Sicilia, i malati immaginari di Covid: ecco i dati anomali - Live Sicilia

Sicilia, i malati immaginari di Covid: ecco i dati anomali

Circolare dell'assessore regionale alla Sanità per allineare i dati

PALERMO – Il sospetto in assessorato è nato guardando le statistiche della provincia di Caltanissetta. Strano che la metà della popolazione contagiata dal Covid non fosse ancora guarita. Infatti lo era, ma il dato non è stato aggiornato.

Un giro di controllo e si è scoperto che si trattava di un problema diffuso. E così il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Sanità, Mario La Rocca, ha inviato una circolare alle Aziende sanitarie provinciali. I numeri vanno allineati subito.

La questione non riguarda solo Caltanissetta. Nelle province di Palermo e Catania le percentuali dei non guariti rispetto al dato degli attualmente positivi è rispettivamente al 7 e all’11 per cento. Dati aderenti del tutto, o quasi, alla fotografia reale e molto lontani dalle percentuali delle altre province. Oltre al 50% di Caltanissetta c’è anche un anomalo 40% della provincia di Ragusa. Altrove ci si assesta intorno al 30%.

La Sicilia con circa 220 mila attualmente positivi è al primo posto in Italia. Quasi il doppio della Lombardia, molto più popolosa della nostra Isola, che si ferma a 124 mila o poco più. Regioni come Piemonte ed Emilia Romagna, che si avvicinano per numero di abitanti alla Sicilia, contano meno di un quarto degli attualmente positivi siciliani.

Insomma è come se i siciliani facessero più fatica a guarire dei connazionali. In realtà non è così e i dati saranno allineati presto. Almeno così ordina la circolare che invita a provare a fare ordine. Ordine che è mancato in questi anni di pandemia. In Sicilia come in altre regioni d’Italia.

Nel caso dei dati su positivi, tamponi e ricoveri sarebbero stati commessi dei falsi nelle statistiche inviate dalla Regione all’Istituto superiore di Sanità e al ministero della Salute a Roma. Almeno così sostengono la Procura e i carabinieri di Palermo. C’è un’inchiesta che coinvolge sei persone, tra cui l’assessore Ruggero Razza e il dirigente Maria Letizia Di Liberti, giunta pochi giorni fa al giro di boa dell’avviso di conclusione delle indagini.


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