Lite, colpi di pistola e arresti in via Negrelli: NOMI e VIDEO - Live Sicilia

Lite, colpi di pistola e arresti in via Negrelli: NOMI e VIDEO

Le indagini della Squadra Mobile e la ricostruzione dell'accaduto.

CATANIA – Una spedizione punitiva finita con spari ad altezza d’uomo: sarebbe questa la dinamica dei colpi di pistola esplosi in un autonoleggio catanese in via Negrelli lo scorso 27 maggio. Per quei fatti ieri la Squadra mobile della Polizia di Catania ha arrestato sei persone, di cui cinque ai domiciliari e una in carcere.

Chi sono gli arrestati

Salvatore Musumeci, detto “Turi a mina” (classe 1972);
Giovanni Balsamo (1991) ai domiciliari;
Giuseppe Micale (1993) ai domiciliari;
Rosario Micale (1964) ai domiciliari;
Sebastiana Musumeci (1978) ai domiciliari;
Concetta Jessica Rita Saitta (1997) ai domiciliari

La lite

Subito prima della sparatoria ci sarebbe stato un litigio tra Giuseppe Micale, figlio del gestore dell’autonoleggio Rosario Micale, e un uomo che non risulta indagato. Secondo dinamiche e motivi ancora da accertare, dopo il litigio si sarebbero presentate nell’autosalone quattro persone.

Gli spari

Secondo la ricostruzione degli investigatori, che hanno sentito i testimoni della zona e guardato i video delle telecamere di sorveglianza, la spedizione punitiva era guidata da Salvatore Musumeci, il quale avrebbe esploso diversi colpi di pistola verso Micale. A sua volta, Giuseppe Micale avrebbe risposto al fuoco con una pistola in suo possesso.
Subito dopo uno dei fiancheggiatori di Musumeci, Giuseppe Balsamo, avrebbe rovesciato a terra delle motociclette presenti all’interno del salone.

Le pistole e le indagini

A quel punto la spedizione punitiva si dissolve. Musumeci si libera della sua pistola consegnandola alla sorella, per poi scappare con Balsamo. Al tempo stesso, Micale si sarebbe disfatto delle pistole in suo possesso, di cui una giocattolo, nascondendole sotto un’auto parcheggiata.
Gli agenti di polizia arrivati sul luogo hanno trovato diversi bossoli e fori di proiettile, ed è stato anche grazie alla collaborazione dei testimoni, che hanno indicato dove erano state nascoste le pistole, che hanno avviato le indagini.


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