicilia in ritardo”
Il presidente provinciale di Confcooperative, Gaetano Mancini (nonchè Ad della Sac): “In questo momento assai grave per i lavoratori di Tele D, storica emittente privata catanese, Confcooperative vuole esprimere la sua più sincera e affettuosa solidarietà ai lavoratori tutti, a rischio di perdere la propria occupazione proprio in un frangente di asfissia dell’intero tessuto economico siciliano. Facciamo appello alla Regione Siciliana – conclude Mancini – affinché risolva velocemente la delicatissima questione dell’emittenza privata locale, prima di venire inondata di siffatte piccole grandi crisi che possono buttare nella disperazione centinaia di famiglie”.