Cracolici a Catania: "Beni confiscati alla mafia? Qualcosa va rivista"

Cracolici a Catania: “Le confische alla mafia? Qualcosa non funziona” VIDEO

Il presidente dell'antimafia interviene anche sul "caso Confindustria"

CATANIA – L’occasione è stato l’incontro al Sigonella Inn, storico hotel di Motta Sant’Anastasia che vede i dipendenti avere acquisito la società evitando la cancellazione del sito. Una storia che LiveSicilia aveva raccontato nelle scorse settimane e che oggi diventa nervo scoperto in riferimento alla gestione dei beni confiscati alla mafia.
E, allora, eccola l’occasione: quella nella quale il presidente della Commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, ha esposto un concetto: “La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, va rivista altrimenti si rischia di che tutto resti ancorato ad una mera questione di burocrazia”.

Ed ancora: “Circa 3 mila società sono state confiscate in questi anni ed il 90/95% di queste società sono condotte alla liquidazione. In parte è un fatto inevitabile perchè si tratta di società di comodo. Ma, di certo, una delle cause della morte economica delle società dipende dal fatto che non vi sia un accompagnamento al risanamento: troppo spesso, vengono affidate a soggetti che non hanno mai visto un’azienda nella loro vita. Vanno individuate figure che sappiano cosa fare. Ma non c’è solo questo”.

I lavori sono stati introdotti dal segretario generale della Filcams di Catania e Caltagirone, Davide Foti. Ad intervenire: Carmelo De Caudo, segretario generale CGIL Catania, Giovanni Dalò, coordinatore Filcams CGIL Sicilia, Alessandro Sciortino, presidente Legacoop Sicilia orientale, Monja Caiolo, segretaria nazionale Filcams CGIL ed Emilio Miceli, responsabile legalità Cgil nazionale.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI