Comunali, Castorina: |"Mi candido a sindaco" - Live Sicilia

Comunali, Castorina: |”Mi candido a sindaco”

Sel spaccato in due. Parla Paolo Castorina: “Sono ancora un aderente. Rispetto al partito catanese – ha confermato- sto agendo in autonomia, ma non sono solo io a farlo”. L’ex presidente dell’assemblea del suo partito ha voluto aggiungere: “Sto tenendo alta la bandiera di Sel in questa città”. Intanto però l’area a sinistra della coalizione di Bianco si sta ricompattando.

Movimenti a sinistra
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Paolo Castorina

CATANIA – Bianco da un lato, la sinistra dall’altra. A spiegarlo a LiveSiciliaCatania è Paolo Castorina, l’ormai dimissionario presidente dell’assemblea provinciale di Sel. “Sto agendo in autonomia rispetto al partito, ma – ha aggiunto- non solo il solo”. “C’è un’area di sinistra diffusa –ha spiegato- che non accetta un candidato sindaco sostenuto da chi ha governato assieme a Cuffaro e Lombardo”. Sull’ipotesi che una nuova aggregazione a sinistra possa favorire Stancanelli, ha tuonato: “La responsabilità sarebbe sua, col suo modo di fare – ha aggiunto- ha spaccato tutti partiti del centrosinistra”.

Qual è a oggi la sua posizione rispetto a Sel?

Mi sono dimesso da presidente dell’assemblea provinciale. Non ho condiviso le scelte che un ristretto gruppo di dirigenti ha fatto in merito all’appoggio a Bianco.

Cosa vuole fare ora?

Io ho dato la mia disponibilità ad una candidatura a sindaco di Catania per l’area della sinistra, diciamo, diffusa. Anche in previsione di una prospettiva che mi sembra nazionale. Prossimamente ci sarà una scomposizione dei pezzi del centrosinistra. Insomma, credo che quest’area vada ricostruita. Vediamo se prossimamente ci saranno anche altri personaggi a farsi avanti. Faremo una riflessione comune e decideremo.

Allora lei é dentro o fuori Sel?

Io ho solo lasciato gli incarichi di partito. Sono ancora un aderente di Sel. Rispetto al partito catanese sto agendo in autonomia, ma non sono solo io a farlo. La pensano come me i ragazzi del circolo di recente formazione “Giuffrida”. Nell’ultima assemblea provinciale di Sel hanno presentato un documento in cui hanno dichiarato di non sostenere la candidatura di Bianco.

Quindi ci sono delle fratture al vostro interno?

Al di là del gruppo dirigente, ormai sparuto, che decide di optare per Bianco, la maggior parte del popolo di Sel va in tutt’altra direzione. I nostri elettori non accettano di candidare un sindaco che porta con sé gli ex uomini di Cuffaro e Lombardo. È una questione profonda: un errore.

Nella ricomposizione di quest’area della “sinistra diffusa”, il ruolo di Orazio Licandro e del Pdci quale sarebbe?

Credo che lui sia ormai schierato completamente con Bianco. Ma anche lui è un segretario dimissionario. Mi pare ovvio, infatti, che anche all’interno del Pdci ci siano delle fratture. Il modo in cui è stata presentata la candidatura di Bianco ha spaccato tutto il partiti del centrosinistra, ripeto tutti.

E sul ruolo di un Matteo Iannitti che si è detto pure lui disponibile a rappresentare questa area sinistra di Enzo Bianco?

Va benissimo. Con lui faremo una bella chiacchierata. Se in questa fase di lancio si ritiene che Iannitti possa rappresentare al meglio questo progetto ben venga.

C’è chi crede che questa vostra manovra possa rafforzare le possibilità di vittoria di Stancanelli. Come commenta?

È esattamente il contrario. Bianco con il suo comportamento ha spaccato ogni partito. Se dovesse vincere Stancanelli la responsabilità sarebbe esclusivamente sua.

Sui contenuti programmatici della nuova aggregazione?

Lo faremo, ma le assicuro che abbiamo idee convergenti. Prendiamo ad esempio l’approvazione del Pua di ieri, è stata assolutamente scandalosa. GUradi, il paradosso della sinistra è che siamo quasi sempre in linea su tutto, ma riesce a spaccarsi quasi sempre sui metodi e sulle alleanze.

Sel ha presentato un documento in cui si chiedevano le primarie di coalizione entro il 21 Aprile e una cesura sui transfughi del centrodestra. Sembra che la vostra proposta sia stata elusa, denotando una certa debolezza politica?

Non è debolezza. È che la classe dirigente è assolutamente di Sel si è inchinata sulle posizione di Bianco. E sta continuando su questa linea. Senza dimostrare un minimo di autonomia dal Partito democratico. Io voglio tenere alta la bandiera di Sel in questa città.

 


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