"Contrada non è pericoloso" | Il giudice non applica libertà vigilata - Live Sicilia

“Contrada non è pericoloso” | Il giudice non applica libertà vigilata

L'ex funzionario del Sisde, Bruno Contrada

Disposta la "non applicazione della misura di sicurezza" di tre anni di libertà vigilata, che era stata inflitta come pena accessoria alla condanna a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

all'associazione mafiosa che l'ex funzionario del Side ha finito

di scontare nello scorso ottobre.

La decisione del magistrato di sorveglianza
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PALERMO – Bruno Contrada, 81 anni, non è socialmente pericoloso, ed è oggi impegnato soltanto nella cura degli affetti familiari e delle proprie condizioni di salute. Così il magistrato di sorveglianza di Palermo, Pietro Cavarretta, pone la parola fine alla pena accessoria di tre anni di libertà vigilata pendente sull’ex funzionario del Sisde, tornato libero l’11 ottobre scorso, che l’avrebbe dovuta scontare come pena accessoria alla condanna a 10 anni di reclusione per concorso esterno all’associazione mafiosa. L’istanza era stata avanzata dai suoi legali, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco, e aveva ricevuto il parere positivo del pm.

Nell’ordinanza il giudice ritiene “condivisibile” la relazione della Dda della Procura “sull’età avanzata e sulla salute” di Contrada, ma “é da disattendere sulla sussistenza di una misura di pericolosità sociale, pur scemata”, perché, scrive il magistrato di sorveglianza “non trova giustificazione se non nell’improponibile argomento ex delicto”. Il giudice sottolinea “l’irreprensibile condotta del Contrada nel corso di oltre un anno di detenzione agli arresti domiciliari”. Che per il magistrato è stata la “lente di ingrandimento di un regime stringente di prescrizioni e controlli, scrupolosamente osservati, da cui emerge la figura di una persona gravemente malata che limita la sua sfera relazionale ai rapporti con i familiari e con i medici”.

Quindi non socialmente pericoloso. L’ex funzionario del Sisde tra custodia cautelare preventiva, detenzione in carcere e arresti domiciliari ha scontato in tutto otto anni di detenzione. E’ stato condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa il 25 febbraio 2006, dopo essere stato assolto dalla corte di appello il 4 maggio 2001. Ha poi usufruito dei benefici di legge che in particolare prevedono un bonus sulla pena da espiare di 45 giorni ogni sei mesi in caso di buona condotta. E’ stato arrestato la prima volta il 24 dicembre 1992 e detenuto in carcere fino al 31 luglio 1995.

Dal 10 maggio 2007 al 24 luglio 2008 è stato nel carcere militare a Santa Maria Capua Vetere, dal 24 luglio 2008 e stato agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Palermo per il suo grave stato di salute. A giugno scorso la Cassazione, ancora una volta, aveva detto ‘no’ alla richiesta di revisione del processo. Il fine pena per Bruno Contrada è arrivato l’11 ottobre scorso, ma era vincolato a tre anni di libertà vigilata che il magistrato di sorveglianza di Palermo ha ritenuto che “non vada applicata”.


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