Cimiteri, privati pronti ad investire| Tre i progetti di finanza - Live Sicilia

Cimiteri, privati pronti ad investire| Tre i progetti di finanza

Tre gruppi hanno presentato i progetti per il nuovo cimitero dei Ciaculli, l'ampliamento di Santa Maria di Gesù e un nuovo tempio crematorio ai Rotoli. Investimenti previsti per oltre 60 milioni.

sala delle lapidi
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PALERMO – Tre progetti di finanza, del valore complessivo di quasi 63 milioni di euro, che promettono di risolvere una volta e per tutte il problema dei cimiteri a Palermo. Ma soprattutto un’inversione di tendenza in una città in cui non sempre i privati riescono a investire, visto che adesso il consiglio comunale sarà chiamato a dire a priori se è o meno interessato ai progetti prima ancora che vengano presentati nei minimi dettagli e che quindi le imprese sostengano ulteriori costi e tempi lunghi.

Si tratta dell’ampliamento di Santa Maria di Gesù con forno crematorio, di due forni crematori ai Rotoli e del nuovo impianto a Ciaculli (fermato in passato dal consiglio comunale): tutti progetti che Palazzo delle Aquile non può finanziare da sé, nonostante gli attuali cimiteri stiano praticamente esplodendo e debbano fare i conti tutti i giorni con le salme che si accumulano nei depositi e con un forno crematorio che funziona a singhiozzo. Basti pensare che a Palermo muoino in media 6mila persone l’anno.

Gli imprenditori ci sono e vogliono investire, ma stavolta l’iter sarà diverso grazie a una delibera approvata lo scorso anno: anziché far presentare subito un progetto dettagliato, che ha i suoi costi, le aziende potranno sapere preliminarmente se il Comune è interessato o meno. E sarà questo che dovrà decidere nel giro di qualche settimana Sala delle Lapidi, che poi si esprimerà una seconda volta quando invece i progetti di finanza saranno definitivi.

“Rilevo con favore che la delibera di consiglio comunale sulle procedure di finanza di progetto approvata nel 2014, anche grazie all’istituzione del front office per il partenariato pubblico-privato, comincia a produrre i primi effetti – dice il vice capogruppo del Mov139 Pierpaolo La Commare – arrivano all’attenzione del consiglio le prime tre proposte di privati relative al nuovo cimitero di Ciaculli,al l’ampliamento di quello di Santa Maria di Gesù e alla realizzazione di un nuovo forno crematorio al cimitero dei Rotoli. Compito del consiglio è quello di esprimere parere sotto il profilo del pubblico interesse, garantendo finalmente agli investitori una risposta, positiva o negativa che sia, in tempi certi. I progetti ritenuti utili seguiranno poi le procedure di legge. Si fa dunque chiarezza sulle proposte pervenute in un quadro procedurale trasparente che offre certezze in termini di tempo e volontà politica”.

CIACULLI Partiamo dal progetto più grande, ovvero il nuovo cimitero di Ciaculli promosso da Rti Caec, cooperativa Celi e Di Giovanna srl. Si tratta di 68.300 metri quadrati tra Brancaccio, Ciaculli e Villabate, nei pressi dello svincolo autostradale in pieno parco dei Ciaculli. Il progetto prevede 11.872 loculi, 672 cappelle private (per un totale di 19.936 locali), 674 ossari, 9.300 metri quadrati di campi di inumazione ma anche 1.740 di cimitero acattolico. E ancora 68 posti auto, una chiesa di 350 metri quadrati, un inceneritore per i rifiuti, negozi per i fiori e un’area verde di 29mila metri quadrati (di cui 12.320 di scarpata alberata). La concessione sarebbe ventennale e la particolarità del progetto sta nel fatto che il cimitero sarebbe completamente interrato, con i viali a cielo aperto, e coperto da tetti giardino (con mirto, lentisco, ginestra, lavanda e mandarini) per integrarsi col paesaggio. Grande attenzione per le rinnovabili con l’illuminazione del parcheggio che sarebbe alimentata dal fotovoltaico, il riuso delle acque piovane per l’irrigazione, pavimenti realizzati con materiali naturali e lampade votive a led per controllare l’inquinamento luminoso. Tutti gli edifici sarebbero non più alti di un piano, così da rendere non necessari ascensori o scale. Il progetto è diviso in due lotti: per il primo sarebbero necessari 36 mesi, per il secondo 24. In tutto 5 anni. Andiamo ai dati economici: per gli espropri servirà oltre 1 milione di euro, mentre il costo totale dell’investimento (iva inclusa) sarà di 45,4 milioni.

FORNI AI ROTOLI A presentare il progetto è il consorzio regionale onoranze funebri Sicof e prevede la realizzazione di 2 forni crematoi con tanto di sala commiato e sagrestia. Il nuovo tempio verrebbe realizzato nella parte alta del cimitero dei Rotoli alle spalle dell’attuale forno. Non è necessaria una variante urbanistica e l’area è grande circa 300 metri quadrati: a piano terra ci sarà la sala di attesa con i servizi igienici, i due forni e una camera mortuaria refrigerata. Al primo piano sala commiato per la cerimonia religiosa, magazzini e uffici. L’investimento previsto è di quasi 1,5 milioni e saranno compiute dalle 4 alle 8 cremazioni al giorno.

SANTA MARIA DI GESU’ Il progetto è della cooperativa sociale Aurora assistance e prevede l’ampliamento dell’attuale cimitero (il più vecchio di Palermo) di altri 22.700 metri quadrati. Il campo santo esistente risale al 1600, con tanto di zona monumentale. L’area è attualmente destinata a verde e parcheggi e quindi sarebbe necessaria una variante. Il progetto prevede anche campi di inumazione, quindi sepoltura a terra (al momento presente solo ai Rotoli), e un’area acattolica per un investimento di quasi 16 milioni di euro. Sono previsti 4.608 loculi per 30 anni, 12.276 cellette per 99 anni, 1.463 fosse per inumazione per 30 anni, 18 cappelle gentilizie (da 16 posti l’una) per 90 anni, loculi tipo Maddalena per 30 anni (in tutto 1.035) e 201 ipogee per 99 anni. In totale i loculi sarebbero 9.452. La vendita frutterebbe 42,6 milioni. Previsto anche un tempio crematorio, 109 posti auto e 9 fiorai.

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LE REAZIONI
“Ben vengano investimenti in città su una delle emergenze maggiori in un settore che sta a cuore ai palermitani, i cimiteri – dice il capogruppo Idv Filippo Occipinti – ci riduciamo, però , a dovere decidere sempre in massima emergenza dopo trent’anni di voluta incapacità o assenza di volontà nella programmazione. Oggi il sistema pubblico abdica a favore dei privati ed è per questo che oggi più che mai è necessario che si controlli ciò che un domani potrà incidere sulla vita dei cittadini e delle generazioni future. I progetti di finanza presentati, ad una prima analisi, hanno bisogno di alcune modifiche. E’ vero che come Consiglio siamo chiamati in questa fase a manifestare solo interesse sotto il profilo di pubblica utilità, e questo è da condividere, ma è pur vero che l’operazione dovrà essere conveniente non solo per il privato ma anche per il pubblico e in eguale misura. Lo schema di convenzione allegato al progetto di finanza del cimitero a Ciaculli prevede che il Comune intervenga concedendo ipoteca, quale soggetto terzo, per i finanziamenti bancari previsti dal piano finanziario dell’opera e a totale carico dei privati. Questo già tradisce lo spirito del progetto di finanza: l’equità dell’operazione. Il pubblico non deve dare alcun corrispettivo neanche sotto forma di cessione di diritto reale. Il progetto del forno crematorio ai Rotoli si scontra con il volere del consiglio e della stessa amministrazione, già esiste ed è stato inserito nel piano delle opere pubbliche approvato lo scorso anno dal Consiglio e da realizzare direttamente con fondi comunali o mutuo di Cassa depositi e prestiti. Infine il progetto di Santa Maria di Gesù avrà bisogno di una variante urbanistica per essere reso operativo e quindi prevede tempi lunghi. Nessuno pensi di ripetere l’errore del passato dell’unica esperienza di progetto di finanza fin qui fatta dal Comune, che portò a una impensabile concessione novantennale come quella data ad Apcoa. Prima che i progetti definitivi approdino nuovamente in aula sarà necessario che vengano corredati e supportati da positivi ed autorevoli pareri di enti terzi che ne certifichino la bontà e soprattutto l’ equità di vantaggio tra privato e Comune. Un parere da richiedere potrebbe essere, ad esempio, alla unita di progetto di finanza appositamente costituita presso il Ministero. Non permetteremo più un’altra vicenda come quella della costruzione e gestione del parcheggio del Tribunale. Questa volta i cittadini palermitani potranno contare anche su di noi che saremo vigili sul progetto e sulle sue ricadute”.

“Ben vengano investimenti in città – dichiara Maurizio Li Muli Presidente della Socrem Palermo associazione di promozione culturale aderente alla Federazione Italiana per la Cremazione – tali investimenti andrebbero ad incidere positivamente in un settore, come quello dei servizi cimiteriali, che si trova in emergenza continua. Non conosciamo i progetti in dettaglio ma confidiamo che siano all’altezza delle aspettative e all’avanguardia soprattutto per quanto riguarda la parte attinente ai crematori. Infatti su questi – continua il Presidente Li Muli – vorremmo porre la nostra attenzione non tanto e non solo ribadendo l’importanza che essi rispettino tutte le ultime normative ambientali, ma che tengano anche conto anche degli aspetti socio economici. A Palermo la percentuale di cremazioni si attesta intorno allo 0,2%, mentre la media italiana è del 16% con punte del 25% in Lombardia. Riteniamo pertanto – continua il Li Muli – che sia il Consiglio Comunale che l’Amministrazione debbano consentire, fatti i debiti studi di bacino di utenza e di domanda, un unico e nuovo Tempio crematorio che, integrato con uno dei cimiteri esistenti, oltre alla funzione di impianto di cremazione, possa essere il luogo dove si svolge l’intero percorso della salma e dei cari che la accompagnano. Il progetto dovrà quindi prevedere delle aree di attesa delle salme, uno spazio deputato al rito (laico e flessibile a seconda del culto), uno spazio necessario alla sosta dei dolenti che attendono le ceneri. Il tutto in un progetto che tenga conto dell’importanza dell’impatto simbolico e sacro che il nuovo edifico e il nuovo Tempio dovranno avere in rispetto del contesto e della loro funzione. A questi fondamentali aspetti deve aggiungersi la realizzazione del giardino del ricordo in cui, così come prevede la normativa, si possano disperdere le ceneri del defunto. Ci auguriamo che tutti i progetti ne tengano conto e vigileremo affinché questo accada, ovviamente siamo pronti – conclude il Presidente della Socrem Palermo – a collaborare con l’Amministrazione Comunale, mettendo a disposizione la centenaria esperienza di gestione delle Socrem italiane in modo che si possano trovare, insieme, le migliori soluzioni affinché i principi cremazionisti possano essere validamente riconosciuti e perpetuati anche a Palermo”.


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