L0unico ospedale buono della Sicilia lo debbono distruggere,
“Comiso e Trapani |apriranno il 21 giugno”
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Società produttrice di debiti da sempre. Giustamente e correttamente si continua a bruciare soldi pubblici pur di tenerla in vita. Soldi che si potrebbero investire per la Sanità, ad esempio. Purtroppo.
Forza Cateno De Luca riprenditi che sei tutti noi, ti ammiro da tempo e so che ti sei battuto per la tua Messina e per Taormina, riposati e torna con noi Siciliani. Sei una forza per tutti noi, statti bene, rilassati, riposati e fai vedere a tutti chi sei
speriamo che i veterinari salvino la bestiolina, ne abbiamo bisogno
Grande giornalista Santoro, ma ce la farà ad ottenere il 4% ? Mi sembra difficilissimo, però sperare è lecito. Se Santoro si fosse svegliato 10 anni fa oggi avrebbe un milione di iscritti. Il tempo travolge tutto: non ci sono più grandi uomini da votare!
Occorre salutare Alitalia e cominciare a ratificare un accordo con Air Malta!
Sono anni che lo dico. Garantirebbe voli continui da tutti gli aeroporti siciliani per l’Italia e l’estero!
Se una persona capisse che i soldi non crescono sugli alberi ma si hanno con le tasse dei cittadini, questo aeroporto andrebbe chiuso. Se non si paga Ryanair non ci vuole volare nessuna compagnia. Palermo è troppo vicino, il bacino di utenza di trapani è piccolissimo, circa 400 mila persone che non hanno nessuna difficoltà a raggiungere il vicino aeroporto di punta raisi. Quello che si deve migliorare è il collegamento trapani/marsala/mazara/castelvetrano/castellammare/Alcamo con l’aeroporto di punta raisi.
Se tutte le province piccole ragionassero come trapani avremmo 2000 aeroporti che non si tengono in piedi senza soldi pubblici. Basti vedere che fine han fatto aeroporti come Parma, Forlì o Cuneo quando gli enti locali han cominciato a non pagare più Ryanair
Concordo. Ma oggi il vero problema è un altro. Il M5s si è intestato una politica volta a nazionalizzare l’Alitalia che, ove avesse successo, a parte il botto che ci costerebbe, comporterebbe l’espulsione delle compagnie low-cost da tutti gli aeroporti del nostro Paese. Per l’utenza sarebbe una mazzata che la riporterebbe indietro di 20 anni, quando la mobilità aerea era solo per i ricchi. Per taluni territori periferici a vocazione turistica, come la Sicilia, la pietra tombale su ogni speranza di sviluppo turistico. Ma Di Maio non ci sente da nessuna di queste 2 orecchie.