Colpo di scena nel cda Gesap | Dragotto lascia: "Troppi attacchi" - Live Sicilia

Colpo di scena nel cda Gesap | Dragotto lascia: “Troppi attacchi”

Tommaso Dragotto

L'imprenditore attacca: "Mi sono stancato delle continue diatribe e dell’attacco del Comune di Palermo per occupare le poltrone". La Provincia: "Resistenza al cambiamento". Todaro presenterà un'integrazione documentale, per il momento Giambrone presidente.

Aeroporto di Palermo
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PALERMO – Dragotto si dimette, Giambrone torna presidente temporaneamente e il cda della Gesap, ad oggi, può contare solo su tre consiglieri effettivi su cinque, dopo aver chiesto ben due pareri legali. E’ stata una mattinata ad alta tensione quella vissuta a Punta Raisi, con la società di gestione alle prese con la prima seduta del nuovo consiglio di amministrazione.

Una riunione che si annunciava incandescente specie per la relazione dei sindaci che, in base ad alcune indiscrezioni, avrebbe posto più di un problema sia su Dragotto, per la mancanza dei requisiti come consigliere, che per Todaro, per via di una condanna risalente agli anni Novanta.

I sindaci questa mattina hanno consegnato al cda la propria relazione, ma quasi subito dopo l’inizio della riunione il colpo di scena: Tommaso Dragotto ha presentato le proprie dimissioni. “Mi sono stancato delle continue diatribe e dell’attacco del Comune per occupare le poltrone – spiega l’imprenditore – ho informato la Provincia della mia decisione. Io avrei potuto risolvere tanti problemi in quella società, avrebbero dovuto ringraziarmi, invece c’è stato un attacco politico spietato nei miei confronti. Io non ho bisogno di poltrone, avrei cambiato la Gesap”. E sui titoli spiega: “Avevo i requisiti per fare l’amministratore e anche il consigliere: sono iscritto a due albi”. L’articolo 15 dello statuto stabilisce, infatti, che per far parte del cda serva una laurea in materie giuridiche o economiche, esperienza nel settore pubblico o l’iscrizione ad albi connessi con il settore. Per quanto riguarda Todaro, invece, l’interessato presenterà un’integrazione documentale.

Sta di fatto, però, che ad oggi il cda è composto da soli tre componenti: quelli indicati dal comune di Palermo, Fabio Giambrone (eletto presidente pro tempore) e Giovanni Scalia, e uno solo per la Provincia, ovvero l’ingegnere Giorgio Di Marco. Il 22 luglio Todaro, che comunque faceva parte del precedente cda, presenterà l’integrazione documentale su cui il consiglio deciderà.

A restare aperta è la questione relativa alla sostituzione di Dragotto, che potrebbe aprire nuovi scenari e nuovi fronti di guerra. Se si procedesse allo scorrimento potrebbe toccare a Francesco Randazzo, indicato dal Comune, attuale presidente di Sispi e, si noti bene, con i requisiti per fare l’amministratore delegato. Ma questo non rispetterebbe le quote dei soci, visto che il socio di maggioranza (la Provincia) si troverebbe con un solo rappresentante mentre Palazzo delle Aquile salirebbe a tre. C’è invece chi sostiene che comunque si dovrebbe tornare in assemblea dei soci. Un guazzabuglio burocratico su cui adesso si chiederà un parere legale.

“Resta l’amarezza per la decisione di Dragotto che, subissato dalle polemiche di basso livello che si sono succedute in questi giorni, intende abbandonare il campo mentre poteva essere la persona con la giusta esperienza imprenditoriale capace di dare quell’impronta manageriale di cui la Gesap ha bisogno – dice il commissario della Provincia Manlio Munafò – Dragotto aveva tutti i requisiti. Ormai attorno a Gesap c’è un clima da ‘baruffe chiozzotte’ di goldoniana memoria. Bisogna elevare lo sguardo e guardare più in là: attorno a Gesap c’è una forte resistenza al rinnovamento. Guarda caso i consiglieri passati ai raggi X sono quelli nuovi e quello cooptato nello scorso cda oggi diventa un consigliere senza requisiti: mi chiedo come in precedenza sia stato gestito il consiglio di amministrazione. C’è una forte resistenza al rinnovamento”.

Per il momento, vista l’assenza dell’ad ma anche del direttore generale, a svolgere le funzioni amministrative sarà l’accountable manager Antonio Sagliocco.

LE REAZIONI
“Auguri di buon lavoro a Fabio Giambrone e al nuovo Cda della Gesap”. Lo dice il presidente del Consiglio comunale di Palermo, Totò Orlando, commentando la notizia della conferma di Giambrone alla presidenza della Società che gestisce l’aeroporto “Falcone e Borsellino”. “Apprezziamo – aggiunge – il gesto di Tommaso Dragotto che si è dimesso dalla carica di consigliere di amministrazione. Dragotto ha dimostrato di essere rispettoso delle leggi dello Stato e dello Statuto della Gesap, che prevedono determinati requisiti e competenze indispensabili per ricoprire incarichi pubblici. Ci dispiace che per l’imperizia di chi lo ha nominato sia stato tirato dentro una polemica che era meglio evitare”.

“Auguri di buon lavoro al presidente Fabio Giambrone e al nuovo Cda della Gesap”. È quanto scrive sul suo profilo Twitter il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

“I miei complimenti al presidente Giambrone – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – che ha dimostrato in questi due anni di avere svolto il suo ruolo in maniera brillante. Esprimo però grande rammarico per le dimissioni di Tommaso Dragotto, che è uno dei manager più capaci della Sicilia. Alla Gesap serve un ad di altissimo spessore, un grande manager: ci auguriamo che il nome scelto sia frutto non di spartizioni politiche, ma di scelte nell’interesse della società aeroportuale. No alle ingerenze politiche sulla nomina”.

“Le dimissioni di Tommaso Dragotto dal cda di Gesap confermano i nostri timori sul fatto che alcuni componenti non avevano o non hanno i requisiti per amministrare una società che necessita di un management adeguato alle sfide di un mercato, come quello aeroportuale, in continua evoluzione”. Lo dicono i consiglieri comunali Idv di Palermo Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti. “Lo scalo di Palermo può e deve diventare uno dei più importanti d’Italia e del Mediterraneo – spiegano Caracausi e Occhipinti – l’inserimento di numerosi siti monumentali della nostra città, ma anche di Monreale e Cefalù, nel patrimonio Unesco sicuramente porterà più turisti nel nostro territorio e pertanto un aeroporto come il Falcone-Borsellino deve avere una classe dirigente in grado di interloquire con i vettori di tutto il mondo. Auguriamo al confermato presidente Giambrone buon lavoro e ci aspettiamo da lui che, come ha fatto sinora, rompa con il passato imponendo rispetto delle regole e trasparenza. Noi di Italia dei Valori continueremo a controllare e denunciare eventuali disfunzioni e ci attendiamo risposte trasparenti ai nostri dubbi, più volte sollevati, sulla scellerata gestione del passato”.

 

 


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