L'indignazione via social produrrà al massimo una fiaccolata. Al tempo dei lenzuoli ai balconi l'indignazione (senza social) dei palermitani e con essa quella degli altri italiani costrinse lo Stato ad intervenire finalmente con decisione col risultato di sconfiggere la mafia stragista. Qui non si vuol paragonare questo tipo di violenza alla mafia, ma il comportamento di tutte le parti in tragedia è identico a quello degli anni che hanno preceduto il 1992. I palermitani perbene si convinceranno che in fin dei conti se conosci un pericolo lo eviti, certo si può protestare con una tazza di cioccolata in più e indignarsi quanto basta. Le istituzioni locali o, carte alla mano, già l'hanno detto: qui non è il Bronx, o non hanno speso una sola parola, manco a pagarlo. Per fare solo i cognomi Lagalla e Schifani. Magistratura e forze di polizia hanno “sottovalutato il fenomeno”a voler essere buoni, perché gli omicidi di Monreale dovevano segnare una svolta, e così non è stato. Ci manca solo che un ministro, come fu per la mafia, ci dica “con la violenza bisogna imparare a convivere”. Quel ministro di cognome faceva e fa Lunardi.
con l’aumento delle due ultime varianti andrei con i piedi per terra e controllerei l’andamento della curva pandemica per almeno 2 settimane di fila poi decidere se è il caso di rientrare ovvero continuare con la DAD
Ma a fare in c..o? No?
Mio figlio 13 anni 3 vaccini….deve tornare a SCUOLAAAAA!!!
Tanto al popolo gli diamo il reddito di cittadinanza e sunnu cuntienti!!
Tutto aperto e la scuola chiusa, però solo in Sicilia, meno male che abbiamo un rettore all’istruzione, immaginiamo se avessimo avuto un analfabeta come tanti.