Articolo 4 chiede due assessori | Pd e Pdr: "Una giunta nuova" - Live Sicilia

Articolo 4 chiede due assessori | Pd e Pdr: “Una giunta nuova”

Crocetta con gli ex assessori Scilabra, Calleri, Valenti e Stancheris

di SALVO CATALDO, ACCURSIO SABELLA, SALVO TOSCANO - Crocetta: "Martedì i nomi in Aula all'Ars".  Il Pd vuole cambiare tutta la delegazione. Udc e Articolo 4 vogliono confermare gli attuali. Il Megafono fa quadrato attorno a Calleri. Il governatore in conferenza stampa punzecchia Pistorio. Terminati gli incontri bilaterali con gruppi e partiti. I nomi in ballo. "La giunta entro martedì" (Guarda il video)

La crisi di governo
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20 min di lettura

PALERMO – Incontri, colloqui bilaterali, proposte e qualche polemica. Lunga e fittissima la giornata politica che ha fatto segnare qualche passo avanti verso la formazione del nuovo governo Crocetta. Un governo che he potrebbe avere un identikit del tutto nuovo, anche se alcune forze politiche puntano a riproporre alcuni assessori uscenti. Segui la lunga diretta della giornata.

Aggiornamento 22.40 Il segretario generale del Pd Fausto Raciti, alla fine dell’incontro con Crocetta conferma: “Abbiamo chiesto di lavorare a un governo completamente nuovo. Il presidente ha posto alcune eccezioni, che consideriamo ragionevoli. Credo che tutti i nodi potranno essere sciolti all’inizio della prossima settimana”.

Aggiornamento 22:24 Sono terminate le “consultazioni” del presidente della Regione. La delegazione del Pd composta dal segretario Raciti, dal capogruppo Baldo Gucciardi e dal presidente della direzione Giuseppe Lupo avrebbe chiesto al presidente una giunta completamente nuova. L’incontro sarebbe stato sereno e costruttivo. L’Udc col segretario Giovanni Pistorio e il capogruppo Mimmo Turano ha detto di voler mantenere in giunta i suoi due uscenti, Nico Torrisi e Patrizia Valenti. C’è stato anche uno scambio di battute “distensive” tra Crocetta e Pistorio dopo il botta e risposta a distanza di oggi. Tocca al presidente adesso trovare una sintesi. Un aggiornamento dovrebbe esserci domani pomeriggio. Intanto, domattina si riunirà il gruppo del Pd. L’Udc invece discuterà del rimpasto sabato mattina quando si riunirà la direzione.

Aggiornamento 20:46 Al momento è in corso il faccia a faccia più delicato, quello tra Crocetta e il Pd. Poi toccherà all’Udc.

Aggiornamento 20: 40 Rosario Crocetta ha incontrato la delegazione di Articolo 4, formata da Lino Leanza, Luca Sammartino e Totò Lentini. Il presidente ha riconosciuto al movimento di Leanza il sostegno leale offerto al governo. Articolo 4 ha chiesto che sia mantenuta la delega all’Agricoltura a Paolo Ezechia Reale e che, tenuto conto del peso del gruppo parlamentare (con 11 deputati il secondo dopo il Pd), al movimento vada anche una seconda delega assessoriale. Le priorità programmatiche individuate sono quelle della crescita, della lotta alla povertà e del riequilibrio dei conti.

Aggiornamento 19.22 “Se deve essere un cambiamento sia reale e totale”. Questo il commento del capogruppo dei Pdr all’Ars Beppe Picciolo, a margine dell’incontro bilaterale col presidente Crocetta, in vista della formazione del nuovo governo. “Abbiamo espresso la nostra opinione al presidente, che ha dimostrato grande disponibilità al dialogo – prosegue Picciolo – serve una giunta di alto profilo e vanno riviste deleghe e nomi, tranne qualche eccezione”. E le eccezioni sono le solite: “Credo che Borsellino e Vancheri saranno certamente confermate. La Scilabra? Riteniamo che sarebbe un errore, oggi, sostituirla. Va portata a compimento la riforma della Formazione professionale e credo che lei sia la persona giusta, ma con una sorta di mandato ‘a termine’. E’ aspicabile, insomma, che si conoscano i tempi e i passi sucessivi di questo processo di riforma”. Sui tempi per la formazione del governo: “Credo si possa chiudere tutto entro stanotte. E sarebbe l’ideale, anche per presentarsi a Delrio con un governo nuovo e una immagine migliore”.

Aggiornamento 19.10 Anche il segretario regionale del Pd Fausto Raciti rilancia l’asse con l’Udc: “Il rapporto con l’Udc è per noi strategico e caratterizzante. Crediamo che sia il momento, se ci sono le condizioni, per dare tutti un contributo alla formazione di un governo di alto profilo per la sicilia”.

Aggiornamento 18:45 Asse di ferro tra Pd e Udc. “Si confermano e si consolidano le ragioni dell’alleanza tra Pd e Udc – spiega a Livesicilia Giovanni Pistorio, segretario dell’Udc, dopo un faccia a faccia con Fausto Raciti – che è costitutiva del sostegno al governo regionale. Non vi sarà soluzione della crisi regionale che non veda la sintonia piena tra Pd e Udc”.

Aggiornamento 18.00 Il presidente della Regione ha già incontrato gli esponenti del Pdr. Nell’ordine poi incontrerà Megafono, Articolo 4, Udc e infine il Pd. Domattina è atteso alle 9 a Palazzo d’Orleans il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio.

Aggiornamento 17.24 Termina la conferenza stampa.

Aggiornamento 17.20 Crocetta: “A chi non rinuncio? Non rinuncio alle battaglie di trasformazione della Sicilia. Scilabra? Non farò nomi, ma sicuramente alla battaglia sul cambiamento della formazione non rinuncio. La sfiducia nei miei confronti? In una fase così difficile, pensare di lasciare la Sicilia senza un governo è l’atto più irresponsabile che si possa immaginare”.

Aggiornamento 17.16 Crocetta: “Dobbiamo chiudere velocemente. Non possiamo permetterci una crisi nella situazione in cui è la Sicilia. Sarebbe bellissimo chiudere stasera, ma l’importante è che si chiuda prima dell’aula di martedi”.

Aggiornamento 17.10 Crocetta: “Parlavo con qualcuno che non ha nulla da farsi insegnare sul fronte della legalità, e mi diceva, speriamo che questo governo confermi quelle forze e quelle idee che hanno caratterizzato una forte discontinuità della politica sul terreno etico morale sul rapporto con la giustizia. Ho assessori che non hanno sgarrato su questo fronte. Sono stati molto attenti. sul piano culturale rappresenta molto. Su questo terreno manteniamo una forte continuità. Su questo sarà fisiologico mantenere una linea, e quindi non rimuovere le persone che rappresentano una continuità”.

Aggiornamento 17.06 Crocetta: “Il centrosinistra sa bene ne non riesce a far passare i suoi provvedimenti in aula e sa bene che se dovessi prendere dei parlamentari provocherebbe delle tensioni perché tutti poi, a turno, vogliono fare gli assessori. Metà giunta di donne è un traguardo culturale importante, ora sono gli stessi partiti a propormelo. Il tema non è quanti volti nuovi in giunta. Nella composizione del governo dobbiamo essere percepiti come rinnovamento. Questi volti devono rappresentare una accelerazione della capacità di cambiare della Sicilia”.

Aggiornamento 17.02 Crocetta: “Che dirà a Delrio? Non chiederemo nulla. Sostengo la legge di stabilità di Renzi. La verità è che il sistema italiano è basato sugli sprechi, regionali e nazionali. Al governo nazionale propongo  piano di rientro pluriennale con impegni specifici e in cui la Reione deve fare la sua parte”.

Aggiornamento 16.58 Crocetta: “Non mi innamorerò mai del potere nè del palazzo. Ma credo che ognuno abbia un dovere storico: in questa fase la storia ci chiede di ingoiare qualche rospo per il bene dei siciliani. Se avessi adoperato vecchie tecniche di seduzione politica avrei la pace, nessuno si lamenterebbe. Invece ho fatto una opera di igiene politica”.

Aggiornamento 16.52 Crocetta: “Alcuni della maggioranza dicono che avrebbero potuto votare censura a Nelli: non avrebbero dovuto dirlo ai giornali, in certi temi si fa quadrato e si fa coalizione. I nomi andranno concordati e condivisi, nessuno può darmi aut aut. Io sono pronto anche a cambiare le deleghe, ma deve essere una scelta condivisa. Oggi ad alcuni del centrodestra ho chiesto se la Sicilia può permettersi in questo momento una crisi di governo. La Sicilia potrebbe essere la Grecia d’Italia. Ritengo archiviate le mozioni di censura agli assessori, quella al presidente mi pare ci sia, ma ‘sic transit gloria mundi’ (ride, ndr)”

Aggiornamento 16,49 Crocetta: “Schermaglie con Udc e Articolo 4? Diciamo problemi caratteriali (scherza, ndr). Non credo che io e Pistorio ci metteremo mai d’accordo di cosa sono stati i governi Cuffaro e Lombardo. Quel sistema ha creato ammortizzatori sociali diventate clientele politiche. Non farei mai una visita in carcere a Cuffaro. Massimo rispetto per la persona, ma io non la farei. Quando si ha un profilo pubblico gli atti privati non esistono più. Io credo che troveremo la quadratura del cerchio”.

Aggiornamento 16.45 Crocetta: “Sarebbe paradossale se i partiti, dopo avermi chiesto l’azzeramento, non cambiassero nulla: per me è un neo inizio a tutti gli effetti. Gli assessori, per me, sono come una costola per me, ma mi sono messo in discussione. Non mi aspetto proposte che siano valide per sei mesi per sentirmi dire che dopo si mesi ci vuole di nuovo l’azzeramento”.

Aggiornamento 16.41 Riprende la parola il presidente Crocetta: “Ieri sera l’incontro è andato bene, seppur con sfumature diverse. Mi interessa che ci sia continuità di un programma e di un’idea: centralità della lotta alla criminalità e alla disperazione sociale. Per fare questo, però, dobbiamo rivedere il sistema che abbiamo trovato. Mi aspetto una profonda fase di discontinuità e di rottura col vecchio sistema. Mi aspetto il coraggio di cambiare”.

Aggiornamento 16.30 L’ex assessore al Territorio Gerratana illustra la decisione del governo di “costituirsi parte civile contro un piromane che ha incendiato un bosco causando danni per un milione di euro a Patti”.

Aggiornamento 16.28 Interviene l’ex assessore all’Energia Calleri: “Il ddl presentato ieri regolamenta l’eolico e ne blocca lo sviluppo selvaggio. Il ddl integra legalità e sviluppo evitando il danneggiamento paesaggistico”.

Aggiornamento 16.25 Scilabra: “Non vogliamo fare macelleria sociale e il piano di fuoriuscita è una risposta a chi pensava questo”.

Aggiornamento 16. 22 Prende la parola Nelli Scilabra: “C’è l’ok definitivo per lo stanziamento dei 45 milioni di euro per misure di prepensionamento, esodo e cassa integrazione. Per CIG abbiamo ricevuto una deroga, visto che per gli enti di formazione non sarebbe prevista. Ottomila lavoratori è sproporzionato. Dovremmo avere una fuoriuscita di 1.400 persone tra prepensionamenti e misure di fuoriuscita come i finanziamenti per start up. La formazione professionale è un sistema in emergenza da anni e che non è mai stato collegato al mondo del lavoro. Guardando indietro dico che rifarei tutto quello che ho fatto”.

Aggiornamento 16.15 Crocetta: “Vorremmo fare un centro mediterraneo di chirurgia pediatrica, che possa essere punto di riferimento anche per Tunisia, Algeria, Siria e altri paesi del mediterraneo. Grazie a questi interventi potremo assumere in futuro fino a mille operatori sanitari. L’Eolico? In Sicilia ha avuto il sopravvento su altre fonti di energia. Il piano sull’energia che faremo sarà anche piano di tutela del passaggio”.

Aggiornamento 16.08  Crocetta: “Sulla rete ospedaliera: il precedente governo aveva fatto un piano che chiudeva piccoli ospedali per spending review. Noi razionalizziamo il sistema sanitario, non facciamo tagli. C’è l’idea dei piccoli ospedali riuniti come concetto di medicina di alto livello diffusi sui territori. Il vecchio piano concentrava i servizi sanitari su Palermo, Messina e Catania e questo non va bene perché fa implodere strutture già valide, creando disagi”.

Aggiornamento 16.05 Crocetta: “C’è stata una spartizione scientifica e clientelare che ha prodotto ammortizzatori sociali nei confronti degli amici della casta, perché è chiaro che alcuni enti sono figli della politica”.

Aggiornamento 16.03 Crocetta: “Una parte del vecchio sistema politico è molto affezionata a quelle cifre da 284 milioni, frutto di una mediazione persino ponderata sulla base del numero dei deputati di ogni gruppo politico. Un sistema con 28 mila forestali, 18 mila precari, 12.500 formatori (di cui 4.500 assunti con divieto di assunzione tra 2009 e 2012) e 12 mila delle partecipate arriva con oltre un miliardo. Con questa cifra si sarebbe potuto fare un sistema di welfare alla tedesca”.

Aggiornamento 16.00 Arriva anche l’assessore al Territorio Gerratana. Il presidente spiega che Lucia Borsellino è assente a causa di una influenza.

Aggiornamento 15.58 Crocetta: “Sulla formazione bisogna concludere un processo serio di riforma. In questi due anni i sono state difficoltà innegabili, legate a difficoltà venute fuori anche da inchieste giudiziarie. La formazione non potrà costare 284 milioni di euro come qualcuno sogna. Su questo andremo dritti”.

Aggiornamento 15.54 Crocetta: “Sulla formazione abbiamo stanziato 35 milioni di euro per prepensionamenti, in un piano che dovrebbe incentivare la fuoriuscita di 1.400 persone. Gli enti nascondono il fatto che loro le aule piene non ce l’hanno. Non consentiremo che un ragazzo si iscriva a dieci corsi diversi e si faccia uno stipendio facendo fare gli affari agli enti”.

Aggiornamento 15.50 Crocetta: “Era un atto doveroso riunire la  giunta con assessori con cui ho lavorato per diversi mesi. Formazione, piano sanitario, piano che mette fine all’eolico selvaggio sono temi che non potevano attendere la formazione del nuovo governo”.

Aggiornamento 15.45 Il presidente della Regione Crocetta è appena arrivato a Palazzo d’Orleans per una annunciata conferenza stampa. Insieme a lui, gli (ex) assessori Valenti, Scilabra, Stancheris e Calleri.

Aggiornamento 15.15 “L’assessore Calleri deve restare al suo posto”. Lo dichiara il deputato del Megafono Antonio Malafarina. “In un settore delicato come quello dell’Energia, che riguarda anche Acqua e rifiuti, serve continuità. Riteniamo che l’assessore Calleri finora abbia fatto bene e che vada tutelato. La Stancheris? Se ci chiedono di scegliere, dobbiamo individuare le priorità. E il settore dell’Energia ha una priorià massima”. Infine, una battuta sull’assessore alla Formazione Scilabra: “Ha messo le mani in un settore delicatissimo, modificandolo radicalmente. Certo, la riforma è stata finora lenta. Ma non riteniamo giusto che una persona, che ha dimostrato coraggio e capacità debba pagare in prima persona”.

Aggiornamento 15.08. “La crisi di governo ci deve servire per rilanciare un’azione politica più alta: diceva san Paolo ‘dal male nasce il bene’. Serve una nuova sintesi, mi auguro che i partiti abbiano il coraggio di fare le loro proposte definitive. Voglio un governo che duri tre anni: non è che fra tre o sei mesi, magari cambiano gli assetti interni dei gruppi e mi chiedono un altro rimpasto, perché non lo farò”. Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a margine dei lavori d’aula nel Palazzo dei Normanni e rispondendo ad alcune domande sull’andamento della crisi di governo e sulla composizione della nuova giunta.

“Io non tolgo le castagne dal fuoco a nessuno – ha proseguito – i partiti hanno la grande possibilità di innovare, lo facciano veramente. E’ chiaro che le proposte che mi faranno dovranno avere il mio gradimento, così come è chiaro che metto dei paletti: competenza, capacità, trasparenza, novità. Ieri la coalizione ha detto ‘niente deputati in giunta’, stavolta me lo hanno proposto loro. E poi mi hanno proposto che la metà della giunta sia composta da donne”. “Spero che entro lunedì si concluda tutto – ha aggiunto – e martedì possiamo presentarci in aula con il governo compiuto e con un segnale serio nei confronti della difficile situazione sociale ed economia che la Sicilia sta attraversando”.

Aggiornamento. 15.06 ”C’è un nuovo inizio, più segnali di novità ci saranno meglio è: ma l’azzeramento non significa che chi c’è stato non possa restare. Naturalmente serve una valutazione sulle cose che hanno funzionato e su quelle che non hanno funzionato, certo non difenderò quelle che non hanno funzionato”. Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a margine dei lavori d’aula nel Palazzo dei Normanni e rispondendo ad alcune domande sull’andamento della crisi di governo e sulla composizione della nuova giunta. “Difendo sicuramente la linea politica intrapresa sulla Formazione – ha proseguito Crocetta – ci sono stati due anni di difficile transizione e oggi si vedono i risultati: non si interrompe un lavoro a metà. Di fronte ad una mozione di censura presentata immotivatamente dal centrodestra nei confronti dell’assessore Scilabra, un cedimento sarebbe segno di assenza di solidarietà fra gli alleati e potrebbe far pensare che io abbia rinunciato alla battaglia sulla Formazione”. “Siamo in una fase delicata – ha detto ancora Crocetta – serve un dialogo con il governo nazionale per evitare il default: non possiamo restare senza governo e in una infinita campagna elettorale, questo è il peggiore danno che si potrebbe recare alla Sicilia. Mi auguro che anche chi ha presentato la mozione di sfiducia capisca che prima della politica vengono gli interessi del popolo siciliano”.

Aggiornamento 14.00 L’atteggiamento dei democratici in questa fase è di apertura e di attesa. Solo dopo il faccia a faccia di oggi pomeriggio nel partito si comincerà a discutere di nomi. Raciti già nella riunione di ieri ha espresso contrarietà all’ipotesi del blitz in meno di 48 ore, rievocando il “pasticcio” del Crocetta bis nato proprio da un frettoloso blitz.

Aggiornamento 13.50  Il Pd sarebbe pronto ad azzerare l’intera delegazione in giunta, ma il cambio generale dell’esecutivo deve coinvolgere anche il presidente della Regione. Il vero nodo è lì. La “riconciliazione” tra Crocetta e il suo partito (soprattutto l’area finora più critica) passerà anche dalla richiesta di sostituire gli assessori Scilabra, Calleri e Stancheris. Non un “ritocchino”, quindi. Ma una giunta radicalmente nuova. Con nomi di “alto profilo” che vadano al di là delle correnti. Questa la proposta dei democratici. Restano solide, invece, al governo, sia Lucia Borsellino che Linda Vancheri. I loro nomi non sono mai entrati nel “gioco” del rimpasto. Il Pd incontrerà Crocetta nella seconda metà del pomeriggio. Prima di loro, l’Udc e Articolo 4.

Aggiornamento 13.02  “In ogni caso martedì prossimo mi presenterò in aula all’Ars con la nuova lista di assessori”, dice Rosario Crocetta all’agenzia Adnkronos. E aggiunge: “Non potrà essere un governo peggiore dell’attuale”. Spiegando poi il senso della frase: “Voglio solo dire che i cambiamenti si fanno sempre per migliorare”.

Aggiornamento ore 12,57 Pochi dubbi nell’Udc. I centristi proporranno al presidente Crocetta la conferma degli assessori “uscenti” Patrizia Valenti e Nico Torrisi. L’auspicio degli uomini di D’Alia è quello di mantenere le attuali deleghe, anche per garantire, nel caso di Torrisi soprattutto una continuità amministrativa (quest’ultimo è in giunta da circa cinque mesi).

Aggiornamento ore 12,51 Il Nuovo Psi incontrerà Crocetta alle 16. La plenaria con tutta la maggioranza dovrebbe essere in programma per le 20 di questa sera. Si lavora alla nuova composizione della giunta. Restano salde Lucia Borsellino e Linfa Vancheri. ieri è stata ribadita nel corso della riunione la sintonia con la Confindustria siciliana. Sempre più a rischio appare Michela Stancheris. Non ci saranno, salvo sorprese, deputati in giunta e almeno la metà degli assessori saranno donne. L’orientamento condiviso è quello di dare vita a una giunta di “alto porfilo” per affrontare le emergenze a partire dal bilancio.

Aggiornamento ore 12.30 Previsto per le 17 l’incontro bilaterale tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il gruppo di Articolo 4. Per la forza politica di Sammartino e Leanza, pare che la soluzione ideale sia la conferma dell’attuale assessore Paolo Ezechia Reale all’Agricoltura. Ma tutto ruoterà proprio attorno alla distribuzione delle deleghe.

Aggiornamento ore 12. C’è un certo scetticismo sull’effettiva possibilità di varare il nuovo governo entro domattina. Il Pd, infatti, è intenzionato con Fausto Raciti a spingere per una giunta di alto profilo, con grandi elementi di novità e con nomi che siano “al di sopra delle correnti”.  Un obiettivo (che si concilia anche con la linea dell'”azzeramento” proposta dai renziani e mette quindi d’accordo gran parte del partito) che potrebbe richiedere qualcosa di più delle 24 ore che ha in mente Crocetta. L’incontro di ieri si è protratto fino alle tre di notte. Poi, i big più vicini a Crocetta si sono trattenuti col presidente a Palazzo d’Orleans. Uno dei nodi da sciogliere resta la permanenza in giunta di Nelli Scilabra. Crocetta penserebbe a un cambio di delega per la contestata assessore, che potrebbe restare in quota Megafono (sacrificando Calleri o Stancheris) ma la prospettiva non entusiasma i democratici.

Aggiornamento ore 11. Agenda fittissima oggi per Rosario Crocetta che cercherà di chiudere in giornata, insieme agli alleati, la pratica della composizione del nuovo governo. L’obiettivo è quello di avere la nuova giunta entro domani mattina. E per questo oggi pomeriggio, alle 15, cominceranno gli incontri bilaterali fra il presidente della Regione e le delegazioni dei partiti e gruppi parlamentari. A seguire, in serata, a quanto di apprende da fonti della maggioranza, dovrebbe esserci un nuovo vertice di maggioranza che nella notte tirerà le somme.

PALERMO – Tutti insieme attorno a un tavolo per ripartire. La maggioranza di governo si è riunita questa notte con Rosario Crocetta, per dare il via allo sprint che dovrebbe portare alla nascita del terzo governo della legislatura. Uno sprint che è nei piani del governatore, la cui intenzione è quella di approntare la nuova giunta in meno di 48 ore, per battezzarla entro venerdì, quando a Palermo arriverà l’emissario di Renzi, il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio. Un passaggio, quello rappresentato dalla visita di Delrio, sentito come cruciale: è da Roma, infatti, che Palazzo d’Orleans si aspetta una mano per venire a capo della delicatissima situazione dei conti della Regione.

La riunione a Palazzo d’Orleans si è aperta molto tardi, quando si avvicinavano le undici, con la relazione di Rosario Crocetta, che nel pomeriggio aveva riunito per l’ultima volta la sua giunta, prima di azzerarla. Presenti segretari e capigruppo dei partiti di maggioranza e altri esponenti della coalizione tra i quali Totò Cardinale, Beppe Lumia, Giuseppe Lupo del Pd, Valeria Sudano di Articolo 4, Michele Cimino del Pdr, Carlo Vizzini e Nino Oddo per il Nuovo Psi . Il summit è poi entrato nel vivo quando si sono uniti al tavolo il segretario del Pd Fausto Raciti e il renziano Davide Faraone, entrambi atterrati in serata a Punta Raisi da Roma.

Il presidente della Regione ha anzi tutto rivendicato con un lungo excursus quanto realizzato fin qui dal suo governo. Affrontando in seguito il tema del rilancio della maggioranza, da mettere in atto in tempi strettissimi. Il timing prevede dopo l’incontro di stanotte, in cui si definisce la “cornice” entro quale inserire la genesi della nuova giunta, una giornata di confronti per entrare nel “particolare”, per poi tirare le somme venerdì, o al più tardi nel fine settimana, con il varo del nuovo governo. Che deve essere, nelle intenzioni del gruppo più vicino al governatore, un “gabinetto di guerra”, una guerra a povertà e sottosviluppo della Sicilia.

Crocetta si è soffermato sui risultati raggiunti sulla formazione, rivendicando lo sblocco “arrivato proprio oggi” di una corposa tranche di finanziamento. E poi la Sanità: “C’è il va libera ministeriale alla nuova rete ospedaliera che consentirà di non chiudere i piccoli ospedali”, ha detto il governatore, rimarcando le differenze rispetto alla riforma Russo.

Ma quali saranno i criteri per formare il nuovo governo? Tutto si esaurirà in un ritocchino che lasci un paio di posti ai cuperliani del Pd? Il tema sarà approfondito nelle prossime ore. Crocetta, che difende l’operato della sua giunta, propenderebbe, raccontano, per cambi molto contenuti. Ma altri non la pensano così. Oggi Fabrizio Ferrandelli su Twitter auspicava “un governo nuovo e facce nuove”, chiedendo “nomi di alto profilo condivisi da tutti e non divisi per corrente”. Se non fosse così, rispondeva il segretario Raciti, “la battaglia politica fatta fin qui non avrebbe avuto senso”. E tra i “consiglieri” di Crocetta c’è chi ha ben chiara quest’esigenza, anche per evitare che il tutto si esaurisca in un’operazione che appaia come un rimpastino, o meglio “il risiko degli assessori” di cui ha parlato oggi il leader Udc Gianpiero D’Alia a Livesicilia.

Cambiare gli assessori o mantenere i propri? Nel Pd sembra prevalere la linea di una delegazione tutta nuova, che poi è da tempo la linea portata avanti da Raciti. Il confronto tra il segretario e il governatore, dopo le tensioni degli ultimi mesi, è sembrato disteso. Nessuno degli assessori democrat in carica appare blindato e dagli interventi dei democratici presenti al vertice sarebbe emerso questo orientamento. Ma anche gli altri partiti potrebbero cambiare cavallo se nel gioco del rimpasto muteranno le deleghe a loro assegnate.

Ecco che i Riformisti in quest’ottica potrebbero anche cambiare il proprio assessore Giusy Furnari. L’Udc ha già fatto sapere di essere pronta a riconfermare Torrisi e Valenti, se non emergeranno nuove esigenze legate alle deleghe. Nelli Scilabra traslocherà sotto l’egida del Megafono e quasi certamente cambierà delega, anche se nella riunione di questo non si è parlato. In bilico uno tra Calleri e Stancheris, mentre Borsellino e Vancheri resteranno al loro posto. Giochi da definire dentro il Pd per la quaterna da proporre a Crocetta. Alla luce della riunione notturna, sembrerebbe più probabile un cambio totale della delegazione democrat, con l’uscita di Bruno, Agnello e Gerratana, ma le decisioni arriveranno oggi. Tra le possibili new enrty il nome più quotato è quello di Franco La Torre, figlio di Pio, vicino ai cuperliani e gradito a Crocetta.

Il confronto notturno ha cominciato a toccare questo tema, senza mettere sul tavolo nomi, che restano coperti. Per questo sarà necessario un approfondimento nelle prossime ore. Nelle quali il Pd dovrebbe procedere anche all’azzeramento delle altre cariche, quelle di partito e dell’Assemblea (questo il lodo Faraone su cui si dovrebbe costruire la nuova intesa dentro il partito), anche se nessuno in queste ore ne ha parlato.

E c’è poi il dibattito sulle cose da fare. A partire dal complicatissimo bilancio, proseguendo con la riforma delle ex province e con la nuova programmazione europea. Su questo ultimo punto Articolo 4 ha incalzato il governo con un intervento molto deciso di Lino Leanza. Anche l’Udc con il segretario Giovanni Pistorio non ha risparmiato critiche all’esperienza della giunta, soprattutto sul metodo di governo.

All’una di notte il confronto è ancora in corso. Per il cambio di passo invocato dai più servirà compattezza. Anche perché una mozione di sfiducia pende sulla testa del governatore. E basterebbe un pugno di dissidenti a farla passare ponendo fine alla legislatura.

 


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