PALERMO – Tra pochi giorni inizia la rivoluzione. O almeno, questa è la promessa del nuovo presidente della Regione Rosario Crocetta, che si insedierà con ogni probabilità tra martedì e mercoledì prossimo. Un passaggio di consegne col governatore Lombardo che si celebrerà in Corte d’Appello. Il 6 o il 7 novembre, insomma, dovrebbe avere il via ufficiale l’era del governatore che fu sindaco di Gela. Una presidenza che, al di là del mantenimento della promessa sulla “rivoluzione siciliana”, porta con sé già un forte vento di novità. Si tratta, di fatto, del primo presidente proveniente dalla sinistra a essere scelto dai siciliani. Primo ad aver dichiarato pubblicamente la propria omosessualità. Ma anche il primo negli ultimi dodici anni a non poter contare fin dall’inizio su una maggioranza numerica all’Ars.
E l’assemblea che verrà convocata dallo stesso Crocetta. La data per la convocazione della seduta del nuovo parlamento siciliano cadrà probabilmente nella settimana che va dal 26 al 30 novembre. Di prassi, infatti, questo appuntamento viene fissato a un mese circa dalla data delle elezioni. In quell’occasione, all’ordine del giorno verrà prevista l’elezione del nuovo presidente dell’Ars. Carica che fino a quel giorno verrà ricoperta da Francesco Cascio.
Così come sono da considerare ancora assessori in carica quelli dell’esecutivo Lombardo. Una presenza in giunta ormai agli sgoccioli quindi. Con la proclamazione di Crocetta, infatti, avverrà il trasferimento delle deleghe degli assessori nelle mani del nuovo governatore. Che a sua volta potrà formare il nuovo governo. Uomini e donne che serviranno al nuovo presidente della Regione, per tramutare in realtà la sua promessa rivoluzionaria.
