“Ciancimino jr aveva tritolo in casa e milioni in Svizzera, ma Ingroia e Santoro ne avevano fatto una icona antimafia. Dovrebbero chiedere scusa pubblicamente. E’ uno dei capitoli più vergognosi della recente storia italiana, ma poiché riguarda icone della sinistra stanno tutti zitti. Io non starò in silenzio e denuncerò in tutti i modi questa vergogna”. Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
A rincarare la dose ci pensa il suo collega, Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera. “Che la vera partita di Ciancimino jr fosse quella di salvare parte del patrimonio familiare che stava all’estero lo sapevano tutti. Tranne Ingroia, che ha cercato di servirsi di questa icona dell’antimafia semplicemente per fare politica e per aumentare a dismisura la sua visibilità mediatica. Riserve di milioni di euro all’estero, uso dei computer della procura, esplosivi nascosti in giardino evidentemente per ragioni di collezionismo: se lo sfondo non fosse tragico, staremmo in pieno di una rappresentazione grottesca. Siccome poi Ciancimino jr è anche uno straordinario umorista (che non a caso sta prendendo per i fondelli da anni uno dei più agguerriti pm che la storia ricordi) ovviamente adesso dice che qualunque soldo si trovi a suo nome va, bontà sua, devoluto in beneficenza. Ci sembra – conclude – che siamo al terzo di una farsa in 5 atti e 6 quadri”.