Crocetta vara la Super Camera |Doccia fredda per Confindustria - Live Sicilia

Crocetta vara la Super Camera |Doccia fredda per Confindustria

Tutti i nomi del nuovo Ente. In foto, Domenico Bonaccorsi di Reburdone, ex presidente di Confindustria Catania, sospeso dai probiviri.

L'ente camerale
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CATANIA – La Super Camera del Sud Est è nata. È questa la notizia di fine anno che conclude –  almeno per ora e solo per l’aspetto procedurale – guerre e vicende che dal 25 settembre 2015 hanno scandito tempi, conferenze ed esposti di questo accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. A volerla dire tutta, più di qualcuno aveva lasciato ogni speranza alla possibilità che Rosario Crocetta avrebbe firmato il decreto di nascita e invece l’ha fatto a dispetto di tutte le polemiche.

Il numero di protocollo del Decreto Presidenziale è il 694. La data è quella di oggi, venerdì 30 dicembre 2016. Va da sé, però, che si scrive 2016 e si legge 2017 visto che nessuno potrà mai mettere in pratica questo decreto entro l’anno in corso e qualcuno, con tono sarcastico, ha aggiunto che se l’assessore regionale Mariella Lo Bello rispetterà i tempi mantenuti fino a questo momento, il Consiglio della Super Camera non verrà convocato prima di giugno 2017. Una boutade? Potrebbe essere. Del resto nell’ultimo giorno lavorativo dell’anno, a 24 ore dai fuochi d’artificio che non potranno esserci, un po’ di ironia non guasta. Ma è un sorriso amaro che arriva dopo quattro anni e mezzo durante i quali la Camera di Commercio etnea ha visto solo commissari e dopo 15 mesi dalla pubblicazione del decreto del Mise che pretendeva di scandire il tempo di concretizzazione dell’accorpamento in soli sei mesi.

Dell’esigenza di eliminare – dall’incarico – i commissari dagli enti per procedere a una gestione, diciamo, legittima dell’ente ne parla anche il decreto firmato dal governatore che arriva, guarda un po’, dopo quindici giorni particolarmente intensi del dipartimento Attività Produttive della Regione: un paio, e anche più, di decreti di impegni ed erogazioni di somme a favore dell’Irsap; la nomina del commissario ad acta per la vendita del patrimonio immobiliare dei consorzi Asi; il decreto di assegnazione dei seggi della CCIAA di Messina e quello di assegnazione dei seggi per la nuova Camera di Commercio di Agrigento Trapani e Caltanissetta. Questo è quanto è possibile visionare sul sito della Regione Siciliana, ma sembra –  e sono solo voci –  che sia stato firmato o sia proprio prossimo alla firma anche il decreto di accorpamento di Palermo e Enna che tanto ha fatto parlare di sé nella parte occidentale dell’isola.

Ma torniamo a oriente. “Il Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia orientale, per la durata di un quinquennio, a decorrere dalla data di insediamento, è costituito”. Così si legge sul decreto che riporta i nomi dei 33 consiglieri designati divisi per settore.

 

AGRICOLTURA: Catania Giosuè, Gambuzza Sandro, Greco Pietro, Pappalardo Giovanni.

ARTIGIANATO: Milazzo Andrea, Brancati Giovanni, Marchese Michele.

INDUSTRIA: Lo Bello Ivanhoe, Scaccia Fabio Massimiliano, Guzzardi Filippo.

COMMERCIO: Galimberti Riccardo, Romano Liberante Sandro, Politino Salvatore, Privitera Vicenza, Fiore Maria, Guastella Salvatore, Giampiccolo Antonino, Linguanti Arturo.

COOPERAZIONE: Ventura Luciano Francesco.

TURISMO: Di Bennardo Rosario, Torrisi Domenico.

TRASPORTI E SPEDIZIONI: Bulla Giuseppe.

SERVIZI ALLE IMPRESE: Gulisano Patrizia, Lentini Paolo, Agen Pietro, Giannone Giuseppe, Virginia Zaccaria.

CREDITO E ASSICURAZIONI: Schininà Arturo.

ALTRI SETTORI: Blatti Domenico.

ORGANIZZAZIONI SINDACALI: Parisi Fortunato.

CONSUMATORI E UTENTI: Tanasi Francesco.

LIBERI PROFESSIONISTI: Truglio Sebastiano.

Sono, anzi saranno, 33 i consiglieri camerali anche se la nuova Legge Madia ne prevederebbe 22, ma la procedura di accorpamento è iniziata prima dell’entrata in vigore della Madia e quindi si applicano le regole che erano in vigore al momento della firma del Mise. Abbiamo detto “saranno” perché i consiglieri in questo momento sono solo 32. Ne manca uno nel settore industria ed è proprio Domenico Bonaccorsi di Reburdone che è stato deferito quest’estate ai probi viri che lo hanno poi sanzionato con una sospensione di 12 mesi –  sei mesi più sei –  per essersi autonominato nel nuovo consiglio camerale. Una gatta da pelare davvero poco carina per Confindustria Catania che nel prossimo mese di gennaio, o giù di lì, dovrà persino rifare l’assemblea con cui era stata cassata la fusione in Sicindustria. Pare che qualcosa non sia stata fatta come si sarebbe dovuto. La votazione non è stata condotta nel modo previsto? I soci non erano stati bene informati di quanto stavano votando? Non si sa di preciso, ma una cosa è certa, la nuova dirigenza di Confindustria Catania, in capo ad Antonello Biriaco, sta cercando di mettere in ordine alcune carte che proprio in ordine non erano e tra queste la lingua sembra battere su alcuni conti che non tornano, quelli relativi alle cause legali fatte dalla cordata delle trenta associazioni che fa (o faceva?) capo a Confindustria.

Intanto la Super Camera è costituita e in una verve di ottimismo diamo per scontato che l’assessore Lo Bello – alla quale Crocetta sul decreto ha passato la palla – insedierà entro gennaio il nuovo Consiglio camerale che avrà come primo punto all’ordine del giorno la nomina del presidente. E sono pochi i dubbi che sarà Pietro Agen –  ultimo presidente della CCIAA di Catania –  a brindare come nuovo presidente.


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Commenti

    ho sempre sostenuto la necessità che questo signore avesse a far conoscere di quali industrie è titolare, quante famiglie campano grazie ad esse ecc.ecc. non è mai stato dato a conoscere il che significa che trattasi di industrie di capitale, per cui è normale che prima o poi incomincino ad uscire verità nascoste dietro il paravento dell’antimafia. Quando questi ultimi 30 anni passeranno alla storia, sarei curioso di sapere cosa ne penseranno i posteri, dei modi di fare della mafia e dell’antimafia…….

    A questo squallido quadro siciliano mancano ancora altri soggetti che hanno distrutto la Sicilia per i loro meschini interessi. Sappiano che la giustizia, anche se lentamente, fa il suo corso.

    la stagione delle stragi e del martirio di tanti uomini e donne, doveva indurre ogni italiano a una profonda revisione interiore e adottare condotte comportamentali di testimonianza con la osservanza della Costituzione e delle leggi volta alla riduzione dei fattori favorenti la proliferazione della corruzione e a rendere piu’ agevole l’azione di contrasto contro le mafie.
    Di tutto questo non e’ accaduto nulla!
    si e’ continuato impavidamente a farsi i casi propri e pur di raggiungere i propri obiettivi, disposti a intrallazzi vari, in tutti i livelli della societa’ !
    e’ questo il contesto squallido che e’ emerso!

    andate a vedere gli appalti milionari aggiudicati durante la gestione Cozzo….. ai soliti noti paladini dell’antimafia…..

    Si stanno rompendo gli argini.
    Il timore reverenziale è finito.
    Ora ne usciranno tante e tante su questo personaggio tanto tanto potente ma soprattutto arrogante e dispensatore di bluff con i piccoli mentre si faceva gli affari ed interessi suoi personali con la ristretta cerchia dei potenti.
    Magistratura muoviti!

    SINCERAMENTE ,CREDI CHE GLI OPERATORI DI GIUSTIZIA SIANO ESTRANEI A QUESTO SQUALLIDO QUADRO SICILIANO?????IO NON MI FIDO PIU’ DI NIENTE E DI NESSUNO E PENSO CHE SIANO SOLO GUERRE PER ACCAPARRARSI SOLDI E POSTI DI POTERE.

    Una sola domanda:
    Perchè, per gli altri, un avviso di garanzia è UN AVVISO DI GARANZIA a seguito del quale chiedere a destra e a manca le dimissioni degli indagati, mentre per loro è “solo” un avviso di garanzia, per il quale “chiariranno tutto” e non si schiodano dalle poltrone?

    Credo che bisogna squarciare il velo anche in Sicilia. Montante e Lo Bello appoggiarono fortemente Crocetta alle elezioni regionali (dopo aver appoggiato e mollato Lombardo). Nel Governo Crocetta Confindustria ottenne l’Assessorato alle attività Produttive che, con Lombardo e Crocetta ha tenuto, mi pare, per 6 anni di fila. Attraverso l’Assessorato hanno controllato l’Irsap e le Camere di Commercio commissariate e attraverso queste ultime hanno avuto una grande influenza spesso decisiva negli aeroporti, nelle autorità portuali, etc.. Ormai è chiaro anche all’opinione pubblica meno accorta che l’antimafia di facciata era solo un raffinato strumento per gestire potere, amicizie influenti e carriere personali. Sembra non essersene accorto solo Crocetta che sulla legalità è evidentemente affetto da strabismo politico. Io credo che, almeno per ragioni di opportunità, Montante e Lo Bello debbano dimettersi da Presidenti delle Camere di Commercio di Caltanissetta e Siracusa. Vorrei sentire il parere di Crocetta in proposito, ma ho forti dubbi che ciò avverrà mai.

    MITO PER I FALLOCCHI, DI QUESTI PROFESSIONISTI DELL’ANTIMAFIA SONO STUFO, I MORTI, QUELLI CHE HANNO FATTO LA LOTTA ALLA MAFIA, SI RIVOLTANO NELLE TOMBE. MANDATELI A LAVORARE INVECE DI RIEMPIRE I TALK SHOW DI CHIACCHIERE E CORBELLERIE, NON DATE PIU’ SPAZIO AI “PROFESSINISTI DELL’ANTIMAFIA”, MA DATELO A QUELLI CHE LA FANNO VERAMENTE.

    Un signore che inizia la scalata del potere in Confindustria, passando dalla presidenza del Banco di Sicilia, prima di chiudere i battenti, alla presidenza di UnionCamere senza essersi mai sporcate le mani con l’impresa. Quell’impresa che produce lavoro, che presuppone fatica, rischio e una buona dose di ingegno.
    Si faceva chiamare banchiere ed era appena un biscottaro. Vedi quanto sono fortunati i siciliani e quali miracoli ha prodotto l’antimafia gridata di questi anni. Alla Sicilia, in questi anni di crisi, è venuto a mancare il lavoro ed i confindustriali si sono mostrati essere dei mestieranti, interessati alla scalata del potere, a piegare le istituzioni e la politica regionale ai loro interessi. E le massime istituzionali della Regione relegate al ruolo di comparse…. semplici pupazzi. Povera Sicilia…!

    Ho l’impressione che l’AD di SAC GAETANO Mancini può definitivamente considerare conclusa la sua esperienza in SAC.

    E’ interessante leggere cosa recita il codice etico di Sicindustria:

    Paragrafo 2 – Vertici associativi
    …..I nominati si impegnano a:
    assumere gli incarichi per spirito di servizio verso gli associati, il Sistema confederale ed il mondo esterno, senza avvalersene per vantaggi diretti o indiretti…..

    …..rimettere il proprio mandato qualora per motivi personali, professionali o oggettivi la loro permanenza possa essere dannosa all’immagine dell’imprenditoria e dell’Associazione….

    Chissà per chi vale questo codice etico, questi non li schiodi dalle sedie nemmeno con il martello pneumatico; imbarazzante il silenzio di Confindustria Nazionale, del vecchio presidente Squinzi e del nuovo presidente Boccia.

    Perché meravigliarsi?
    La sua splendida attività è già tutta scritta !!
    E’ sufficiente fare una semplice visura della sua “scheda personale” presso la Camera di Commercio , digitare il suo nome (Ivanhoe !!) e cognome (Lo Bello), e morire dal ridere per tutte le cariche di consigliere che assume di continuo, (oltre 30!!!).
    Cariche all’interno di una moltitudine di svariate altisonanti e non società italiane , in arco temporale ridottissimo….appena il tempo di una assemblea.
    E ancora, leggere in quante società non attive (ma pronte per essere utilizzate!!) ha varie cariche sociali , e che le stesse sono tutte in sonno ma pronte all’uso, e tutte presso l’indirizzo dello studio della consorte a Catania.
    Un bel capolavoro, solo un cinese non capirebbe.
    Possibile che nessuno vigila o si interroga?
    Non c’è più nulla da immaginare….

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