"Non funziona il voto elettronico" | Collegato, caos in Aula all’Ars - Live Sicilia

“Non funziona il voto elettronico” | Collegato, caos in Aula all’Ars

Il governo va due volte ko e chiede verifiche. L'opposizione: "Maggioranza in frantumi"

PALERMO – “Non funziona il voto elettronico. Chiediamo che la presidenza ripeta i voti non prima di avere accertato che il sistema funziona”. È questa la richiesta, dell’assessore regionale Toto Cordaro, che ha portato il vicepresidente dell’Ars Roberto Di Mauro a rimandare la seduta d’aula dell’Ars mentre sono scoppiate le proteste dell’opposizione.

A Sala d’Ercole oggi, il governo, durante l’esame del ddl Collegato, è andato sotto due volte consecutive. La prima volta è stata durante il voto finale all’articolo che erogava all’Ast dieci milioni a fronte di biglietti gratis per le Forze dell’Ordine, per gli studenti, gli ultra sessantacinquenni e i disabili. “La bocciatura – ha tuonato l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone – è l’ennesimo atto di spregiudicatezza del Movimento 5 Stelle. I grillini portano in scena tutto il repertorio delle proprie contraddizioni a danno delle forze dell’ordine, uomini e donne che servono lo Stato rischiando la vita, ma anche sulla pelle di giovani studenti, anziani e disabili, categorie che restano così vittime di un modo di fare politica tanto canaglia quanto spregiudicato”.

Il secondo ko è arrivato qualche minuto dopo sul voto a un emendamento soppressivo dell’articolo su alcune convenzioni che riguardavano il settore dei rifiuti. Proprio quest’ultimo voto ha lasciato amareggiato  l’assessore ai Rifiuti Alberto Pierobon che aveva sponsorizzato le norme. “La bocciatura dell’articolo 9 del Collegato – ha commentato – è un danno enorme per la Sicilia. Provo dispiacere perché oggi è stata persa una grande occasione in maniera inspiegabile. Da un anno – ha spiegato Pierobon – lavoravamo a questa proposta era un’occasione che ero riuscito a ottenere per aiutare in via eccezionale la Sicilia a costi contenuti. In cambio avremmo avuto un grosso supporto e persino la possibilità di un investimento da un milione di euro sull’immobile dell’Arpa per potenziare la ricerca in Sicilia anche in ambito marino”.

Appena fuori dall’aula, però, i rappresentanti della maggioranza sono stati pronti a giurare di avere votato e ad affermare che qualcosa non è andato. Per l’opposizione, invece, questa è stata solo una scusa per nascondere l’ennesimo caso in cui il voto segreto ha svelato le frizioni nella maggioranza.

La seduta era iniziata proprio con questo leitmotiv. Il Movimento cinque stelle e il Partito democratico rispettivamente con Francesco Cappello e Giuseppe Lupo hanno chiesto a una sola voce la convocazione di una conferenza dei capigruppo per capire se il governo fosse stato in grado di andare avanti nell’esame del Collegato. A questa prima richiesta se n’è aggiunta un’altra. Accusando una crisi di governo, che per la maggioranza non esiste, l’opposizione ha chiesto che il presidente della Regione affronti l’aula sul tema. Dai banchi del governo Toto Cordaro, ha però, tranquillizzato chi attaccava l’esecutivo regionale. “Quanto è accaduto nelle scorse settimane – ha detto – è solo dialettica parlamentare: non c’è nessuna crisi”. Poi l’assessore al Territorio ha chiosato: “È chiaro che i numeri di aula li valuteremo assieme”.

Non c’è da credere che con queste parole l’assessore si aspettasse di dover chiedere, più che una valutazione, una perizia tecnica. Dal Pd Giuseppe Lupo ha, così, rilanciato: “Il governo Musumeci prenda atto che sarebbe stato sconfitto al voto anche se si fosse votato con il vecchio sistema delle palline bianche e nere nell’urna”. “Quando provi a mettere insieme i cocci di un vaso raccogliticcio – ha commentato il capogruppo pentastellato Francesco Cappello –  succede che questo prima o poi andrà in frantumi. Così la maggioranza che sostiene Musumeci in Ars sta andando in frantumi anche per un nonnulla. Basta una votazione con voto segreto ad un emendamento neanche tanto importante in aula per fare uscire i franchi tiratori”.

La “Finanziaria bis”, nel frattempo, però, rimane al palo. Almeno fino a martedì prossimo, quando i deputati si torneranno a riunire, per capire se si può votare. Troveranno da sciogliere alcuni fra i nodi più importanti come quello sul centro direzionale della Regione siciliana, quello sulla spesa d’investimento per le ex province e l’emendamento aggiuntivo del governo con cui dovrebbe essere sbloccata la spesa per alcuni settori colpito dalla minaccia dei tagli che in parte dovrebbero essere evitati.

LA DIRETTA

18.05 – Alessandro Aricò, passando dalla sala stampa, commenta anche lui quanto è successo e non ha dubbi: “Ho visto votare personalmente alcuni colleghi che risultano non votanti e mi pare del tutto impossibile che un assessore regionale venga in aula a votare e non lo faccia”.

17.48 – Tornato fuori dall’aula Giuseppe Lupo torna a commentare con i giornalisti: “Il governo Musumeci prenda atto che sarebbe stato sconfitto al voto anche se si fosse votato con il vecchio sistema delle palline bianche e nere nell’urna, tranne casi di daltonismo. È ridicolo che il governo, per nascondere il proprio fallimento, abbia sostenuto che il sistema elettronico non funziona per i deputati della coalizione Musumeci, visto che funziona perfettamente per i deputati dell’opposizione. Il presidente dell’Assemblea non avrebbe dovuto sospendere la seduta”.

17.42 – In aula l’opposizione protesta.

17.41 – Il presidente Roberto Di Mauro, alla luce della contestazione tecnica comunica che la seduta è rinviata a martedì prossimo.

17.39 – Toto Cordaro, a nome del governo: “Ho avuto modo di guardare i resoconti della votazione. Nella prima risulta non votante l’onorevole Rizzotto e l’onorevole Papale che pure dicono di avere votato. Anche con riguardo alla seconda votazione risultano non votanti Caronia, Catalfamo, Figuccia, Galluzzo e addirittura Lagalla. Le due votazioni sono oggettivamente risultate falsate. Per questo le richiedo di ripetere i voti, non prima di avere valutato la corretta funzionalità del sistema”.

17.35 – Il capogruppo dem Giuseppe Lupo incontrando i giornalisti, durante la sospensione, commenta quanto accaduto in aula: “Anche se abbiamo appreso dalla stampa che la coalizione di governo si è allargato oggi sperimentiamo come sia implosa un’altra vota. Musumeci affronti il dibattito parlamentare in aula in ordine alla crisi della sua maggioranza”.

17.28 – L’aula viene sospesa

17.29 – L’articolo 9 viene bocciato con 25 voti contrari.

17.28 – Viene richiesto il voto segreto.

17.25 – Si passa all’articolo 9.  Il primo comma dell’articolo nove prevede l’autorizzazione di una spesa di 15 mila euro per i rimborsi dei costi di missione di esperti e specialisti provenienti da altri enti territoriali pubblici (e quindi Regioni, Province e Comuni). Questi esperti, dovrebbero fornire assistenza tecnica e supporti per le politiche regionali di gestione dei rifiuti. Il secondo comma invece finanzia con 20mila euro una convenzione fra la Regione e l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. La convenzione servirà principalmente per gli studi necessari a bonificare le discariche e i siti contaminati.

17.23 – L’articolo 8 viene bocciato con 27 voti contrari e 26 favorevoli.

17.23 – Viene chiesto il voto segreto.

17.22 – Il governo ritira l’emendamento che estendeva il contributo alla Ionica Trasporti

17.16 – Antonello Cracolici (Pd) critica l’articolo. “Questa norma nasconde un imbroglio. Noi diamo già 22 milioni all’Ast e io sono d’accordo. Noi stiamo solo rendendo più complicato il metodo con cui noi diamo risorse all’Ast. Infatti con questo contributo voglio capire quale funzionario vi certificherà che questi dieci milioni sono stati spesi per le finalità che voi chiedete”.

17.12 –  Giusi Savarino (Db) afferma che l’articolo è già passato dall’analisi della commissione Ambiente da lei guidata.

17.09 – Giuseppe Lupo: “Credo che questo articolo vada stralciato e debba essere rinviato al collegato sui trasporti all’esame della quarta Commissione”.

17.06 – Vincenzo Figuccia (Udc) chiede ai rappresentanti del Governo: “Se c’è la volontà del governo di eliminare la partecipazione di Montante, credo che l’emendamento che estende le esenzioni  alle categorie deboli che percorrono le tratte della Ionica Trasporti sia positivo”.

16.53 – Giancarlo Cancelleri (M5s): Voglio capire se la richiesta è fondata da alcuni calcoli ed è sostenibile. Per questo chiedo che l’articolo si accantonato e che il presidente della commissione Bilancio convochi e ascolti il presidente dell’Ast per capire se quanto decidiamo è sostenibile”. Intervengono anche i pentastellati Antonio De Luca e Nunzio Di Paola.

16.49 – Danilo Lo Giudice (Misto): “Credo che le osservazioni di Fava siano superate dall’intendimento del governo di acquisire il cento per cento della partecipazione societaria”.

16.46 – Prende la parola Claudio Fava (Misto): “Visto ciò che è accaduto all’Ast e alla Ionica Trasporti mi chiedo come si fa a portare avanti quest’ultima società sapendo che, con tutto il rispetto dei 18 lavoratori, il 49 per cento è di Antonello Montante”.

16.45 – Francesco Cappello chiede il ritiro di un subemendamento per estendere le agevolazioni all’Ast anche alla Ionica Trasporta.

16.44 – Per ribadire la volontà del governo regionale di portare avanti l’esame del ddl, l’assessore Toto Cordaro afferma: “Non più tardi di una settimana fa, il presidente della Regione ha affermato che non c’è nessuna crisi di Governo e che quanto accaduto durante la seduta d’aula appartiene alla normale dialettica parlamentare. È chiaro che i numeri di aula li valuteremo assieme”.

16.40 – Il capogruppo del Movimento cinque stelle Francesco Cappello intervenendo accusa che il govenro non è in grado di portare avanti l’esame del ddl e così chiede: “Ci sono le condizioni per proseguire le condizioni per portare avanti l’analisi del collegato in aula? Il governo che strada intende proseguire? Se c’è una crisi di governo Musumeci venga qui, la dichiari, la si affronti con una discussione e si prendano le conseguenze del caso. Per questo – conclude – chiedo che sia convocata una conferenza dei capigruppo perchè il presidente della Regione riferisca della crisi di governo e per capire cosa fare rispetto al Collegato”. Dello stesso avviso è Giuseppe Lupo (Pd) che riprende le argomentazioni di Cappello.


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