ROMA – “In alcune Regioni si stanno ripresentando le code delle ambulanze bloccate in fila indiana davanti ai Pronto soccorso ospedalieri. Indice di progressiva espansione della quarta ondata pandemica e spia di una ripresa del congestionamento della rete ospedaliera che come durante l’anno scorso agli inizi della stagione invernale, incomincia a determinare un allungamento significativo dei tempi di presa in carico del paziente acuto”. Lo riferisce all’Ansa il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli.
“Dal punto di vista epidemiologico e clinico aumentano per quanto a macchia di leopardo, le richieste di soccorso nelle Centrali Operative 118 per comparsa di febbre e di difficoltà respiratorie acute – spiega – aumentano, quindi, i casi sospetti di Covid che necessitano di una valutazione ospedaliera in tempi brevi e crescono i pazienti acuti che necessitano di ricovero”. Secondo Balzanelli, dal punto di vista gestionale si sta riproponendo la necessità di aumentare i posti letto complessivamente dedicati all’area Covid e di non rallentare i percorsi, acuti e di elezione, per le patologie ordinarie.
“Il sistema 118 – afferma – non può e non deve rimanere paralizzato, da un lato dal fatto che una quota più o meno significativa della flotta delle ambulanze e dei mezzi di soccorso possa venire bloccata davanti ai Pronto Soccorso, esponendo i pazienti acuti al rischio di ore di attesa, e dall’altro, dal fatto che se le ambulanze rimangono bloccate con il paziente a bordo, la Centrale Operativa dispone progressivamente di un numero sempre minore di mezzi di soccorso per andare a soccorrere i codici rossi”. Sull’allungamento dei tempi pesano anche, al termine di ciascun intervento, la sanificazione delle ambulanze e le procedure di svestizione e vestizione del personale che impone la sostituzione delle tute e la sostituzione o sanificazione dei dispositivi di protezione individuale.
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