I duecentoquaranta mila metri cubi di palazzoni cementiferi sono tinti di bianco e sembrano quasi non esistere nel plastico presentato stamattina dal sindaco Raffaele Stancanelli e dal progettista Mario Cucinella. Al centro tanto verde, fiori, alberi e pure un laghetto, nuova tavola imbandita per i privati che nel 2008, in piena campagna elettorale, hanno ricevuto l’ok dal commissario Vincenzo Emanuele. A quattro anni di distanza è sparito il maggior onere per i costruttori: l’interramento del corso dei Martiri. In pratica lo stradone doveva sparire ed essere interrato per unire i grandi isolati che adesso si contendono l’area. Senza interramento ci sono riusciti lo stesso, basta bloccare il traffico e deviare la principale arteria, l’unica a quattro corsie, che collega la via Etnea con la Stazione.
L’interramento aveva fatto gridare allo scandalo l’ex Commissario governativo della Ferrovia Circumetnea, Mario Spampinato: “Impossibile interrare la strada – aveva detto l’ingegnere – perché entrerebbe in collisione con la galleria della metropolitana”. Sulla galleria incompleta sorgerà il nuovo quartiere realizzato dalla Tecnis e da Risanamento San Berillo Srl.
Le cubature da capogiro sono possibili, senza passare dal consiglio comunale, perché il Comune ha considerato edificabili strade e piazze prima di cederle ai privati a titolo di risarcimento per il lungo contenzioso in corso dagli anni ’70. Peccato che però, secondo il Tar catanese, quelle aree, essendo scaduto il piano di risanamento del 1950, erano “zone bianche” e quindi aree inedificabili senza passare dal consiglio comunale.
Dettagli per il sindaco Stancanelli che davanti a telecamere e fotografi rilancia: “Siamo di fronte a un fatto di portata di storica che rigenera Catania in una delle sue ferite mai sanate. Mentre prima il Comune pagava i privati inutilmente per un contenzioso che va avanti da sessanta anni, oggi presentiamo alla città uno straordinario progetto di valorizzazione urbana che dal prossimo autunno comincia a diventare realtà concreta”.
L’architetto Cucinella ha detto di aver “immaginato la trasformazione di questa zona della città in una promenade che si distende verso il mare unendo parti diverse in un’unica armonia che è quella tipica delle città italiane in cui convivono persone e servizi, in un contesto ambientale sano che riprende i temi tipici di questa realtà, il fuoco dell’Etna e l’acqua del mare”.